La giornata di Ganna: le scelte tecniche e 17″ di troppo

10.05.2024
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FOLIGNO – «Per me sarà una sfida fra gli specialisti e Pogacar». Dario David Cioni, tecnico della Ineos Grenadiers, fa subito centro. E inizia a parlarci della Foligno-Perugia, prima crono di questo Giro d’Italia che vede in Filippo Ganna uno dei grandissimi favoriti.

Pippo appartiene alla lista degli specialisti di cui sopra. A supportarlo c’è anche il cittì della pista, Marco Villa. Le premesse per una grande giornata ci sono tutte. 

Filippo Ganna durante la ricognizione. Alla radio parla con l’ammiraglia dove qualcuno registra le sue indicazioni (foto Simona Bernardini)
Filippo Ganna durante la ricognizione. Alla radio parla con l’ammiraglia dove qualcuno registra le sue indicazioni (foto Simona Bernardini)

La mattina

«Filippo – spiega Cioni – si è svegliato quel tanto per essere pronto per uscire dall’hotel alle 9,40. Alle 10,30 appena hanno aperto il percorso per le ricognizioni eravamo in sella. Ed ora eccoci qui…». 

E’ mezzogiorno e Cioni e il suo atleta sono appena arrivati in zona partenza, tra bus e motorhome. Meccanici da una parte, atleti dall’altra e nel mezzo un “cortile” riparato dalle tende dei rispettivi mezzi, sotto le quali ci sono le bici con i rulli e i ventilatori.

E’ così dunque che scorre la mattina di Ganna. Quando Filippo scende dall’ammiraglia per recarsi nel bus scherza con un operatore tv. Gli tocca la telecamera di spalle. E’ sereno, tranquillo. Qualche parola con Cioni. Doccia, poi si siede sullo scalino del bus in attesa del pranzo. Leggero e a base di carboidrati.

Due gel, uno a pochi istanti dall’inizio della partenza e uno durante la crono
Due gel, uno a pochi istanti dall’inizio della partenza e uno durante la crono

L’integrazione

Intanto Cioni ci spiega l’approccio di Pippo a questa corsa. Una crono che in qualche modo è iniziata già la sera prima.

«Siamo in una corsa a tappe – dice Cioni – e prima di tutto si pensa a recuperare lo sforzo del giorno. L’alimentazione è dunque importante. Come quantità, forse per la crono si spende qualcosa in meno in termini di calorie, in quanto il consumo è minore. Okay, oggi è lunga (40,6 km, ndr), ma non dura le cinque, sei ore di una tappa in linea. Spendono le calorie in modo diverso: lo sforzo è inteso, ma più breve. La crono non è dunque uno sforzo difficile dal punto di vista nutrizionale».

«Come si affronta? In una crono così, di oltre 50′, si parte con la borraccia d’acqua e anche un paio di gel, l’ultimo dei quali da prendere prima dello strappo».

Per Cioni è importante che Ganna spinga forte, ovviamente, è anche importante che si gestisca bene. E’ pur sempre una crono lunga. Per il tecnico toscano quindi non dovrà “solo” pensare a guadagnare nel tratto in pianura a lui più congeniale, ma dovrà darci dentro anche in salita.

Le scelte tecniche

La ricognizione è servita sia per visionare il percorso, sia per verificare che i rapporti scelti in precedenza fossero giusti.

«Io – riprende Cioni – avevo visionato questa crono già a novembre. Poi l’ho rivista un mese fa: era cambiata leggermente. Non si è trattato di cambiamenti grossi, sono stati aggiunti dei piccoli tratti. E’ leggermente più lunga.

«E’ una buona alternanza di tratti veloci e altri con delle curve più tecniche. E poi c’è la questione vento, che tendenzialmente è laterale o leggermente a favore. Il percorso, considerando anche lo strappo, è discretamente veloce, ma ci sono anche delle curve che si faranno con le mani sulle protesi. Non è dunque una crono velocissima».  

Il meccanico Diego Costa, ci mostra la bici di Pippo. Lui ci fa vedere quella azzurra, poi Pippo opterà per quella con i colori Ineos Grenadiers tradizionali. La Pinarello Bolide di Ganna monta una monocorona da 64 denti e una scala posteriore 11-34. Pedivelle da 175 millimetri. Ultima versione del manubrio stampato 3D e il sofisticato sistema Classified Cycling (qui tutte le info) che oggi ha tenuto banco.

E ancora: tubeless Continental da 28 millimetri al posteriore e 25 millimetri all’anteriore. 

Il riscaldamento

Cioni ci dice che Ganna inizia il riscaldamento alle 14,10 e che tutto sommato oggi rispetto a crono più brevi ed esplosive non è così fondamentale arrivare iper caldi. Alle 14 però Pippo è già sui rulli.

Ventilatore acceso, tavolinetto sul fianco sinistro con una borraccia pronta e giubbino refrigerante. Si scalda. Chiaramente ha già il body addosso.

«Per forza – riprende Cioni – il body ormai s’indossa prima, altrimenti per come sono stretti con il sudore non riuscirebbero a metterlo».

Ganna lascia i bus proprio all’ultimo. In zona partenza non ha la bici con i rulli. Pensate che Andrea Pasqualon, che partiva un minuto dopo di lui, aveva lasciato la zona dei motorhome almeno tre minuti prima. 

Posizione impeccabile per Ganna, ma le sensazioni a suo dire non erano splendide
Posizione impeccabile per Ganna, ma le sensazioni a suo dire non erano splendide

La gara

In gara il piemontese sembra volare, specie nella parte in pianura. E’ primo sul traguardo di Perugia. Poi però è lui stesso a gelare tutti: «E’ stata una giornata no». Una frase detta quando era ancora saldamente al comando. E infatti, man mano che arrivavano, gli uomini di classifica gli rosicchiavano qualche secondo nel segmento finale in salita. Pensando a Pogacar sarebbe stato un bel problema…

«Non trovavo il rapporto», ha aggiunto Pippo. Questa frase, nel giorno in cui si è parlato del nuovo sistema di cambio utilizzato per sfruttare al massimo la monocorona, assume un significato che va oltre il gergo. Un corridore dice di non trovare il rapporto quando non ha buone sensazioni.

Magari è solo una coincidenza, però sappiamo che durante i ritiri Pippo ha usato meno di altri questo sistema Classified. Sistema che, tra le altre cose, è vero “smorza” i grandi salti di rapporto che si hanno con il monocorona, specie se grande come il 64, però è anche vero che pesa quasi 4 etti. Insomma bisogna prenderci la mano.

Filippo Ganna lascia dunque Perugia con una stretta di mano e 17” secondi con Tadej Pogacar. Nel clan inglese, complice una prestazione così e così di Geraint Thomas, l’umore non è dei migliori. Però il bicchiere deve restare mezzo pieno: nel tratto in pianura, Pippo ha dominato e nella crono di Desenzano di salite non ce ne saranno.