Vivere alla giornata. E’ il refrain in casa Bahrain-McLaren. E’ quel che ci aveva detto Alberto Volpi a Roccaraso e quel che ha ribadito al via di Cervia, Franco Pellizotti. L’oggetto del discorso è chiaramente Pello Bilbao.
Dopo quasi due settimane di Giro lo spagnolo è ancora lì. A poche ore dalla crono di Valdobbiadene è terzo a 49” dal vertice. E si muove quasi nell’ombra dei media. Sulla strada invece il basco si è fatto vedere. Bello il suo forcing sulle colline marchigiane nel giorno di Sagan.
Franco, ma dove può arrivare davvero Pello Bilbao in questo Giro?
Vedremo. Noi ragioniamo tappa per tappa. Esce dal Tour e nessuno gli chiede niente. Sappiamo che potrebbe saltare, ma per ora sta bene. Volevamo sfruttare la condizione del Tour e prendere la maglia rosa in Sicilia, non ci siamo riusciti però siamo messi bene.
Ma era prevista la sua presenza al Giro?
Era prevista, ma avremmo sciolto i dubbi proprio all’ultimo, dopo il Tour.
Quindi ci crede?
Pello sta bene, sin qui non ha mostrato cedimenti. E poi se si guarda bene, la seconda settimana del Giro a parte la crono proponeva tappe di transizione. Non c’erano frazioni per la classifica e in generale erano meno dure. Si poteva “recuperare” in qualche modo.
Quella di Cesenatico però si è rischiato che lo diventasse…
Hanno preso un gran freddo e a parte Pozzovivo che ha forzato sull’ultima salita non ci sono stati attacchi. Pozzo ha “dovuto” fare quello scatto per giustificare il lavoro della squadra. Pello è basco e in qualche modo è abituato al maltempo. Guardate l’attacco a Tortoreto, ma ieri anche lui era provato a fine tappa.
Tra poco c’è la crono: l’avete vista?
Io sì. Abitando non lontano da lì l’ho fatta più e più volte. I ragazzi invece non la conoscono ma domattina ci sarà tempo per provarla. Bilbao comunque a crono va bene (è campione nazionale in carica, ndr). Ci si allena parecchio. Inoltre passa da una bici all’altra senza problemi. Il che va bene pensando alla tappa di salita del giorno dopo a Piancavallo. In questi casi qualcuno può pagare. Pello non la teme la terza settimana. L’anno scorso al Giro ha vinto due tappe e la seconda è stato il tappone dolomitico che finiva sul Monte Avena il penultimo giorno.
Non la teme neanche con Giro e Tour così ravvicinati?
Non dimentichiamo che questo è un anno particolare. I ragazzi non hanno corso molto. E le energie sono ancora buone. E poi scusate. A parte Thomas che è andato a casa e poteva essere il più forte, i corridori che ci sono qui mi sembrano tutti abbastanza livellati.
Alla fine il sapere di poter saltare da un giorno all’altro può essere anche una valvola di sfogo per la pressione?
Sì, ed è proprio quello che vogliamo noi. Sappiamo che fare due grandi Giri a questo livello in così poco tempo non è facile, ma al tempo stesso questa situazione lo alleggerisce da un punto di vista psicologico.
Questo week-end ci dirà molte cose. Anche se Pello Bilbao potrà lottare davvero per la maglia rosa.