Grinta, sfacciataggine e gambe: ecco Ben Healy

30.03.2023
4 min
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Uno dei primi ricordi dal vivo di Ben Healy risale al Giro d’Italia under 23 del 2021. Eravamo nella fornace afosa di Castelfranco Veneto. Ultima fatica della corsa dominata da Ayuso. Dieci tappe e quella finale era un piattone che ripercorreva le mura della cittadina trevigiana.

Healy partì a diverse tornate dal termine. Sulla linea d’arrivo ci si chiedeva dove volesse andare “questo qui”. E lui in tutta risposta vinse la tappa, rispondendo coi fatti!

Ben Healy (classe 2000) vince a Larciano dopo un finale corso da vero dominatore
Ben Healy (classe 2000) vince a Larciano dopo un finale corso da vero dominatore

Primavera magica

Healy, irlandese, classe 2000 è professionista dallo scorso anno. Da U23 Correva con la Trinity, la stessa squadra di Pidcock, ora è con la EF Education-EasyPost. Dopo una prima stagione fra i grandi di adattamento, in questa primavera sta esplodendo.

Il corridore è da scoprire. Difficile stabilire se si tratti di uno scalatore. Di certo in salita va forte, ma se la cava anche sul passo. E’ campione nazionale a cronometro in carica e anche quel giorno a Castelfranco, tutta pianura, andò via di forza.  Anche se i suoi numeri (175 centimetri per 64 chili) fanno legittimamente pensare ad un grimpeur. Ma è il ciclismo moderno. Sono i corridori moderni: si va e si deve andare forte dappertutto.

E Healy forte ci è andato sia alla Coppi e Bartali che al Gp di Industria e Commercio di Larciano. Una settimana che ha cambiato non poco i suoi orizzonti. Terzo nella generale e vincitore di una tappa nella corsa dedicata ai due campioni, primo nella classica toscana.

L’irlandese viene dalla scuola di Wiggins e dal team Trinity. Anche per questo è molto bravo sia in mtb che contro il tempo
L’irlandese viene dalla scuola di Wiggins e dal team Trinity. Anche per questo è molto bravo sia in mtb che contro il tempo

Attaccante dentro

Se lo guardi, non sembra un corridore che “morde”, in realtà in bici è cattivissimo, determinato e non guarda in faccia nessuno (lo sa bene Pozzovivo).

«Questo è il modo in cui mi piace vincere – ha detto l’irlandese dopo il successo di Larciano –arrivando da solo. In questo modo sei sicuro che ce la farai», come a voler ritornare proprio al finale di Forlì contro Pozzovivo (Padun era suo compagno).

Anche in squadra cominciano a prendere coscienza del suo potenziale. Ken Vanmarcke, uno dei diesse della EF sapeva che Healy stesse bene: «Prima della gara di Larciano guardando TrainingPeaks, era chiaro che Healy stesse volando, che fosse ad un certo livello».

E poi ha aggiunto un dettaglio affatto secondario, che appunto dice della grinta di Ben: «Le gare italiane come Larciano non sempre vanno a chi ha le gambe più forti, ma a chi riesce ad adattarsi, a capire le situazioni e a proporsi». E Healy sulla scalata finale si è proposto bene: con gambe, con grinta e tempismo. Ma soprattutto senza paura.

Al momento del suo scatto, il traguardo distava una quindicina di chilometri e all’inizio i secondi di vantaggio erano pochi. Lui però ha insistito, non si è voltato e alla fine ha vinto con margine.

Dopo l’Amstel Gold Race dovrebbe tornare in altura prima del Giro (foto Instagram)
Dopo l’Amstel Gold Race dovrebbe tornare in altura prima del Giro (foto Instagram)

Verso il Giro

La EF Education-EasyPost ha previsto un calendario man mano sempre più impegnativo ed importante per il ragazzo. Dopo queste corse di “seconda fascia” in Italia, ne farà altre in Francia, ma poi l’asticella si alzerà. E non poco.

Ben prenderà parte all’Amstel Gold Race e poi al Giro d’Italia, il suo primo grande Giro. Tra le due gare dovrebbe tornare in altura a Sierra Nevada. Proprio lì ha costruito, o forse sarebbe meglio dire ha affinato la condizione per la Coppi e Bartali e il resto. Come un po’ tutti i ragazzi di oggi, Healy ha la capacità di entrare presto in condizione.

Visto il suo potenziale e sapendo che al Giro la EF Education-EasyPost non porterà Carapaz, chissà che Healy non possa essere un outsider, una sorpresa. Magari non salirà sul podio, ma se dovesse entrare nei dieci non saremmo così stupiti.