Piccolo Binda alla Finlandia ma Barale risponde presente

21.03.2021
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Scattare, fare la selezione, magari avere anche la consapevolezza di essere più forte, ma poi doversi arrendere in volata. E’ il destino beffardo di chi è scalatore o di chi non è velocissimo. Che poi però a pensarci bene, il destino con Francesca Barale non è stato poi tanto beffardo.

Lei è la campionessa italiana juniores in carica e anche in campo internazionale si è sempre fatta valere, come oggi nel Piccolo Trofeo Binda, una sorta di mini-mondiale di primavera. La portacolori del team Vo2 Team Pink ha concluso al quarto posto.

Francesca che corsa è stata? E’ andata come ti aspettavi?

Ma sì dai, me l’aspettavo così più o meno. Siamo partite abbastanza forte nei giri del circuito di Cocquio, anche perché era un percorso pianeggiante. La salita di Casale l’abbiamo sempre fatta ad un ritmo sostenuto e all’ultimo giro ho fatto il forcing sulla salita di Orino. Ho provato due volte e in cima sono riuscita ad avere un po’ di vantaggio, ma non è bastato. Mi hanno ripreso in discesa e dopo mi sono dovuta giocare la corsa in volata che, diciamolo, non è il mio forte! Un po’ però mi dà fastidio questo quarto posto perché il podio era lì.

L’arrivo del Piccolo Trofeo Alfredo Binda con la Ahtosalo in testa
L’arrivo del Piccolo Trofeo Alfredo Binda con la Ahtosalo in testa
Siete arrivate con un leggero vantaggio sul gruppo. Quel drappello di cinque l’hai portato via tu? E’ nato in seguito al tuo attacco sulla salita di Orino?

Sulla salita di Orino sono partita nel tratto che si faceva solo all’ultimo giro – sospira la Barale – Prima siamo andate via in cinque e ci siamo date un po’ di cambi, quindi in vista dello scollinamento ho attaccato. Le ho staccate, ma mi hanno ripreso e siamo rimaste quelle cinque.

Beh, però è una bella soddisfazione: la tua azione ha inciso sull’economia della corsa…

Sì, sì, sono contenta di com’è andata. Sicuramente è stato meglio che arrivare con un gruppo intero.

Ti aspettavi la vittoria della finlandese Anniina Ahtosalo? Ha fatto una volata di potenza nel rettilineo finale che tirava un bel po’…

In verità lei non l’avevo mai mai sentita, però è in una squadra abbastanza forte e hanno lavorato bene. Così come hanno lavorato bene la Francia e la Svizzera. E infatti si sono rivelate competitive.

Quali sono le caratteristiche di Francesca Barale? Hai detto che vai forte in salita, che le volate non sono il tuo forte, quindi sei una scalatrice?

Scalatrice e passista scalatrice (è stata anche terza nell’italiano a crono, ndr). Infatti quello di oggi era un percorso che si addiceva abbastanza alle mie caratteristiche, anche se erano tutti strappi corti mentre io prediligo le salite lunghe.

Francesca Barale, 17 anni, al via questa mattina (temperatura prossima allo zero)
Francesca Barale, 17 anni, al via questa mattina (temperatura prossima allo zero)
Adesso che programmi avete tu e la tua squadra?

Non abbiamo un programma ben definito, purtroppo. Non ci sono tante gare a causa del covid. Però facendone molte open, immagino che ad aprile e maggio disputeremo quelle. E a giugno ci sarà il campionato italiano.

Hai parlato di gare open, ti alleni con qualche elite?

Io abito vicino ad Elisa Longo Borghini. Però noi ci incontriamo spesso perché lei è sempre fuori, ma quando possiamo usciamo assieme.

Non abiti lontano da qui, conoscevi il percorso? Lo avevi provato?

Siamo venute già l’anno scorso, poi però la gara è stata annullata. E siamo tornate anche quest’anno a visionarlo. Sono contenta che ci sia una gara internazionale vicino a casa mia (Domodossola, ndr), dall’altra parte del lago Maggiore.

E’ vero che è diversa l’idea che ci si fa di un percorso nell’affrontarlo in allenamento e poi in gara?Parliamo della scelta dei rapporti, delle velocità…

Un po’ sì. In allenamento certe cose sembrano sempre un po’ più dure, soprattutto le salite, mentre in gara passano più in fretta.