Roubaix, un vero combattimento. Parola al fisioterapista

01.10.2021
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La Roubaix è sempre la Roubaix, che tu la corra ad aprile oppure in ottobre. Le pietre restano sconce e dure, la bici salta e il corridore là sopra prende botte senza pietà. Non c’entrano niente il Fiandre e la Strade Bianche. Che cosa significhi per un atleta correre là sopra lo abbiamo chiesto a Michele Del Gallo, fisioterapista del Uae Team Emirates, nel ciclismo dal 1996, che ha partecipato a decine di campagne del Nord, trattando alcuni tra i più grandi specialisti del pavé. Lui quest’anno non ci sarà. Da quando ha completato anche gli studi in osteopatia ha potenziato il lavoro nel suo studio, per cui il programma di gare del 2021 lo ha visto al Tour e sulle strade per altri 60 giorni. Prossima e ultima corsa la Veneto Classic di domenica 10 ottobre. L’ultima delle tre corse organizzate dal suo pupillo Filippo Pozzato.

«La Roubaix è abbastanza massacrante – dice – a cominciare dalle vesciche sulle mani, che si spaccano e fanno un male cane. Alcuni si fanno fasciare dai polsi alle mani, ma non serve niente. Non risolve tanto e semmai complica. Gli specialisti del pavé non hanno mai le vesciche e corrono senza guanti (Gilbert nella foto di apertura non li indossa, ndr). La differenza infatti la fai per come sai andare sul pavé. Se tieni le mani morbide e lasci correre la bici, non soffri troppo. Se prendi paura, quindi se sei meno esperto, lo stringi forte perché senti la bici che sbatte e ti spacchi le mani. Mentre i colpi che ti arrivano si ripercuotono sulla cervicale, la schiena e il tratto alto della colonna. Si deve tenere il manubrio morbido e dargli dei limiti a destra e sinistra».

Michele Del Gallo lavora nel ciclismo dal 1996: è fisioterapista e osteopata
Michele Del Gallo lavora nel ciclismo dal 1996: è fisioterapista e osteopata
Intanto sono cominciate le ricognizioni sul percorso. I danni del pavé iniziano già in allenamento?

Arrivano che sono già conciati. Anche perché sono prove impegnate, devono vedere cosa significa entrare nei vari tratti a 50 all’ora, anche se poi in corsa li prenderanno ai 60. Quando arrivano al massaggio, cerchi di trattarli per restituire elasticità alla schiena. Pedalare sul pavé è come andare sulle salite ripidissime. Si resta seduti, a remare. Per questo c’è un sovraccarico della zona lombare e non tutti sono messi bene da quelle parti. Perché non tutti fanno stretching e non tutti hanno il tempo per farlo. Per cui c’è da lavorare.

Esiste un piano di trattamenti prima di una Roubaix?

Certo, visto che si tratta di un appuntamento importante, i corridori arrivano sul posto qualche giorno prima. Per cui il giovedì e il venerdì il massaggio deve essere più lungo e più profondo. Devi sciogliere il più possibile le gambe e la schiena. Il sabato invece devi andare leggero. Il giorno dopo un massaggio profondo, non hanno mai una gran gamba ed è meglio che non vadano alla partenza con brutte sensazioni, altrimenti non entrano nemmeno in gara. Il sabato vai a fare un massaggio leggero, magari ricorrendo a tecniche di osteopatie, puntando al rilassamento e alla possibilità di farli dormire bene la notte che precede la gara.

Dopo la Roubaix di solito ripartono: non avrebbero bisogno di un altro trattamento?

Quando si corre ad aprile, di solito la Roubaix chiude un ciclo, per cui ripartono e semmai si fanno trattare a casa. Correndo in ottobre, non so se qualcuno farà il Lombardia, ma ad esempio ad aprile c’è chi resta al Nord per l’Amstel Gold Race. In quel caso il primo massaggio non sarà mai profondo, ma si andrà ad intensificarlo nei giorni successivi. Se hai un dispositivo per la diatermia, tipo Tecar o Indiba, riesci a essere leggero e ugualmente efficace.

Il massaggio in partenza invece è solo una frizione?

Esatto, abbinato alla necessità di spalmare olio se fa freddo.

Torniamo alle vesciche: che cosa si fa se si spaccano le mani?

C’è poco da fare, purtroppo. Le fasci. Se riesci, metti il Compeed, ma sono palliativi.

Le fasciature non impediscono le vesciche, bisogna prevenirle e basta
Le fasciature non impediscono le vesciche, bisogna prevenirle e basta
Problemi al soprasella si verificano?

I contraccolpi sono tanti e dolorosi, ma a meno di qualche predisposizione, non capitano mai grossi problemi. Soffrono soprattutto mani e braccia, che nelle altre corse non sono troppo sollecitate. Ma non serve ricorrere a taping, doppie imbottiture e rimedi posticci: peggiorano solo la situazione. La Roubaix è un fatto di esperienza che costruisci anno dopo anno e di predisposizione. Capisco che le ragazze ieri abbiano preso paura. Quando arriva un neopro’, ha i consigli dei direttori e dei compagni più esperti. Ma se loro non hanno in squadra qualcuno che l’ha corsa e la conosce, dovranno scoprire tutto da sole. In assoluto si mettano tutti l’animo in pace: dopo la Roubaix saranno massacrati come dopo un combattimento.