L’urlo di fine stagione. Oioli riparte da qui

12.10.2023
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C’è tanto dietro la vittoria di Manuel Oioli domenica al Gran Premio Del Rosso, una delle ultime classiche della stagione under 23. Un successo davanti a sei compagni di fuga, tutti di team di categoria mentre il corridore di Borgomanero è del Team Development Q36.5 e già questo è un motivo di ragionamento. Poi perché il successo diciamo che mette a posto un po’ di cose, dopo un’annata nella quale il corridore era spesso stato in evidenza, portando a casa tanti piazzamenti tra cui la piazza d’onore alla Piccola Sanremo, ma era sempre mancata la vittoria.

Un successo che rinsalda anche le convinzioni di Oioli (nella foto di apertura Pettinari Communications), alle porte di una stagione delicata, quella che dovrà sancire il suo passaggio al professionismo al termine di un percorso nella categoria coperto per intero, con convinzione, ma anche con tante ambizioni ancora da realizzare e per certi versi guadagnarsi.

«A dir la verità questa vittoria l’aspettavo da due anni – esordisce Oioli – praticamente è dal Lunigiana 2021 che attendevo, non ero mai riuscito a trovare la zampata giusta, pur portando a casa molti buoni risultati. E quando manca la vittoria è come se ti venisse un blocco mentale, pensi sempre di sbagliare tutto. Per me questo successo è stato una liberazione che vale tantissimo».

Il successo nella volata ristretta del GP Del Rosso, su Garavaglia e Bortoluzzi (foto Pagni)
Il successo nella volata ristretta del GP Del Rosso, su Garavaglia e Bortoluzzi (foto Pagni)
Che gara è stata?

Non tanto dura e non propriamente adatta alle mie caratteristiche, con la salita di Vico che era uno strappo di 3,5 chilometri da coprire otto volte, ma che non faceva così tanta selezione. Io però sentivo di stare bene e la corsa si è messa nella maniera migliore con un gruppetto in fuga. So che in quelle situazioni sono sufficientemente veloce per giocare le mie carte. Sapevo che era un’occasione da non farsi sfuggire.

Tu hai svolto un calendario abbastanza articolato, fra gare italiane ed estere. Che idea ti sei fatto?

Con il team abbiamo disputato quasi tutto il calendario delle gare internazionali in Italia, poi alcune gare all’estero che ho affrontato anche con la nazionale. Ho avuto l’opportunità di gareggiare anche contro i professionisti, come a Fourmies. Mi sono accorto che tra le gare internazionali di categoria, soprattutto all’estero e quelle contro i “grandi” non c’è poi questa grande differenza di ritmo e conseguentemente di livello. Mi sono anche dato una risposta: è merito proprio dei team Devo come il mio, dove si acquisisce l’abitudine a un certo tipo di ciclismo.

Quest’anno il piemontese ha assaggiato anche le sfide con i pro’, in Francia e Germania
Quest’anno il piemontese ha assaggiato anche le sfide con i pro’, in Francia e Germania
Trovi quindi differenza, a parità di età e valore, tra il gareggiare per una formazione di categoria e un team Devo?

Sì, senza alcun dubbio. E’ un vantaggio perché non devi sbatterti oltremisura per trovare un passaggio fra i pro’, è come se la tua strada fosse tracciata. Certo, bisogna andar forte, bisogna meritarselo, ma non devi star lì sempre a dimostrare qualcosa, sei più libero di testa. A me ad esempio, la mancanza di vittorie stava pesando, ma il team non ha mai smesso di credere in me.

Durante la stagione ti è mai venuto qualche dubbio sulla tua scelta di passare alla Q36.5 lasciando la Fundacion Contador?

Sinceramente no, è stata una scelta pienamente consapevole e che continuo a reputare giusta. Mi trovavo bene nel team, ma correvo poco e in un calendario, basato soprattutto sulle gare spagnole, che non era adatto alle mie caratteristiche. Nieri (Daniele Nieri, diesse del team, ndr) mi ha cercato molto lo scorso anno, il team mi è stato vicino anche in momenti difficili. Come detto c’è un clima di fiducia che aiuta a crescere.

Manuel Oioli è nato il 12 maggio 2003 a Borgomanero. Quest’anno ha colto 12 top 10 e una vittoria (foto Instagram)
Manuel Oioli è nato il 12 maggio 2003 a Borgomanero. Quest’anno ha colto 12 top 10 e una vittoria (foto Instagram)
Che voto daresti alla tua stagione?

Mi merito un 7,5 soprattutto per quest’ultima parte dell’anno. Avevo iniziato anche bene, ero anche salito sul podio nel prologo del Giro d’Algeria, ma a fine marzo, dopo che sentivo che qualcosa non andava, mi hanno diagnosticato la mononucleosi. Ho continuato a gareggiare, ma gli effetti mi hanno accompagnato per molte settimane. Sentivo di non andare come volevo, al ritiro estivo di Livigno sono addirittura svenuto in allenamento e i dirigenti temevano avessi qualche problema al cuore. Per fortuna è tutto passato e nel finale ho ricominciato a sentirmi come volevo io.

Che atmosfera c’è nel team development?

Molto serena, non c’è quell’ansia di risultato che per forza di cose un po’ si respira nella prima squadra, dove c’è bisogno di punti Uci anche per dare risposte agli sponsor che investono. Qui si pensa a crescere. La mia ad esempio è stata la prima vittoria in assoluto del team, ma non per questo le cose sono andate male, sappiamo tutti di lavorare per un progetto più grande.

Oioli nel 2021 era stato 5° agli europei e 7° ai mondiali. Ora vuole un’altra chance
Oioli nel 2021 era stato 5° agli europei e 7° ai mondiali. Ora vuole un’altra chance
La tua stagione è quindi finita al meglio…

Sì, le gare sono terminate, ora farò ancora qualche uscita di… decantazione in bici e poi un paio di settimane di totale stop per andare in vacanza. Non di più, poi riprenderò gradatamente con palestra e mtb per ritrovare un po’ di brillantezza in vista della preparazione invernale.

Che obiettivi ti poni per il 2024?

Uno solo e non è una gara specifica. Voglio passare professionista a fine anno, guadagnarmi la mia chance fra i grandi. La scelta di fare tutto il triennio di categoria la reputo indovinata, obiettivamente a oggi quel salto ancora non è nelle mie corde. Vorrei un 2024 più brillante, magari tornare in nazionale ma non come quest’anno, dove non potevo fare altro che aiutare i compagni. Vorrei farlo da protagonista, ancor meglio se all’europeo o al mondiale.