VILLANTERIO – Le ombre si allungano sull’Agriturismo il Cigno come braccia che vogliono avvolgere tutto quello che incontrano. Mathieu Van Der Poel arriva puntuale, alle 18,30 per la conferenza stampa di rito pre Milano-Sanremo. La prima Classica Monumento della stagione si avvicina e l’olandese ripartirà da qui con la strada, esattamente come fece nel 2023, quando vinse sul traguardo di Via Roma.
Le giornate si allungano piano piano e nel momento in cui il campione del mondo in carica inizia a parlare ancora il sole non si è deciso ad andare via. Fa caldo, le temperature invogliano a togliere la giacca, la primavera è alle porte, è proprio il clima da Milano-Sanremo. Van Der Poel è andato a provare il percorso, la maglia iridata brillava sotto il sole della Liguria. Il corridore della Alpecin-Deceunink ha provato Cipressa e Poggio, anche con un buon ritmo, viste le quasi 48 ore che lo dividono dalla partenza di sabato mattina. Il tempo per recuperare c’è tutto.
Nessuna gara
Le prime domande dei giornalisti presenti, tanti provenienti dal Belgio e dall’Olanda, solo pochi gli italiani, vanno subito sulla preparazione invernale. Si farà sentire l’assenza di gare?
«Mi sento bene – dice prontamente Van Der Poel con voce bassa, come se il risparmio delle energie iniziasse già da ora – ho accumulato tante ore di allenamento in Spagna. La prima corsa dell’anno porta tante domande, anche per me, ma ho pedalato molto e bene, alzando l’intensità giorno dopo giorno. Non ho corso la Parigi-Nizza o la Tirreno-Adriatico, è difficile simulare l’intensità di corse di questo tipo. Però ho fatto tanta fatica sulle strade spagnole, penso di essere pronto».
Le tattiche
La Milano-Sanremo è la Classica Monumento più difficile da vincere, non per la sua difficoltà, ma per le tante possibilità che si concentrano in pochi chilometri. Un attacco potrebbe bastare, come potrebbero risultare vani altri cento. Serve trovare il momento giusto.
«Questa gara – continua il campione del mondo – è l’unica che puoi vincere senza essere al massimo della condizione. Infatti sono sereno anche se non ho altre gare nelle gambe. La Sanremo si può vincere in diversi modi, ma tutti hanno il Poggio come scenario principale. Si può scattare in cima, oppure in discesa, ma prima è difficile fare la differenza. Non ricordo di edizioni vinte con un attacco sulla Cipressa o in altre situazioni di gara. Le posizioni saranno super importanti sul Poggio, anche più rispetto alla Cipressa, poi saranno le gambe a determinare il vincitore».
Gli avversari
L’avversario numero uno è Tadej Pogacar, il nome dello sloveno è sulla bocca di tutti. La vittoria alla Strade Bianche ha impressionato. Anche lo stesso Van Der Poel ha commentato il post di Tadej con una frase che fa capire il rispetto che c’è tra questi due grandi corridori: amico, mi sto spaventando un po’.
«Ho visto la Strade Bianche una volta rientrato dall’allenamento – racconta VdP – l’attacco di Pogacar mi ha impressionato. Tra noi c’è rispetto, so quello che può fare, ma non è l’unico da tenere sotto controllo. Ganna nell’edizione scorsa ha fatto molto bene, rispondendo all’attacco di Tadej. Ma penso davvero che prima del Poggio sia difficile attaccare e andare via da soli con tutti i grandi team alle spalle che tirano».
L’arcobaleno addosso
«Il 2023 è stato un anno eccezionale – conclude Van Der Poel – nel quale ho vinto due Classiche Monumento (Milano-Sanremo e Parigi-Roubaix, ndr). Poi ho vinto anche il mondiale di Glasgow, che è stato davvero speciale. Correre con la maglia arcobaleno addosso è veramente bello, ma non penso che cambierà qualcosa nel modo di correre o di approcciare le gare. Non so ancora con quali pantaloncini partirò – ride – dipenderà dal mood di sabato mattina».
Van Der Poel poi si alza e risponde alle domande delle televisioni davanti a telecamere che lo accerchiano con microfoni puntati. L’olandese esprime una calma senza eguali, assomiglia ad un giocatore di poker, solo lui conosce le carte che ha in mano. Sabato sarà il momento di giocarle…