Gandin saluta con qualche rammarico e qualche… sassolino

10.01.2024
5 min
Salva

L’addio al ciclismo di Stefano Gandin non è passato inosservato, nonostante il corridore di Vittorio Veneto abbia messo alle spalle una sola stagione da professionista. Ha chiuso la sua esperienza con il ciclismo in maglia Corratec-Selle Italia. La decisione è stata annunciata qualche giorno fa, ma dentro di lui era arrivata ben prima. 

«Era un po’ che avevo preso questa scelta – dice Gandin – rimane un po’ di delusione, ma si guarda avanti. Avevo intuito fin da giugno che sarebbe stato difficile rimanere nell’ambiente. La botta morale, o almeno una parte, me l’ha data il Covid che mi ha fatto ritirare dal Giro d’Italia. Mi sono rotto la spalla ad agosto e una volta tornato a correre in Cina, a settembre, mi ero reso conto che la situazione era complicata. E’ stato un peccato, a ottobre c’erano delle belle occasioni per provare a mettersi in mostra, ma non è andata».

La stagione 2023 di Gandin è iniziata in Argentina ed è proseguita con il Trofeo Laigueglia (in foto)
La stagione 2023 di Gandin è iniziata in Argentina ed è proseguita con il Trofeo Laigueglia (in foto)
La Corratec era la tua unica opzione?

No. Ciò che mi ha fatto realmente stare male è stato il fatto che alcune persone nel mondo del ciclismo, che avrebbero dovuto fare i miei interessi, non hanno agito con trasparenza. Qualche squadra a giugno mi ha detto che avrei firmato, mapoi le carte in tavola sono cambiate ed eccomi qui.

Sempre professional o anche continental?

Mi hanno contattato anche delle continental, ma fin da subito ho detto che avrei continuato in squadre professional. Alcune mi hanno anche contattato, ma è andata come detto sopra. 

Con la Corratec c’è mai stato uno spiraglio di rinnovo?

Avevo capito fin da subito che non sarebbe stato possibile. La squadra avrebbe preso dei corridori dal WorldTour, con l’obiettivo di fare punti, e quindi i posti diminuivano. Altri ragazzi avevano un contratto di due anni, mentre il mio era in scadenza. La Corratec non mi ha mai dato parola per il rinnovo, su questo sono sereno: loro sono stati sinceri. 

Nel 2022, quando la Corratec era ancora continental, tre successi di tappa fra Romania e Venezuela (foto Espanalzola Group)
Nel 2022, quando la Corratec era ancora continental, tre successi di tappa fra Romania e Venezuela (foto Espanalzola Group)
Come mai nel 2023 avevi firmato per un anno solamente?

Con la Corratec ho sempre firmato il contratto minino, sia nel 2022 sia nel 2023. Il fatto di aver firmato per un anno solo è legato al fatto che anche se ero neo professionista non ero under 25. I corridori che passano professionisti e sono under 25 devono avere un contratto minimo di due anni. Quando io sono passato pro’, ero già oltre la soglia d’età. 

In che modo giudichi la tua stagione?

E’ stata complicata, si è trattata comunque della prima stagione da professionista. Ho fatto corse importanti come Tirreno-Adriatico e Giro d’Italia. In entrambe ho capito cosa vuol dire essere professionista. Ho fatto errori generali dovuti all’inesperienza e ho capito che il ciclismo è cinico

Facci un esempio…

Nel 2022 io e Rajovic siamo stati i corridori che hanno portato più punti alla Corratec. Io ora smetto e lui è nel WorldTour. Per me in sei mesi, dalla fine del 2022 a giugno 2023, è cambiato tutto, in negativo. Quello che avevo fatto prima era come se fosse stato cancellato.

La maglia dei GPM al Giro di Sicilia 2022. Lo scorso anno il salto tra i pro con la Corratec diventata professional
La maglia dei GPM al Giro di Sicilia 2022. Lo scorso anno il salto tra i pro’ con la Corratec diventata professional
Una sola stagione, anche se a 26 anni, è poco per ambientarsi nel ciclismo dei professionisti?

Sicuramente avevo un anno in meno di occasioni rispetto ai miei compagni, ma quando avevo firmato ero contento e convinto. Non ho rimpianti, sarebbe stato meglio se fosse andata diversamente ma così non è stato. Nonostante sia arrivato tardi al professionismo, ho comunque sofferto: un certo tipo di gare devi anche avere la possibilità di prepararle e di provarle

Come Giro e Tirreno?

Sogni di poter fare il risultato, ma la realtà è diversa. Bisogna partire da piccoli passi. Io per esempio alla Tirreno ho indossato la maglia dei GPM per un giorno. Non è molto, ma per essere la prima partecipazione non è andata male. Al Giro, invece, prima di ritirarmi per il Covid ero riuscito ad entrare in due lunghe fughe. 

Alla sua prima esperienza al Giro (chiuso anticipatamente per Covid) due lunghe fughe per Gandin
Alla sua prima esperienza al Giro (chiuso anticipatamente per Covid) due lunghe fughe per Gandin
Che consiglio ti senti di dare a chi, come te, entra nel professionismo non giovanissimo?

Per chi ha 19-20 anni forse è più semplice, si fa per dire, perché hai un contratto lungo sul quale lavorare. Al contrario, chi è più grande come me ha bisogno di esperienza e di una squadra che ti faccia crescere. Noi alla Corratec lo scorso anno avevamo solamente Conti come punto di riferimento. Quest’anno la cosa è già diversa con l’arrivo di Sbaragli, Mareczko e Bonifazio

Ora sai già cosa farai?

Ho ricevuto qualche proposta. Alcune nel mondo del ciclismo dal lato dell’abbigliamento o dei materiali, comunque fuori dalle gare. L’altra opzione che ho in mente è continuare gli studi e seguire quanto imparato all’ITIS, iniziando così una nuova vita. Vedremo…