Primo anno WorldTour finito: cosa sappiamo di Gaia Realini?

06.10.2023
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Matteo Azzolini è uno degli allenatori di Mapei Sport, che da quest’anno è stato distaccato alla Lidl-Trek, per integrare il lavoro dei tecnici. Fra gli atleti da seguire, gli è stata assegnata Gaia Realini: un diamante da raffinare affinché possa splendere al suo massimo. Di lei e delle sue possibilità avevamo già parlato con Josu Larrazabal, responsabile degli allenatori, ma sentire dopo un anno insieme colui che effettivamente lavora con l’abruzzese ci ha permesso di avere un’idea più definita.

Gaia Realini è nata il 19 giugno 2001 a Pescara. E’ alta 1,50 e pesa 40 chili. Quest’anno, il primo nel WorldTour, è stata terza al Giro, alla Vuelta, al Tour de l’Avenir e alla Freccia Vallone, seconda al UAE Tour e ha vinto una tappa della Vuelta e il Trofeo Oro in Euro. Sabato scorso è arrivata quarta al Giro dell’Emilia (foto di apertura) e ha chiuso nel primo gruppo alla Tre Valli Varesine.

Matteo Azzolini lavora per Mapei Sport, ma è stato distaccato alla LIdl-Trek (foto Mapei Sport)
Matteo Azzolini lavora per Mapei Sport, ma è stato distaccato alla LIdl-Trek (foto Mapei Sport)
Qual è stato il tuo approccio con lei?

L’approccio e la professionalità che si mette è uguale per tutti gli atleti. Nello specifico di Gaia, chiaramente era molto interessante, perché dai risultati e dalle caratteristiche fisiche, si presentava come un’ottima scalatrice. Quindi iniziare ad allenarla è stato anche molto curioso. Andando avanti si è sviluppato ancora più interesse.

Dopo un anno, che idea ti sei fatto di Gaia?

Come atleta, secondo me dobbiamo ancora scoprirla al 100 per cento. E’ un atleta molto giovane, sta crescendo. Quest’anno ha fatto una stagione eccezionale. E’ riuscita a stupire non solo per le prestazioni in salita, ma anche per la sua capacità di resistere in pianura, che magari sarebbe il terreno a lei meno favorevole. E’ sicuramente molto professionale, totalmente dedita al ciclismo e questo per un’atleta professionista è un aspetto a mio modo di vedere fondamentale.

Sul traguardo di Comano Terme, Realini vince il tricolore U23, nella gara vinta da Elisa Longo Borghini
SUl traguardo di Comano Terme, Realini vince il tricolore U23, nella gara vinta da Elisa Longo Borghini
Si ragiona già di margini di crescita?

E’ difficile individuarli già. Però quest’anno abbiamo impostato bene la stagione, nonostante sia stata comunque impegnativa. Se continuiamo a rispettare la sua fase di crescita, aspetto cui la squadra e anch’io stesso teniamo molto, secondo me in futuro potrà stupirci ancora.

Oggi si vive sul rapporto watt/chilo. Gaia è leggerissima, si può pensare che aumenti la sua potenza?

Sicuramente con la maturazione fisica potrà guadagnare un po’ di potenza. La cosa che mi ha stupito, al di là delle prestazioni in salita e degli ottimi numeri che ha fatto, è come dicevamo che già adesso è forte in pianura. Anche con lei prendo sempre come punto di riferimento Ellen Van Dijk, che è sua compagna di squadra e in pianura e a cronometro è una delle atlete più forti del gruppo. Le dico che non dobbiamo diventare come lei, però dobbiamo continuare a lavorare per esempio sulla cronometro, perché ha la base per fare bene. Il punto sarà cercare di perdere il meno possibile.

La crono non è per Realini così penalizzante: secondo Azzolini può lavorarci e anche bene
La crono non è per Realini così penalizzante: secondo Azzolini può lavorarci e anche bene
E’ davvero così forte in pianura?

Credo che già oggi non sia un grosso fattore limitante nella sua prestazione. E’ chiaro che diventando più abile in gruppo e con la crescita, sicuramente qualche nuovo watt nelle gambe riusciremo a metterlo. Sono abbastanza tranquillo del fatto che la sua composizione fisica da scalatrice pura non sia un fattore limitante per le sue prestazioni anche in pianura.

Durante l’inverno quindi lavorerete sulla crono?

Gli allenamenti con la bici da cronometro cerchiamo di inserirli con una cadenza regolare, anche quando siamo abbastanza lontani dalle gare, facendo qualche uscita di scarico o qualche allenamento sulla bici aerodinamica, anche se a Gaia non piacciono molto. Serve più che altro per mantenere gli adattamenti alla posizione e il feeling nel guidare quella bici.

Il terzo posto del Giro e della Vuelta dicono che potenzialmente potrebbe essere già vincente
Il terzo posto del Giro e della Vuelta dicono che potenzialmente potrebbe essere già vincente
E come farà invece per migliorare in discesa, che è un tallone d’Achille?

Durante i training camp, la squadra mette a disposizione un tecnico che dà informazioni a tutti i ragazzi sull’allenamento in discesa. Quello che noi facciamo è prendere le informazioni che ci vengono date sia sul campo sia in video, ad esempio su come distribuire il peso o come affrontare le traiettorie. Dopodiché cerchiamo di utilizzarle e di allenarci anche durante la stagione. Negli allenamenti facciamo tanta salita e di conseguenza c’è la discesa. Anche quello diventa un momento per prestare attenzione, anche se si sta recuperando fisicamente. Il modo di curare la tecnica finché tutti quegli apprendimenti fatti sulla carta diventano degli schemi consolidati, che vengono in automatico senza pensarci troppo. Gaia ha grossi margini di miglioramento anche in discesa ed è un aspetto che stiamo curando.

C’è anche palestra nella preparazione di Gaia Realini?

Ne abbiamo parlato proprio l’altro giorno, quando ci siamo incontrati. Quest’anno siamo riusciti a fare un buon allenamento in palestra, sia durante il periodo invernale che durante la prima parte della stagione, fino ad arrivare al Giro d’Italia. Poi per i viaggi, gli spostamenti e i ritiri, abbiamo un po’ ridotto. Nei nostri ragionamenti e anche in previsione della futura stagione, una cosa che ci piacerebbe fare sarà mantenerla durante tutta la stagione.

Terza alla Freccia Vallone, alle spalle di Vollering e Lippert: la salita è il suo pane quotidiano
Terza alla Freccia Vallone, alle spalle di Vollering e Lippert: la salita è il suo pane quotidiano
E’ giovanissima, ma è anche già vincente nei grandi Giri o ha bisogno di crescere?

Credo che quest’anno abbia dimostrato che le grandi corse a tappe le si addicono e che può fare bene. Il fatto di vincere è dettato anche dal percorso e tante situazioni di gara. L’obiettivo per l’anno prossimo sarà prima di tutto riconfermare i risultati di quest’anno, che è già abbastanza difficile. La riconferma è sempre molto difficile. La squadra d’altra parte la supporta nella crescita, quindi potenzialmente potremmo anche aspirare alla vittoria in una grande corsa a tappe. Però chiaramente non abbiamo la pressione di doverlo fare per forza, l’obiettivo principale è che cresca, che metta un altro tassello e consolidi quello che ha fatto quest’anno.

Ha una grinta pazzesca…

E’ motivata in tutti gli allenamenti, dallo scarico a quelli più intensi. L’altra cosa che mi piace, ne abbiamo discusso anche diverse volte, è il fatto che quando per esempio c’è qualcosa in corsa che non funziona, la testa ragiona da vincente. Nonostante magari abbia fatto una buona prestazione e lei ne è consapevole, capisce che c’è un margine di miglioramento. Così pensa subito a come colmare quel margine. Con questo approccio, va sempre a curare anche i dettagli o gli aspetti della prestazione che possono farla migliorare ancora.

Cosa farà durante l’inverno?

Ne abbiamo discusso proprio pochi giorni fa. Abbiamo tracciato le linee generali della preparazione invernale, soprattutto la prima parte: quella legata al recupero. Per impostare l’allenamento invece, stiamo aspettando il programma gare dell’anno prossimo, che sarà deciso dalla squadra, che detterà la distribuzione delle fasi di carico e scarico.

Nel weekend Gaia Realini affronterà il mondiale gravel. La sua provenienza dal cross potrebbe aiutarla a fare bene
Nel weekend Gaia Realini affronterà il mondiale gravel. La sua provenienza dal cross potrebbe aiutarla a fare bene
Nel weekend correrà il mondiale gravel, cosa ne pensi?

Potrà essere una bella esperienza, perché si presenta con la buona condizione dimostrata al Giro dell’Emilia (quarta all’arrivo, ndr). Ha tutte le carte in regola per divertirsi e fare l’ultimo sforzo della stagione. Nella settimana che segue il mondiale gravel faremo ancora qualche sessione di allenamento, ma molto tranquilla per avvicinarci alla fase di recupero completo che sarà di circa 15-20 giorni.

L’hai vista convinta nell’accettare la convocazione?

E’ in un buon momento, non va a accavallarsi con altre corse, in quanto la stagione su strada è finita. Il percorso pare sia molto duro e di conseguenza potrebbe essere adatto alle sue caratteristiche. Sfruttando il fatto che ha un buono stato di forma e che, venendo dal ciclocross, un po’ di abilità anche sullo sterrato ce l’ha, la convocazione è stata ben accettata. Vediamo come andrà…