Juri Zanotti: dalla Bardiani all’azzurro, sempre su strada

04.03.2022
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Avevamo lasciato Juri Zanotti con i colori della Bardiani-CSF-Faizanè, squadra con cui ha corso da stagista nella seconda metà della stagione 2021. Il biker di Lecco, con la squadra di Reverberi, aveva chiuso il calendario italiano alla Coppa Agostoni.

Nel 2022 Juri ha cambiato squadra nella sua disciplina principale, passando al Team BMC Mountain Bike Racing. «Non avevo voglia di abbandonare completamente l’attività su strada» queste le parole con cui aveva concluso la scorsa intervista. Detto fatto, dopo aver chiuso il calendario italiano eccolo di nuovo ai nastri di partenza alla prima prova in territorio nostrano: il Trofeo Laigueglia.

Non lo accompagna più la maglia della Bardiani, ma quella azzurra. Zanotti ha infatti preso il via con la formazione guidata dal cittì Bennati, alla sua prima esperienza in ammiraglia. Daniele ci aveva già anticipato come la collaborazione tra le varie discipline fosse importante e che probabilmente Zanotti avrebbe preso parte a qualche corsa.

Juri Zanotti durante lo stage con la Bardiani-CSF-Faizanè
Juri Zanotti durante lo stage con la Bardiani-CSF Faizanè
Ci siamo lasciati a ottobre e ci ritroviamo a marzo, come hai passato questo inverno?

Bene, la preparazione non è cambiata molto rispetto al solito, ho usato molto la bici da strada. Ho fatto tanti allenamenti di endurance lavorando sulla soglia aerobica con uscite tra le 4 e le 5 ore. 

Che differenze hai trovato nella tua prestazione di ieri rispetto a quelle della scorsa stagione?

A livello di sensazioni mi sentivo molto meglio, mi sono stancato più tardi rispetto alle esperienze precedenti. Alla Milano-Torino dopo 3 ore e mezza ero sfinito. A Laigueglia, invece, mi sono staccato alla fine del secondo giro del circuito finale, dopo 180 chilometri e 4 ore e mezza di corsa. Non avendo esperienza in questo genere di corse, Bennati mi aveva dato un compito ben preciso.

Assieme a filippo Conca (a destra), così Zanotti al via del Trofeo Laigueglia
Assieme a filippo Conca (a destra), così Zanotti al via del Trofeo Laigueglia
Quale?

Mi ha raccomandato di stare accanto a Oss e di affidarmi a lui, per farmi trovare bene in tutte le fasi della gara. Poi se ne avessi avuto la possibilità e la gamba, lo avrei dovuto aiutare a stare davanti nel finale.

Com’è stato correre accanto a Daniel?

Molto bello ed istruttivo, standogli sempre vicino ho avuto modo di vedere come ci si posiziona in gruppo e come si affrontano le varie fasi di corsa. Nonostante abbia cercato di rimanere sempre davanti, mi sono fatto sorprendere un paio di volte rischiando di trovarmi nella seconda metà del gruppo.

C’è qualche consiglio particolare che ti ha dato?

Qualcosa sull’alimentazione e sulla posizione in gruppo. Io non ho mai imparato ad ascoltare le esigenze del mio corpo, stare accanto a Daniel mi ha aiutato anche nel ricordarmi di mangiare. Sapete, nelle gare di cross country ci nutriamo solamente con dei gel, non abbiamo questa dimestichezza. Poi ho potuto vedere da vicino come corre uno della sua esperienza. Sa quando accelerare, quando risparmiare energie…

Com’è il rapporto con Bennati?

E’ stato bello fin da subito. Ci siamo incontrati per la prima volta al Giro d’Onore a dicembre e lì, insieme al cittì della Mtb Celestino, gli ho detto del mio interesse di fare anche attività su strada. 

Oltre a Juri Zanotti correva anche un altro crossista, si tratta di Nadir Colledani del team MMR Factory Racing Team
Oltre a Zanotti correva anche un altro crossista, si tratta di Nadir Colledani del team MMR Factory Racing Team
Qual è la finalità del tuo impegno su strada?

E’ sicuramente quella di portare beneficio alla mia principale attività: il cross country. Su strada, soprattutto nelle gare, sei sempre in spinta ed alzi molto la tua soglia aerobica. La bici da corsa la uso spesso anche per gli allenamenti durante la stagione, mi aiuta molto a fare dei lavori di ripetute sui 5-10 minuti che in Mtb mi risulterebbe difficile fare.

Ci sono state delle situazioni di gara dove ti è stata utile la tua abilità di crossista?

Nel circuito finale mi è tornata utile per rientrare in gruppo dopo nella discesa di Colla Micheri quando alla fine del secondo passaggio mi ero fatto sfilare dal gruppo. In generale vedevo come certi corridori fossero rigidi in alcune situazioni di corsa dove c’era da guidare la bici. Io, invece, grazie alle mie abilità sono riuscito più volte a recuperare posizioni in gruppo.

E la tua squadra di cross country è favorevole a questo tuo doppio impegno?

Molto, come detto aiuta ad alzare il livello di competitività. Già dalla prossima stagione potrei fare delle gare con qualche team satellite BMC. Cosa che sta già facendo un mio compagno: Filippo Colombo.