Quattro piazzamenti nelle dieci correndo fra le elite e la maglia di miglior giovane alla Valenciana. Il 2022 di Silvia Zanardi era già iniziato in modo convincente, ma era chiaro che il meglio dovesse ancora venire. E infatti, poco dopo la vittoria nella prima giornata del Trofeo Ponente in Rosa, la campionessa d’Europa U23 (in apertura nella foto Ossola) parla di sé tra il serio e il divertito.
«Abbiamo corso bene – ha detto dopo la vittoria – e siamo riuscite a centrare un ottimo risultato di squadra. Nella volata, Valentina Basilico è stata bravissima: mi ha fatto da guida negli ultimi 500 metri e poi io ce l’ho fatta a concretizzare con la vittoria. Domani (oggi, ndr) si difendono le maglie e, naturalmente, si prova a fare ancora bene».
Tutto molto bello, la prima vittoria merita il brindisi, ma per iniziare questa conversazione, decidiamo di partire da una punzecchiatura che certamente le farà storcere il naso…
Sei velocissima, si è appena visto. E allora come hai fatto a perdere la volata di Montignoso contro Sofia Bertizzolo?
Sulla carta sono più veloce (sorride, ndr), ma non ho creduto molto in me stessa e nel dubbio di trovare il punto in cui partire, non sono partita per niente. Non ho neanche fatto la volata. Walter (Zini, il suo diesse, ndr) ha cercato di parlarmene per andare a fondo e capire come mai. Anche questo serve per crescere.
Come stai?
Bene, un po’ meglio dell’anno scorso, ci stiamo preparando bene. Queste prime gare servono per trovare la condizione. Per questo adesso faccio questi giorni in Liguria, poi Cittiglio e poi si va al Nord.
Condizione da trovare, ma stai andando piuttosto bene, no?
All’inizio non pensavo di sostenere il ritmo delle altre. Alla Valenciana ho finito prima delle giovani, sono soddisfatta. Sono arrivata fra le prime 10 della classifica, non pensavo di essere al livello delle altre. Alla Strade Bianche ho fatto più fatica.
Perché?
Mi sono resa conto che il livello è molto alto, ma rispetto allo scorso anno mi sono sentita più sicura mentalmente. Ho preso meglio le posizioni, nonostante ci fosse tanto vento. Sono corse che bisogna conoscere e richiedono mille attenzioni. Se ci penso a mente fredda, mi sembra impossibile che io sia in grado di districarmi là in mezzo. Poi però in corsa succede tutto automaticamente.
Il fatto di aver vinto un europeo fa di te un’osservata speciale?
In realtà penso di passare inosservata. Walter mi dice sempre di buttarmi in tutte le volate per farmi vedere e farmi portare rispetto. Essere meno educata e più cattiva perché le altre si accorgano di me. Sicuramente ci proverò, questa stagione deve essere un trampolino di lancio, anche perché è l’ultima da under 23.
Si dice in gruppo che sia già pronta per te la maglia della Movistar.
E’ presto per parlarne, Walter mi aiuterà quando verrà il momento giusto.
E’ vero che hai rinunciato a un posto nelle Fiamme Azzurre?
L’ho fatto di recente. Quando mi cercarono la prima volta, rimasi in contatto e la cosa mi interessava. Sarei dovuta entrare con la Chiara Consonni, ma alla fine ho deciso di no. Il mio obiettivo è entrare in una squadra WorldTour e se davvero c’è nell’aria la modifica del regolamento, essere nelle Fiamme Azzurre potrebbe essere un problema. Entrarci sarebbe stato un obiettivo quando avevo 17 anni, forse allora avrei accettato. Ora voglio giocarmi le mie carte nel professionismo.
Come ti sembra che vadano le cose in nazionale con Paolo Sangalli?
Lo vediamo a tutte le gare, non si possono fare le convocazioni semplicemente guardando gli ordini di arrivo. Bisogna valutare se una lavora, se fa la furba. Lui lo troviamo sempre sulle salite, si rende conto di persona guardandoci in faccia. Ci sentiamo spesso, mi pare che stia lavorando bene.