Dopo dieci anni torna il Giro e Vicenza fa le cose in grande

20.02.2025
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Il prossimo 23 maggio Vicenza tornerà ad ospitare un arrivo di tappa del Giro d’Italia dieci anni dopo l’ultima volta. Nel 2015 a vincere sul traguardo di Monte Berico (lo stesso di quest’anno) fu Philippe Gilbert che nel diluvio staccò di 3″ la maglia rosa Alberto Contador e Diego Ulissi (immagine di apertura). La tappa del 2025 prenderà il via da Rovigo e terminerà nella città del Palladio dopo 180 chilometri, gli ultimi 60 dei quali nello scenario dei Colli Berici, le colline a sud di Vicenza.

Una tappa da passisti veloci o da velocisti resistenti, con l’ultimo chilometro, quello che porta al Santuario di Monte Berico, che tira decisamente all’insù. Comunque andrà quest’anno, la città veneta si sta già preparando ad accogliere la carovana con il comitato di tappa della “Tappa dei Berici”, presieduto da Mario Carraro e di cui fa parte, tra gli altri, anche l’ex professionista Angelo Furlan. Abbiamo parlato con loro per farci raccontare quanto è importante un evento di questa portata per il territorio vicentino.

Vicenza è da sempre un grande territorio di ciclismo, con moltissimi praticanti e sede di tante importanti aziende (@laviadeiberici)
Vicenza è da sempre un grande territorio di ciclismo, con moltissimi praticanti e sede di tante importanti aziende (@laviadeiberici)
Carraro, abbiamo visto che il percorso abbraccia buona parte dei Colli Berici, ci racconta com’è nato?

Abbiamo lavorato assieme a Rcs Sport per massimizzare l’impatto scenografico, di concerto con i Comuni dei Colli Berici, per regalare ai tifosi delle immagini mozzafiato. Il grande successo è stato proporre un circuito che contiene alcune delle salite dei colli più amate tra noi amatori, come l’ascesa della Pila fino ad Arcugnano, che sarà l’ultimo trampolino di lancio prima del finale. Prima del circuito poi si farà la salita che da Barbarano porta a San Giovanni in Monte, il punto più alto dei Berici. Il circuito permetterà al pubblico di arrivare in gran numero, e noi contiamo di avere un’affluenza straordinaria. 

Quindi più del 2015?

Nel 2015, in un giorno di pioggia infrasettimanale, sono state stimate 200mila persone. Quest’anno puntiamo sicuramente più in alto, diciamo il doppio. Anche perché in quei giorni verrà organizzato un village in Campo Marzio con un megaschermo per tutto il fine settimana, che speriamo diventi un punto di riferimento per gli appassionati che arriveranno.

La tappa con arrivo a Vicenza attraversa nel finale i Colli Berici, frequentatissimi da ciclisti di ogni disciplina (@laviadeiberici)
La tappa con arrivo a Vicenza attraversa nel finale i Colli Berici, frequentatissimi da ciclisti di ogni disciplina (@laviadeiberici)
Vicenza è territorio di ciclismo e sono moltissimi i campioni nati in questa provincia: da Pozzato a Battaglin, da Rebellin ad Alessandra Cappellotto e Tatiana Guderzo, per non parlare di Tullio Campagnolo.

E non solo, anche Selle Italia e Royal e Wilier, e altri. Ma è sufficiente venire qui un sabato mattina, anche in inverno basta che ci sia il sole per vedere quanta passione c’è per il ciclismo. Una cosa che ci fa particolarmente piacere è che sta diventando anche uno sport molto femminile, un trend che è particolarmente visibile qui da noi soprattutto nel mondo del gravel, che permette di vivere tutti i benefici di questo sport lontano dai pericoli della strada.

Su queste stesse strade, assieme all’amico Pozzato che lo organizzava, due anni fa Angelo Furlan fece passare il primo mondiale gravel. Essendo stato corridore e continuando a pedalare come se lo fosse ancora, il vicentino è l’uomo giusto per entrare nei primi dettagli tecnici.

Angelo Furlan, da ex corridore e profondo conoscitore di queste strade, dove consigli di piazzarsi per godersi la tappa dal vivo? 

Un punto può essere sulla prima salita di giornata, quella della Scudelletta da Barbarano che porta in cima ai colli, un posto bellissimo anche paesaggisticamente. Poi nel circuito, dove ci saranno gli attacchi, magari a metà della rampa finale.

Monte Berico e i suoi portici: lassù Gilbert vinse la tappa al Giro del 2015
Monte Berico e i suoi portici: lassù Gilbert vinse la tappa al Giro del 2015
A proposito, com’è la rampa che porta all’arrivo?

E’ lunga 1,4 km al 5,7% di media. Quindi sicuramente non da velocisti puri, da corridori veloci che tengono sugli strappi, gente da classiche. Non a caso nel 2015 vinse Gilbert. Attenzione al giovane Busatto, lo conosco bene ed è vicentino, l’ho visto alla Veneto Classic e mi ha fatto una grande impressione. Non lo dico solo per essere di parte, è proprio un commento tecnico.

Il generale in percorso non sembra molto duro, per gli standard attuali

Non durissimo forse, ma che darà sorprese, perché è una tappa che si adatta ai colpi di mano. E’ a metà giro, i corridori inizieranno ad essere stanchi. La prima parte è tutta pianeggiante, a 50 km dall’arrivo invece cambia radicalmente. La prima salita non sarà di passaggio perché è corta e dura, e se qualcuno volesse alzare il ritmo potrebbero restare in pochi. Dalla cima il percorso poi non è lineare, è un saliscendi continuo, un toboga, non c’è più respiro anche dal punto di vista planimetrico. C’è spazio per gli uomini da fuga come per gli attaccanti, come anche perché i big si inventino qualcosa. Insomma gli scenari sono moltissimi, come non poteva che essere in un territorio variegato e ricco come quello dei Colli Berici.