Al chilometro 172 di allenamento, Grosu si avvicina all’ammiraglia, chiedendo un panino e una borraccia. Sul sedile posteriore, Sergio Barbero che da corridore ha fatto sicuramente più fatica del rumeno e oggi è meccanico alla Androni, gli propone invece un’arancia.
«Se c’è frutta anche meglio, grazie» dice il velocista, che poi prende il frutto sbucciato dal piemontese, afferra la borraccia d’acqua e si riaccoda al gruppetto.
Sono in bicicletta da sei ore circa. Alcuni passaggi sterrati hanno sporcato le bici, ma i corridori della futura Drone Hopper marciano di buona lena. Alle loro spalle, staccati di circa 15 minuti, i compagni del secondo gruppo di lavoro stanno percorrendo la stessa strada.
Marengo e Spezialetti: il tema è un’app che permette di controllare il peso Grosu si prepara le “malto” prima di partire. Il rumeno arriva dalla Delko
Marengo e Spezialetti: il tema è un’app che permette di controllare il peso Grosu si prepara le “malto” prima di partire. Il rumeno arriva dalla Delko
Distanza e test
Oggi distanza (ieri per chi legge). Sull’ammiraglia in cui viaggiamo, Giovanni Ellena dirige le operazioni. Sul sedile posteriore ci sono appunto Barbero, professionista alla Carrera e alla Mercatono Uno, e il preparatore Borja Martinez Gonzales, portato in squadra dal dottor Giorgi. Viene da Burgos, dopo la laurea ha studiato in Gran Bretagna e ora vive a Bologna.
Partenza alle 9,45, con undici gradi, mentre Benidorm si metteva disordinatamente in movimento. All’appello manca soltanto Chirico, reduce da un malanno, che dopo due giorni sui rulli, uscirà su strada per una sgambata.
Sul cruscotto, il tablet mostra la schermata di VeloViewer: un bel passo avanti rispetto a quando si girava con carte stradali da interpretare e si perdeva la metà del tempo in cerca del giusto incrocio. Il programma giornaliero prevede 185 chilometri con 3.200 metri di dislivello e tre test. Uno dopo 85 chilometri: 15 secondi di sprint in leggera salita. Uno dopo 90 chilometri, con 3 minuti a tutta. Il terzo dopo 110 chilometri, facendo 12 minuti al massimo in salita.
Sulla schermata del tablet si visualizza l’attività di giornata E poi anche il sommario degli allenamenti settimanali
Sulla schermata del tablet si visualizza l’attività di giornata E poi anche il sommario degli allenamenti settimanali
Quando c’era il Chiappa
Il navigatore mostra la posizione della macchina e quella dei corridori, che nel display del computerino hanno le indicazioni di percorso.
«Il nostro Gps – ridacchia Barbero da dietro – era Chiappucci. Si metteva davanti, concordava la solita strada con Quintarelli e si seguiva tutti lui».
Durante i primi chilometri, Rojas si è lasciato sfilare ed è venuto all’ammiraglia. Il ragazzo di 19 anni è uno dei tre, assieme a Diego Alba e Marti Vigo, a essere stato investito da un’auto giovedì scorso. Il colombiano è stato sbalzato sul parabrezza e adesso ha male al ginocchio sinistro. Il consiglio è di sfilarsi, di aspettare semmai il secondo gruppo e casomai di tornare in hotel. Non c’è motivo di rischiare, la stagione non è nemmeno cominciata.
Grosu già leader?
Stamattina anche Ponomar è andato al pronto soccorso per un dolorino al ginocchio. E intanto Ellena racconta delle mille precauzioni per far rientrare Tesfatsion dall’Eritrea e farlo vaccinare. E del fatto che a fine ritiro, Grosu rimarrà ad allenarsi qua. Farà venire la compagna e sta pensando di restarci fino alle corse di Mallorca, in cui potrebbe debuttare.
«Ha l’indole del velocista un po’ furbacchione – sorride con affetto il tecnico della Androni – ma quest’anno è motivatissimo e ci sta dando dentro alla grande. Lo vedo anche come un discreto trascinatore, perché gli altri mi pare che glielo riconoscano».
Ben 18 team in allenamento
Nel raggio di 5 chilometri incrociamo la Deceuninck, la Groupama, la Eolo, la Trek, la Cofidis e alcuni uomini della Ef. Ci mettiamo a contare e viene fuori che in questo periodo ci sono 18 squadre tra WorldTour e professional che si stanno allenando su queste strade.
Semaforo rosso prima del centro di uno dei tanti paesini dell’entroterra. Androni ferma lì! Strade silenziose e prive di traffico, spesso in salita e al sole: perfette!
Semaforo rosso prima del centro di uno dei tanti paesini dell’entroterra Strade silenziose e prive di traffico, spesso in salita e al sole: perfette!
Dopo 65 chilometri, sulla montagna davanti una serie di tornati arrampicati alla roccia lascia intravedere la salita su cui dovranno arrampicarsi. Speriamo che i corridori non se ne accorgano, diciamo, ma è tardi. Grosu davanti ha il dito puntato. Non gli sfugge niente.
«Venchiarutti l’avrei tenuto – dice Ellena mentre si parla dei corridori non confermati – perché sono convinto che dentro abbia dei numeri. Essere neoprofessionisti nel 2020 del Covid è stata una sfortuna per tanti. Poi si è un po’ abbattuto e alla fine non è stato confermato. Dovrebbe andare alla Work Service con cui abbiamo una collaborazione. E’ il modo di dire che non lo abbiamo mollato…».
Guance e gambe sudate
Arrivano sulla cima del Port la Valle d’Ebo, lungo la quale incontriamo i corridori della Eolo fare i test sul lattato. Per qualche secondo ci affianchiamo a Maestri, sudato e rosso in viso. Ricambia il saluto e si rimette a testa bassa.
Arrivati in cima, Borja scende per sentirli parlare. Nonostante l’aria sia fredda, gambe e guance dei ragazzi dell’Androni sono sudate.
Sosta sulla salita e prime sensazioni: da sinistra Benedetti, Grosu e Marengo Borracce cercasi: così Grosu, Zardini e Ravanelli vanno all’ammiraglia Super sete per Zardini: ora acqua dopo il pieno di maltodestrine
Sosta sulla salita e prime sensazioni: da sinistra Benedetti, Grosu e Marengo Borracce cercasi: così Grosu, Zardini e Ravanelli vanno all’ammiraglia Super sete per Zardini: ora acqua dopo il pieno di maltodestrine
A colazione hanno mandato già su sua indicazione 90 grammi di carboidrati. Le reazioni sono differenti e non tutte entusiasmanti.
«Mi sento così pieno – dice Bais – che non posso mangiare niente. Anzi, se ci penso sto male. Posso bere acqua, ma mi sento pieno».
«Ho anche io la stessa sensazione – conferma Marengo – tanto che mi viene da dire che potrei mangiare meno a colazione e cominciare a farlo subito in bici…».
Mentre prendono fiato e acqua, Sepulveda chiede notizie dei nuovi integratori. La squadra ha firmato con EthicSport e domani nel corso di una call, spiega Ellena, interverrà anche il responsabile dell’azienda, per spiegare i prodotti e le loro caratteristiche. Lo guardano con approvazione, poi ripartono…
La cura dei dettagli
Ravanelli ha una sporgenza sotto la manica sinistra. Chiediamo cosa sia, rispondono all’unisono Borja ed Ellena.
«E’ il rilevatore della glicemia – dice Ellena – il Super Sapiens. In corsa è vietato, ma è un bello strumento in allenamento».
Poi il tecnico racconta di uno studio già fatto un paio d’anni fa sulle ore di sonno. «Si trattava di mettere una sorta di orologio – racconta – che registrava la qualità del riposo. Alcuni corridori l’avevano presa male, quasi fosse una violazione di qualcosa. Così quando Borja l’ha riproposto, aveva quasi paura. Invece lo hanno spiazzato, chiedendogli se non potesse essere utile tenerlo anche di giorno. Ormai sono così attenti al dettaglio, che se non gliene proponi, passi per disorganizzato. Se invece hai mille attenzioni, loro ti seguono».
Ravanelli in panne
Ravanelli si ferma per l’ennesima volta e scherzando dice che a Bergamo per giornate come questa direbbero di starsene a casa. Questa volta c’è da sostituire la batteria del trasmettitore nella pedivella, perché non arriva segnale al computer. La prima volta invece gli sono spariti i dati. L’ammiraglia si ferma, Barbero inforca gli occhiali che ha cominciato a usare proprio oggi, scende ed effettua il pit stop.
Niente da fare, Ravanelli appiedato per un cambio di batteria Dopo la sosta, per Ravanelli un rientro di fortuna, agganciato all’ammiralgia Androni
Niente da fare, Ravanelli appiedato per un cambio di batteria Dopo la sosta, per Ravanelli un rientro di fortuna
«Il prossimo anno – dice Ellena – dovremmo cambiare computer e misuratori di potenza. Passiamo ai Dash di Stages Cycling con il rilevatore nella pedivella. Guarda però come si sta asciugando Ravanelli – aggiunge mentre seguiamo il corridore bergamasco – sta davvero crescendo bene. Il primo anno con noi ha avuto problemi, nel 2021 è andato molto meglio, speriamo nel prossimo».
Cattiveria Grosu
Dopo una grande discesa c’è spesso una grande salita, ma quello davanti è un vero muro. I corridori hanno spesso fra i piedi i dilettanti della Drone Hopper, squadra di under 23 sponsorizzata dalla stessa azienda. Grosu per i primi metri procede zigzagando, ma quando arriva il momento di iniziare il test sui 12 minuti, tira su il 53 e attacca. Dietro anche gli altri si mettono faticosamente in movimento, mentre l’ammiraglia segue il velocista rumeno in maglia Delko. Ha la bocca aperta e la pedalata cattiva. Sui tornanti si volta per guardare ed è un continuo rilancio. Solo in cima lo aggancia Sepulveda, ben più scalatore di lui.
Sepulveda fa il forcing, Grosu gli tiene la ruota E alla fine la Androni rientra su Benidorm e i suoi grattacieli…
Sepulveda fa il forcing, Grosu gli tiene la ruota E alla fine la Androni rientra su Benidorm e i suoi grattacieli…
Grosu prima lo tiene, poi cede, ma quando la strada spiana mette le mani sotto e lancia una volata. Sta per prenderlo, poi si siede di schianto. I 12 minuti sono finiti, ma la sua azione ha colpito Ellena, che lo affianca e glielo dice.
Domani scarico
E’ tempo di rientrare. Benidorm si staglia all’orizzonte con il suo profilo di grattacieli non proprio bellissimi. La città del secondo iride di Bugno in breve inghiotte i corridori della Androni, che guadagnano placidamente l’hotel soddisfatti del lavoro svolto. Domani (oggi per chi legge) ci saranno un giorno di scarico e la plicometria.