Pendenze Pericolose, il paradiso per ciclisti e accompagnatori

20.04.2022
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“L’unico albergo al mondo solo per ciclisti con bici da strada”. Basterebbe questa frase per descrivere il progetto di Pendenze Pericolose. Una storia nata otto anni fa che ha fatto il giro d’Italia e del mondo incuriosendo gli appassionati e non solo. Un vero e proprio paradiso per il ciclista situato ai piedi del “Kaiser” delle salite europee, lo Zoncolan

Un’intuizione, ma anche una scommessa che ha preso vita nel 2014 dal licenziamento dal posto fisso in Città del Vaticano del suo ideatore Emiliano Cantagallo e da sua moglie Esmeralda Mazzetti anche lei licenziata da una multinazionale. Poi la vendita della casa di proprietà e il salto nel vuoto ma con le idee chiare per un’ideale di ciclismo destinato ad essere un esempio per il mondo. 

Il logo è un cartello stradale che segnala una pendenza pericolosa con al posto del numero un punto interrogativo. Una rappresentazione di come la vita abbia in serbo per il futuro sorprese a cui ci si può preparare solo allenandosi e godendosi il viaggio. 

Gli otto appartamenti sono situati ad Arta Terme un paese a pochi chilometri dallo Zoncolan
Gli otto appartamenti sono situati ad Arta Terme un paese a pochi chilometri dallo Zoncolan

Carnia Cycling

Situato in Friuli Venezia Giulia per la precisione ad Arta Terme, Carnia Cycling è il luogo dove la bici e il ciclista diventano protagonisti. Composto da otto ampi appartamenti accessoriatissimi, da 100 a 120 mq, in una palazzina signorile, sapientemente ristrutturati su un unico o due livelli. Non è un semplice Bike Hotel in quanto in questa struttura se non si ha una bici da strada le porte non vengono aperte. 

Non è un concetto di esclusiva o antipatia ma semplicemente una valorizzazione della filosofia del suo ideatore Emiliano Cantagallo, elevata a comfort e benessere per chi decide di andarlo a trovare. Diventa un nido da cui spiccare per andare a planare tra le montagne salendo e scendendo in picchiata nel territorio friulano. 

Oltre a salite e discese, il territorio friulano ha anche fondo valle pianeggianti per escursioni più tranquille
Oltre a salite e discese, il territorio friulano ha anche fondo valle pianeggianti per escursioni più tranquille

Territorio unico

Perché il territorio della Carnia? «Mia mamma – risponde Cantagallo – era carnica e mio papà era ciclista (ride, ndr). Sette vallate meravigliose che io definisco “patrimonio mondiale del ciclismo”, perché racchiude ben quarantanove salite Hors Catégorie, tra cui: Zoncolan, Crostis e Stentaria.

«La Carnia è qualcosa di fantastico perché permette di fare pianura o salita. Percorrendo interi giri su vallate, pianure oppure in 30 chilometri fare 2.000 metri di dislivello. Costantemente contornati dalla flora e dalla fauna delle montagne imponenti. Si è sempre accompagnati dall’acqua con i sette fiumi che discendono dalle sette vallate. Affluenti del Tagliamento, che sono come una mano che racchiude questo territorio. E poi c’è questo asfalto perfetto con un traffico ridottissimo che rende questo posto unico al mondo. 

«C’è gente che ci viene a trovare da sette anni oppure c’è anche chi fa quindici giorni di soggiorno. Chi viene qui, arriva con il mito dello Zoncolan e torna a casa con un bagaglio stravolto da territori unici. Io stesso ho scalato il “Kaiser” 118 volte, ma sono innamorato di ognuna delle quarantanove salite».

Nella foto Emiliano Cantagallo, la moglie Esmeralda Mazzetti e il figlio Marco
Nella foto, Esmeralda Mazzetti e il figlio Marco

Servizi per la bici

Presso la struttura si possono reperire tutta una serie di servizi dedicati alle due ruote che rendono questo residence su misura per il ciclista. E’ presente la Bike Room allarmata e video sorvegliata. Il bicilavaggio, l’angolo per la manutenzione, lo Show Room e la vendita di integratori per lo sport. 

E ancora, il pulmino per il trasporto con carrello portabili e la vendita di accessori di primo consumo come camere d’aria, copertoni ecc… E’ presente anche la “Piazzetta dei Ciclisti” un luogo unico nel suo genere volto ad ospitare nei momenti di riposo i ciclisti e gli accompagnatori. 

Qui Emiliano Cantagallo insieme al suo amico e socio Giancarlo Fisichella
Qui Emiliano Cantagallo insieme al suo amico e socio Giancarlo Fisichella

L’Academy

Ad aiutare Emiliano in questo progetto c’è il figlio Marco anche lui guida turistica e formatore. Esatto, perché Pendenze Pericolose non si occupa solo di ospitare il ciclista ma è anche un accademia riconosciuta dalla federazione per la formazione di guide cicloturistiche.

«Sono stato nominato – spiega Cantagallo – formatore nazionale per cicloguide. Pendenze Pericolose ha come aspirazione la formazione delle guide per tutte le località d’Italia. Facciamo un Master per insegnare il mestiere di guida cicloturistica. 

«Lavorando 24 ore su 24 ho imparato a vivere questa figura. Con otto anni di lavoro e trenta persone alla settimana da guidare. Uno degli errori più grandi è pensare di fare la guida come secondo lavoro. La formazione è uno dei momenti più importanti. Anche perché è un ambiente un po’ lasciato al caso che deve trovare una dimensione comune. Per noi è una cosa seria e curiamo ogni dettaglio, dalla creazione del percorso al riuscire a legare con il territorio bike friendly, al bar alle pasticcerie affinché si sviluppi una coscienza comune. 

I paesaggi mozzafiato si snodano nelle sette vallate caratterizzate dalle 49 salite
I paesaggi mozzafiato si snodano nelle sette vallate caratterizzate dalle 49 salite

Saper accompagnare

L’importanza di saper guidare i cicloturisti ma anche quella di formare chi dovrà farlo è un aspetto a cui Cantagallo tiene molto.

«Prima di lavorare in Vaticano – racconta Emiliano – portavo la gente a visitare il mare sott’acqua. Ho alle spalle più di 5.000 immersioni. Per formare gli istruttori di subacquea dovevo fargli fare 200 ore di immersione e li portavo a testare le condizioni più stressanti. In bici questo non accade anche se in realtà è un ambiente molto pericoloso e che richiede un’attenzione costante. La cicloguida è quella che riesce a farti innamorare del territorio. Che è in grado di farti trovare l’acquario perfetto intorno a te. Non è semplice».

Un altro aspetto fondamentale per rendere una vacanza perfetta è saper intrattenere e cucire un soggiorno unico anche per chi accompagna il ciclista.

«Immagina che io e mio figlio prepariamo il furgone con tutti i cambi degli ospiti, lo portiamo all’arrivo di tappa di domani e torniamo indietro con la macchina. Facciamo 100 km, 2.300m di dislivello con arrivo in cima e ci trovi mia moglie con le mogli, figli e accompagnatori che hanno passato la mattina ad assaggiare la gastronomia e scoprire la tradizione del territorio. Si capisce che nulla è lasciato al caso, anche perché l’accompagnatore è altrettanto importante se non di più. E’ colui che sconta una pena (ride, ndr)».