Samuele Battistella (foto Instagram in apertura) è pronto a mordere l’asfalto torrido dell’Australia, per il quale serve un adattamento specifico. Il corridore dell’Astana vuole riprendere il feeling con la vittoria e tanto passerà dai suoi obiettivi della stagione. Battistella stesso in una nostra precedente intervista ha usato parole molto chiare.
«Non credo di fare grandi Giri – ha detto – ma mi concentrerò solo ed esclusivamente su gare di un giorno e brevi corse a tappe. Ho visto che con i mostri sacri che ci sono, anche andare in fuga e fare risultato è sempre meno possibile. In questo modo, senza partire con la classica preparazione per il Giro d’Italia, eviterò di sacrificare delle corse di primavera che si fanno nel periodo dell’altura».
Tre macrocicli
Come si prepara, nello specifico, una stagione senza grandi corse a tappe? Cosa varia nella preparazione? Nella gestione della condizione e nella cura dei dettagli? Di tutto questo parliamo con il suo preparatore: Maurizio Mazzoleni, che si trova in Spagna per il secondo training campo dell’Astana Qazaqstan Team.
«A livello generale – ci dice il preparatore – si modificano i macrocicli. Quando si corrono uno o due grandi Giri si fanno due macrocicli di lavoro. Con una fase di recupero tra l’uno e l’altro. Per quelli che sono gli obiettivi di Battistella nel 2024, quindi senza grandi Giri all’orizzonte, cambiano delle cose. I macrocicli saranno tre: uno che parte dall’Australia e termina con le Ardenne. Il secondo con il focus del Giro di Svizzera e del campionato italiano ed il terzo previsto per settembre».
Tante corse a tappe di una settimana o corse di un giorno…
Servono per far crescere la condizione. Battistella dopo il Tour Down Under andrà all’Algarve e poi alla Parigi-Nizza. Da lì si fermerà per andare in altura e preparare le Ardenne. Successivamente faremo una fase di recupero, a maggio saremo ancora in altura per preparare Svizzera e campionato italiano. Samuele è segnato come riserva al Tour de France, quindi fare il Giro di Svizzera è utile qualora dovesse essere chiamato in causa.
Poi come prosegue la stagione?
Finito il campionato italiano, ci sarà la fase più lunga di recupero, per poi iniziare il terzo ed ultimo macrociclo di lavoro. In quel caso prepareremo al meglio il finale di stagione: tra settembre e ottobre.
Nello specifico in che modo si lavora senza l’obiettivo di un grande Giro?
La differenza vera e propria sta nei microcicli dove si tende a privilegiare l’intensità prestativa e la freschezza, così da poter fare tanti lavori specifici. Si faranno meno triplette (tre giorni di carico, ndr) ma si faranno due giorni di allenamento intensi intervallati da un recupero.
Che differenza ci sarà per Battistella?
Quando ha fatto i grandi Giri, andava a caccia di tappe oppure era a supporto del leader. In questi casi si lavora nelle settimane prima della corsa cercando la condizione. Si fanno gare minori come Tour of the Alps o Svizzera per definire la condizione, lasciando comunque un margine di crescita. Per obiettivi secchi come le Ardenne si fanno blocchi di lavoro più intensi e si passa da gare di avvicinamento come Giro di Sicilia o Paesi Baschi. Il prima non cambia, l’obiettivo sì.
Serve maggior freschezza per essere competitivi…
Le quattro o cinque settimane alla fine dell’altura non avranno uno sforzo unico, ma più gare singole. Le tipologie di allenamento fatte in precedenza, quindi, variano. Faremo lavori più intensi e intervallati e tanto dietro motore.
Il recupero come viene gestito?
La fase di recupero è più corta, abbiamo bisogno di meno tempo. Una settimana di scarico e poi si comincia a costruire la condizione.
E l’altura?
Faremo due o tre periodi. La prima in preparazione alle Ardenne, la seconda pre Svizzera. Se Battistella, come previsto, non dovesse fare il Tour de France, faremo una terza altura a luglio. Ma la gestiremo diversamente: sarà un’altura di recupero, senza lavori specifici.