BERGAMO – Abbiamo incontrato l’ex iridata, ma ancora campionessa italiana Elisa Balsamo allo Store Santini. Occasione è stata la presentazione di un completo personalizzato e denso di significato, con un unicorno molto simbolico. All’interno della maglia una riflessione di Elisa sulla vita del ciclista professionista tra i sacrifici, le aspettative, le difficoltà e la determinazione nel credere nei propri sogni.
«L’unicorno rappresenta i sogni – spiega Elisa – e questo completo è dedicato ai sogni. Non sono tangibili e rappresentabili, per me questo simbolo ha in sé la magia in cui è bello credere, come i sogni. Sono infinitamente grata a Santini per questo progetto su cui abbiamo lavorato tanto. Mi fa venire la pelle d’oca vedere il risultato e spero che ora piaccia anche al pubblico. Non solo per i colori e la tecnicità del prodotto in versione maschile e femminile, ma per il suo significato. La posizione dell’unicorno con l’iride accanto, che si intravvede dal taschino, è stata voluta proprio perché è in tasca che i ciclisti portano le cose più importanti ed indispensabili».
Da questo poetico contesto, con Elisa siamo poi tornati alla… cruda concretezza della vita del ciclista, parlando di alimentazione. Considerata la presenza di caramelle e marshmallow a completare la presentazione del kit, ci siamo chiesti che cosa pensi l’atleta della Trek-Segafredo del rifornimento a base di caramelle gommose.
In fondo, per l’alto contenuto di zuccheri, la facilità di trasporto e la sicurezza igienica del prodotto anche al calore, sono sempre più gettonate tra i ciclisti, vero?
Ma io non le uso, né durante né dopo. Preferisco qualcosa di più naturale per integrare gli zuccheri. Mangiarne qualcuna non penso faccia male, ma non sono come altri atleti che ne fanno delle vere e proprie abbuffate. Magari loro si trovano bene, io scelgo qualcosa di più semplice e naturale.
Cosa intendi per qualcosa di più naturale?
In allenamento per esempio, nella borraccia metto spesso acqua e sciroppo di agave, dal quale prendo gli zuccheri. A seconda dell’intensità e della durata dell’allenamento poi, valuto la soluzione migliore e posso usare anche le classiche maltodestrine.
Quando finalmente arriverà il caldo cosa mangerai dopo l’allenamento?
Il mio piatto preferito sono le insalatone, perché alla fine hanno dentro tutto quello di cui abbiamo bisogno. Cambio sempre il cereale alla base, poi unisco verdure di vario colore e le proteine da fonti diverse ogni volta. Le mie preferite sono la mozzarella e il polpo o comunque il pesce in generale. Infine mi piace molto aggiungere l’avocado.
Come riesci a gestire e monitorare al meglio l’idratazione e che cosa consigli?
Stando piuttosto attenta sempre a bere a sufficienza, non ho la necessità di controllare il peso per esempio prima e dopo l’allenamento. Durante la giornata di solito preferisco l’acqua naturale che non gonfia, solo dopo la gara quando fa caldissimo, mi fa piacere una bibita fresca. Il segreto è di portarsi dietro sempre una borraccia da riempire durante la giornata, così ti rendi conto di quanto bevi effettivamente.
In estate, ti concedi mai qualcosa in più, per esempio il gelato?
Sì, in estate ogni tanto mi concedo anche il gelato, che mi piace moltissimo. Non penso ci si sia nulla di male, io poi lo faccio in casa. Ho la macchina per farlo – ammette sorridendo – quindi scelgo proprio gli ingredienti, però non sempre ho il tempo per farlo.
Dopo la Vuelta a Burgos e la Ride London, andrai in altura in preparazione ai campionati Italiani. Come cambierà la tua alimentazione in altura?
Bisogna fare molta attenzione, perché in altura il fisico è molto sotto stress e brucia tante energie anche a riposo, quindi si cambiano le dosi. Si aumentano sia i carboidrati che le proteine. I primi perché appunto allenandosi in altura si consuma di più, le seconde per dare supporto al recupero muscolare in seguito al carico di allenamenti.