Dieta chetogenica: una delle più ricercate del momento ma al tempo stesso è anche una delle più“delicate”. E’ una moda? E’ efficace per davvero? E’ dannosa? Dal momento che anche molti ciclisti l’hanno utilizzata ne abbiamo parlato Francesca Della Bianca, medico dello sport che collabora con anche con la Bardiani Csf Faizanè.
Organismo obbligato
«Si tratta di una di quelle diete estreme – dice Della Bianca – ed è lontana dalle diete equilibrate. Si può fare per brevi periodi, due o tre mesi al massimo, ed è legata ad un obiettivo, come la riduzione del peso.
«E’ un regime alimentare che si basa sull’abbattimento dei carboidrati. Lo scopo principale è costringere l’organismo a utilizzare i grassi come fonte di energia. Si genera una risposta ormonale come il rilascio dell’insulina e del glucagone che regolano il livello degli zuccheri nel sangue. In questo modo l’organismo è costretto a produrli autonomamente sia per tenerci in vita, sia per far fronte all’esercizio fisico. E la fonte da cui provengono gli zuccheri sono i grassi stessi, si vanno ad intaccare le riserve e non si introducono carboidrati dall’esterno…
«Ma c’è una bella dose di effetti collaterali che vanno oltre quelli che riguardano il normale metabolismo. Ne risentono prima di tutto fegato e reni, che sono gli emuntori che smaltiscono le scorie. Non solo, ma questa dieta va ad incidere anche sulla respirazione».
Chetoni, il cibo del corpo
Se i carboidrati vengono ridotti a un livello molto basso, l’organismo comincia ad utilizzare i grassi, avviando un processo chiamato chetosi, perché porta alla formazione di molecole chiamate corpi chetonici, in pratica il “cibo per l’organismo, i sostituti dei carboidrati”. In genere la chetosi si raggiunge dopo un paio di giorni in cui si è assunta una dose molto bassa di carboidrati (non oltre 50-60 grammi).
«Di certo questa dieta – riprende la Della Bianca – non si può protrarre a lungo, poiché si danneggia l’organismo e anche il sangue ne risente visto che viene alterato il suo Ph e questo va in acido. É come se si entrasse in uno stato infiammatorio. E’ vero, ci si asciuga, si vede il muscolo, ma molti aspetti non sono tollerabili. Già in una fase di vita normale e senza troppo esercizio fisico, con i ritmi e i cibi di oggi, c’è un po’ di acidosi generale.
«Il corpo umano produce i chetoni che sono il “cibo” per i muscoli (e non solo). Diventano cibo in una situazione di emergenza, come l’acido lattico del resto. Si tratta di una dieta estrema e come tutte, se non è seguita poi da un regime alimentare corretto ed equilibrato, una volta che si finisce si torna al punto di partenza».
Cosa si mangia
Ma quindi come mangia un corridore che vuol fare la dieta chetogenica?
«Assume moltissime proteine e abbatte del tutto i carboidrati – conclude Della Bianca – o meglio quel che è possibile. Perché se si mangiano dei legumi questi ne contengono. Quindi uova a colazione, carne a pranzo e pesce a cena? Sì, può essere uno schema. La verdura va bene, non i tuberi, e la fonte di grassi arriva principalmente da condimenti tipo l’olio. Okay un po’ di frutta secca. Nelle forme più estreme di questa dieta si ricorre anche agli integratori, però siamo già in uno stato estremo e significherebbe gravare ancora sull’organismo. Pensiamo all’acidosi del sangue, alla fine visto che il sangue arriva dappertutto, si va ad intaccare tutto il corpo».
Senza dubbio è una dieta estrema. Chissà se anche questa ha contribuito (o si può legare) ai vari disordini alimentari di cui abbiamo parlato nelle scorse settimane.