Poker d’oro ai mondiali, ma Salvoldi storce il naso…

01.09.2022
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Quando una nazionale torna dai mondiali juniores su pista con 4 ori e 3 argenti, seconda nel medagliere, ti aspetti giudizi enfatici. Parlando con Dino Salvoldi si rimane quindi inizialmente sorpresi nel sentire che, al di là della legittima soddisfazione per quel che è andato bene, il suo pensiero è rivolto soprattutto a ciò che non ha funzionato.

Poi, riflettendo, si giunge alla conclusione che è il ragionamento giusto, quello che sta garantendo allo sport italiano in questa estate risultati mai ottenuti: lo stesso hanno fatto nell’atletica all’indomani degli europei di Monaco o nella scherma dopo i due titoli mondiali con contorno abbondante di medaglie, senza parlare dell’abbuffata nel nuoto. E’ questa la strada per la vittoria, solo questa.

Salvoldi Quaranta Tel Aviv 2022
L’abbraccio di Salvoldi e Quaranta, che hanno portato l’Italia al 2° posto nel medagliere
Salvoldi Quaranta Tel Aviv 2022
L’abbraccio di Salvoldi e Quaranta, che hanno portato l’Italia al 2° posto nel medagliere

Sei centesimi di troppo

Per questo Salvoldi ammette senza mezzi termini che avrebbe voluto tornare da Tel Aviv con un bottino ancora maggiore: «In generale qualche lacuna c’è stata, mi riferisco soprattutto a certe prove individuali dell’endurance e alla madison che si conferma gara difficile. La nostra preparazione e il valore dei ragazzi potevano darci anche di più, ma paradossalmente la cosa che mi è dispiaciuta di più è il mancato record mondiale del quartetto».

Che cosa è mancato al di là dei 6 centesimi?

Ai ragazzi nulla, non c’è niente da rimproverare loro. Quei centesimi sono imputabili alla pista, la sua scorrevolezza. Obiettivamente non si poteva fare di più in quel contesto, ma quando ci arrivi così vicino dispiace sempre un po’.

Venturelli iridata 2022
Nuovo acuto per Federica Venturelli, mondiale nell’inseguimento individuale su Sharp (GBR) e Lallemant (FRA)
Venturelli iridata 2022
Nuovo acuto per Federica Venturelli, mondiale nell’inseguimento individuale su Sharp (GBR) e Lallemant (FRA)
Il gruppo della pista endurance è composto da alcuni dei migliori elementi del ciclismo su strada. L’impressione è che ciò risponda a uno schema, che hai già utilizzato – e con profitto – fra le donne elite…

E’ vero solo in parte. Questo gruppo vincente parte da gennaio, quando abbiamo sottoposto a test di valutazione un gran numero di ragazzi. Ero nuovo del settore, avevo bisogno di farmi un’idea e quindi di cominciare da qualcosa. Abbiamo in quel modo identificato una decina di ragazzi da cui sono usciti i componenti il quartetto, Renato Favero, Alessio Delle Vedove, Luca Giaimi e Matteo Fiorin insieme a Andrea Raccagni Noviero che ha fatto la qualificazione.

Resta però il fatto che sono i migliori anche su strada mentre all’estero si punta quasi essenzialmente a specialisti della pista…

Diciamo che i nostri sono i migliori su certi percorsi, se parliamo della strada, perché hanno caratteristiche ben definite che si sposano tanto a quegli stessi percorsi che alla pista. Ma tornando al parallelismo con le donne c’è altro da dire.

Ossia?

Ci sono delle differenze legate ai numeri: il bacino da cui posso attingere ora è molto più grande di quello che potevo usare nel mio precedente incarico. La qualità media dei maschi è più alta, diciamo che trovo una maggiore somiglianza con il ciclismo maschile d’elite, dove c’è più specificità per le caratteristiche dei corridori che si differenziano in base ai percorsi. Fra le donne c’è una trasversalità maggiore. Tolti alcuni estremi che hanno caratteristiche che le portano a emergere in salita, l’atleta forte è forte dappertutto, su strada come su pista. Fra gli uomini c’è maggiore specificità e vanno identificati gli elementi più adatti per ogni specialità.

Giaimi Tel Aviv 2022
Sfortunato Giaimi, ai piedi del podio nell’inseguimento individuale vinto da Mattern (CAN)
Giaimi Tel Aviv 2022
Sfortunato Giaimi, ai piedi del podio nell’inseguimento individuale vinto da Mattern (CAN)
Questi ragazzi continueranno ad abbinare entrambe le discipline?

Lo sapremo solo con il tempo, ma credo che con la crescita non tutti lo faranno. Il nostro compito d’altronde è dare ai ragazzi più prospettive di crescita possibili, per dare continuità al passaggio di categoria. Poi alcuni continueranno in entrambe, altri faranno delle scelte.

Parlavi prima della madison, anche Villa ha spesso sottolineato come sia una disciplina molto più difficile di quanto si pensi.

E’ così. La madison è una specialità di squadra che per certi versi assomiglia al quartetto – asserisce Salvoldi – per emergere servono preparazione tecnica e allenamento, ma soprattutto occasioni agonistiche per mettersi alla prova e verificare il proprio cammino di crescita. Il problema è che non c’è un calendario, non ci sono occasioni per testarsi. Così quelle lacune tecniche che inevitabilmente ci sono non le puoi curare. Avremmo bisogno di un calendario per farli gareggiare e quindi crescere. Così è sempre un po’ improvvisata e non va bene.

Quaranta Predomo 2022
Ivan Quaranta con Mattia Predomo, iridato nella velocità 30 anni dopo lo stesso tecnico azzurro
Quaranta Predomo 2022
Ivan Quaranta con Mattia Predomo, iridato nella velocità 30 anni dopo lo stesso tecnico azzurro
Intanto però il gruppo della velocità sta crescendo…

Si sta lavorando benissimo, ma non è che prima di Quaranta fosse un settore abbandonato. Ivan sta però dando tanto della sua esperienza e i successi di Predomo danno impulso a tutto il settore. Io dal canto mio ho detto subito, al momento dei test, ad alcuni atleti che avrebbero trovato maggiore spazio e possibilità nel gruppo velocità che in quello endurance e l’aumento del gruppo si sta rivelando un fattore trainante.

Ora porterai tutti questi ragazzi nel gruppo nazionale su strada per la trasferta in Australia?

Alcuni sì, quelli più adatti al percorso mondiale, ma il mio ragionamento va già oltre. Credo che sia da cambiare il metodo di lavoro con la strada: quest’anno come nazionale abbiamo corso tanto all’estero con un ricambio continuo di elementi che se va bene da una parte, ha presentato anche delle controindicazioni. Nel 2023 voglio lavorare con un gruppo circoscritto curando in maniera molto approfondita preparazione e allenamento, magari anche con esperienze diverse. Per questo porterò la nazionale per i mondiali all’Astico-Brenta dell’8 settembre, gara per elite e under 23, aggiungendo Milesi e Piganzoli che preparano la crono iridata. Quindi non solo gare e trasferte, ma anche stage di allenamento, esattamente come fatto con la pista e i risultati si sono visti.