Da Corropoli a Crotone, l’AIR (turistica) che si è fatta

27.09.2023
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Storia di un insolito viaggio da Corropoli, in Abruzzo, a Crotone, in Calabria. I più attenti già avranno capito che queste due località sarebbero dovute essere la sede di partenza e di arrivo dell’Adriatica Ionica Race, la corsa che non c’è mai stata e annullata a poche ore dal via.

Quello però che si sapeva meno è che parallelamente alla gara dei pro’ era in programma un percorso cicloturistico, a forte impatto enogastronomico, che ricalcava per alcuni tratti il tracciato dei corridori. O comunque quelle zone. 

Si parte comunque

E questa Adriatica Ionica Race parallela di fatto c’è stata. Rivista, modificata, ampliata in alcuni aspetti, ridotta in altri… ma c’è stata. L’organizzazione ha passato la palla ad Alex Kornfeind, esperto di cicloturismo, che si è fatto carico di un manipolo di giornalisti arrivati persino dall’Australia! Ma anche da Germania, Olanda, Inghilterra.

Partenza da Corropoli, nella piazza era attesa la corsa e invece i cittadini si sono ritrovati questo drappello di giornalisti. La guida, Silvio Cappelli, accortosi dai social dell’annullamento del programma, si era offerto di guidarci comunque nelle sue zone, esaltando l’accoglienza dell’Abruzzo, che tanto aveva creduto in questo evento. Corropoli in primis.

E così eccoci partire alla volta della Val Vibrata. Da Corropoli a Torricella sul Tronto: 46 chilometri, 800 metri di dislivello e tante, ma proprio tante, cose da visitare.

Le ciclabili e le strade bianche scorrono lente sotto le nostre ruote. Chiese millenarie, basiliche, borghi abbandonati una volta fucina di ricchezza, paesaggi che vanno dal Gran Sasso al mare Adriatico si susseguono come in un’altalena. Silvio è un fiume in piena e vorrebbe raccontare ogni centimetro e ogni scampolo della sua terra.

Lo ascoltiamo e intanto lo seguiamo. Fino ad un pranzo che è un trionfo d’Abruzzo: “ceppe” una pasta fatta con i ferri delle maglie, tipica proprio di Torricella, e gli immancabili arrosticini.

Poi di corsa tutti dentro al pullmino Ford alla volta di Vasto, ma con la Puglia nel mirino.

In Puglia…

I trasferimenti dell’Adriatica Ionica Race in effetti erano mastodontici, ma questo ci ha consentito di unire territori e culture molto diverse tra loro.

La Puglia avrebbe visto una frazione non troppo dura, tuttavia le alture di Alberobello, sede lo scorso anno del tricolore vinto da Zana, un po’ d’impegno lo richiedevano. 

Ma a noi questo aspetto proprio non ha interessato. I muretti a secco, le strade incredibilmente pulite di Locorotondo e quelle più caotiche dei trulli ci hanno condotto ad Alberobello, la perla della nostra seconda tappa e simbolo, forse, di un intera regione.

Vigneti, uliveti e queste casine tonde, bianche col tetto a punta nero… Abbiamo scoperto Alberobello mischiati tra i tanti turisti che a metà settembre ancora girovagavano per le sue stradine.

Il tutto chiaramente dopo aver assaporato burrata ed orecchiette alle cime di rapa.

Di nuovo tutti sul pullmino. Stavolta il viaggio è lungo. Da Alberobello alla zona di Crotone i chilometri sono quasi 250 e di autostrada non c’è neanche un metro. Un po’ come se fossimo stati in sella, ma questo ci ha fatto godere il Metaponto. Il Mar Ionio alla nostra sinistra e le alture della Lucania alla nostra destra, fra calanchi e lo splendido Pollino, che faceva il prezioso nascondendosi fra le nuvole.

Calabria, la meta

Una volta in Calabria ecco però le prime difficoltà logistiche. Senza la corsa dei pro’ a fare da spina dorsale, era tutto nelle mani del buon Alex, che non si è mai perso d’animo. 

L’avventura in Calabria inizia con un tuffo al mare, per recuperare le fatiche del lungo viaggio dalla Puglia. Poi tutti alla scoperta di questa porzione davvero poco conosciuta ai ciclisti: il crotonese.

Michele, la guida per l’occasione, ci ha portato al Museo della Liquirizia, uno dei più antichi e importanti del mondo. Al Castello di Corigliano, la cui veduta è qualcosa di unico, e spaziava dal Pollino da una parte, alla Sila d’altra e di fonte al Salento, visibile nei giorni più puliti al di là dello Ionio. E per finire una visita all’antica Rossano.

Restava poi Crotone, meta finale della corsa dei pro’ e, in parte, del nostro viaggio. Crotone vecchia capitale. Nessuno direbbe che questa città ai tempi della Magna Grecia potesse contare due milioni di abitanti. Fu, ed è, una patria di cultura e di vino.

Poco più a Nord, nel frattempo ci siamo spostati a Cirò Marina, eccoci entrare di nuovo nella storia. La storia del vino. Quello più vero, più antico. Il Gaglioppo è un vitigno che da oltre 2.000 anni regala lo stesso pregiato vino.

Ammirare questi appezzamenti, dormirci nel mezzo presso Le Cantine De Mare, è stata un’esperienza unica. Così come la cena e la degustazione di vini che ancora devono essere imbottigliati, di ostriche, di formaggi locali, di paccheri al pesto. E’ la magia della Calabria, del Sud e del cicloturismo.

Portare avanti questa esperienza è stato davvero importante. E chissà che non ne possa nascere qualcosa di bello. Veramente bello.