La preparazione per Glasgow? Una patata bollente

14.01.2023
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I prossimi campionati del mondo si terranno a Glasgow, dal 3 al 13 agosto. E stavolta sarà come una piccola olimpiade del ciclismo con tutte, ma proprio tutte, le discipline di questo sport. Ci saranno, tanto per intenderci, anche il ciclismo indoor (acrobazie) e i cicloamatori. 

Ma venendo a discorsi più concreti, dal punto di vista della preparazione quello iridato è davvero un bell’intrigo. La stessa Martina Alzini recentemente ha sollevato la questione. E sarà un bel problema soprattutto per i pistard e gli stradisti, che si ritroveranno eventi nello stesso giorno. In questi casi l’interlocutore più indicato è Diego Bragato, che guida lo staff performance della nazionale.

Gli europei 2022 sono stati un banco di prova per i calendari fitti tra pista e strada che si prospettano a Glasgow. Qui la volata femminile
Gli europei 2022 sono stati un banco di prova per i calendari fitti tra pista e strada che si prospettano a Glasgow. Qui la volata femminile
Diego, dicevamo che addirittura ci dovrebbero essere delle sovrapposizioni…

Sì, in un giorno ci saranno delle gare su pista e il team relay su strada.

A livello di preparazione è un bell’incastro. Come ti stai muovendo?

In realtà prima ancora è un discorso più di organizzazione fra i cittì delle varie nazionali e il team manager Roberto Amadio sulla gestione delle forze, perché fra un anno ci saranno le Olimpiadi e andranno fatte delle scelte. Di conseguenza bisogna capire su cosa andare a lavorare e su cosa puntare. E in effetti proprio in questo periodo sto aspettando le direttive da Villa e Sangalli per sapere chi farà cosa… Per ora siamo in attesa degli europei su pista.

Adiamo per passi…

Sì, dopo questo appuntamento sarà davvero importante sapere in tempo i piani per capire, organizzarsi e prepararsi. L’UCI ha fatto questa scelta di fare tutto insieme, una scelta che da una parte è carina per il ciclismo, ma dall’altra, per quanto riguarda organizzazione e programmazione, non ti permette di lavorare al meglio.

Il clan azzurro della pista. Molti di questi atleti sono anche stradisti
Il clan azzurro della pista. Molti di questi atleti sono anche stradisti. Bragato è il secondo da sinistra con la maglia bianca (fila in alto)
Quanto è stata importante o indicativa l’esperienza di questa estate di Viviani agli Europei, che la mattina-pomeriggio ha corso su strada e la sera era in pista?

Quella di Elia è stata un’esperienza per un atleta di un certo livello, che non va bene per tutti. E non è così facilmente replicabile. E poi un conto è farlo per un atleta e un conto per il quartetto. Bisognerà fare delle scelte e anche io, ripeto, aspetto le linee guida.

E’ chiaro…

Il nostro grande obiettivo sono le Olimpiadi di Parigi 2024 e quest’anno iniziano le qualificazioni. Siamo disposti anche a fare un passo indietro su strada per ottenere questo risultato: la prima cosa è la qualifica olimpica. Ed anche per questo agli Europei ci faremo trovare già pronti.

Avete già una stima degli atleti e delle atlete che a Glasgow saranno coinvolti nei calendari serrati tra le due discipline (strada e pista)?

Più o meno sono i soliti: Ganna, quantomeno per la crono, poi Viviani, Consonni. Forse Viviani ancora di più perché il percorso iridato non dovrebbe essere impossibile. E più o meno vale la stessa cosa per Consonni. Ma il vero problema è con le donne, perché tutte le migliori su strada, specie per quel tipo di percorso, sono le stesse della pista e non sarà affatto facile. 

In questo caso pensi ad una preparazione ad hoc che miri soprattuto a smaltire acido lattico e tossine in breve tempo?

Diciamo che in tal senso abbiamo la nostra esperienza, comunque sì: ci sarà da fare un lavoro di avvicinamento per abituare il corpo a passare dallo sforzo della strada a quello della pista. E lo abbiamo visto un po’ con Viviani. Pertanto servirà un grosso volume per la strada con continui richiami su pista ad alte intensità. Fare questi richiami anche se non si è al 100%. Servirà molta flessibilità da parte di tutti ed è quello che già ad inizio anno abbiamo chiesto… soprattutto alle ragazze.

Europei 2022, Viviani aveva corso su strada e poi su pista cinque ore dopo. Eccolo con Diego Bragato, regista di questo switch
Europei 2022, Viviani aveva corso su strada e poi su pista cinque ore dopo. Eccolo con Diego Bragato, regista di questo switch
La Alzini parlava del grosso rischio di arrivare stanche già in estate…

E il rischio è proprio quello. E per questo riguarda soprattutto le ragazze: perché anche se hanno calendari simili (ormai quasi uguali, ndr) a quelli degli uomini, non hanno rose dei team così ampie. Possono fare meno rotazione. Si prospettano per loro delle stagioni pesantissime. Dovremo essere bravi noi tecnici a farle arrivare bene ad agosto. E da lì ad un anno dopo, cioè alle Olimpiadi. Quindi dobbiamo dosare le forze, pensando già a ciò che avverrà l’anno successivo.

Insomma, Diego, la questione non è affatto banale…

Per nulla. Quel che stiamo facendo è mettere insieme le richieste dei ragazzi, quelle delle squadre e quelle della nazionale. E su questo tema Amadio e i cittì si dovranno muovere, e si stanno muovendo, con i “fili di piombo”. Servirà molta attenzione.