Un successo che spetta anche a Di Rocco: sentiamo cosa dice

04.08.2021
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L’ha detto giustamente stamattina Silvio Martinello nella diretta Facebook che ripeteremo anche domani per la corsa a punti: «E’ un successo figlio della gestione del presidente Di Rocco». Un riconoscimento onesto da parte di colui che dell’ex presidente federale è stato il più acerrimo rivale e ha perso le elezioni proprio perché a un certo punto Di Rocco ha scelto di non candidarsi per favorire Daniela Isetti e Isetti in extremis, vista la sconfitta in arrivo, ha spostato i suoi voti verso l’attuale presidente Dagnoni. Infinite e complesse storie dell’Assemblea generale, che sembrano davvero lontane anni luce. Di Rocco a Tokyo non c’è, ma avrebbe potuto in qualità di vicepresidente dell’Uci.

«Ho deciso di non andare – dice – per evitare spiacevoli sovrapposizioni. Mi trovo a Parma, ho seguito la finale con attenzione e sono stati davvero straordinari. Sono rimasto in contatto con i tecnici e un risultato del genere è davvero storico, soprattutto considerando il rapporto che mi lega a Marino Vigna (uno dei quattro azzurri che vinsero l’oro del quartetto a Roma 1960, ndr). Ci sono ancora delle gare da cui mi aspetto qualcosa, per cui magari riparleremo del tutto alla fine, se ne avrete voglia. Mi limito a dire che si poteva essere più generosi con chi ha lavorato prima, si potevano mettere i tecnici in condizione di lavorare meglio e magari si poteva evitare di mandare a Tokyo persone fresche di nomina che in qualche modo potrebbero turbare il lavoro. Quello che è successo oggi in Giappone era già stato progettato da altri».

Il successo di questo quartetto nasce dal 2015 e si è costruito passo per passo
Il successo di questo quartetto nasce dal 2015 e si è costruito passo per passo

Costruire o demolire?

I sassolini sono fatti per essere tolti e certo i rapporti fra l’attuale e la precedente gestione si sono rivelati inesistenti. Di sicuro l’aria di rinnovamento che si respira è netta, resta da capire se per ristrutturare si butteranno già anche i muri buoni o da quelli si partirà per aggiungere volumi alla struttura. Andiamo però oltre, cercando di tornare al movimento e al lavoro che è stato fatto.

Quale pensi sia stata la chiave del successo di Tokyo?

Montichiari e la gestione del velodromo. C’è stata anche la fase della chiusura per le infiltrazioni dal tetto, ma i due sindaci della città sono stati davvero in gamba. Per cui durante la prima fase dei lavori, abbiamo potuto appoggiarci alle strutture del velodromo di Fiorenzuola per la preparazione a secco delle ragazze. Poi Montichiari ha riaperto e fra poco chiuderà per la seconda e definitiva tranche di lavori che permetteranno di mettere l’impianto a norma. Ma lasciatemi dire una cosa…

Diego Bragato, qui con Villa, ha seguito tutta la preparazione del gruppo pista maschile. Non è a Tokyo per limitazioni Covid
Diego Bragato, qui con Villa, ha seguito tutta la preparazione del gruppo pista maschile. Non è a Tokyo per limitazioni Covid
Avanti.

Mettiamo sempre al centro gli atleti e chi lavora con loro. Mentre con Marco Villa si faceva attività di scouting per trovare atleti da coinvolgere, un gran lavoro lo ha fatto Diego Bragato con il Centro Studi, un grande allenatore. Così siamo riusciti a far crescere con successo nuove generazioni di atleti. Fra le donne ne abbiamo un numero notevole, tutte giovanissime e forti. Fra gli uomini adesso si può scegliere, con l’aggiunta del progetto Arvedi (la squadra bresciana guidata da Massimo Rabbaglio, con sponsor comuni alla Fci, ndr), che ha permesso ad esempio a Lamon, Moro e Plebani di fare attività su strada.

Parigi è domani.

Parigi è davvero vicina e credo che rispetto a cià che già c’è, ci sarebbe da aggiungere quello che manca, non togliere quel che funziona.k

Oggi Martinello ha ricordato di quando coinvolgeste Pinarello.

Altro passaggio importante, vero. Ricordo che quando Ganna non era ancora Ganna, andammo a Treviso a chiedergli un’altra bici per lui e Fausto sgranò gli occhi e se ne uscì con un’affermazione di stupore: «Ancora una? Ma non basta?». Eravamo davvero agli inizi.

Fra i passaggi chiave per la rinascita della pista azzurra e il successo di Tokyo, va segnalato l’uso di Montichiari
Fra i passaggi chiave per la rinascita della pista azzurra e il successo di Tokyo, va segnalato l’uso di Montichiari
Ti sarebbe piaciuto essere là a festeggiare con loro?

Come sapete, sono sempre stato moderato nella gestualità, non avevo il foulard tricolore. Ho sempre fatto parte del gruppo, ero uno di loro (in apertura consegna a Ganna la maglia iridata di Berlino in qualità di vicepresidente Uci, ndr). Se ci fossi andato sarebbe stato per far capire che i risultati di oggi sono frutto di un progetto messo in piedi da tanto tempo. Sono contento di vedere tanti festeggiamenti, per ora Dagnoni aspetta che siano gli altri a fare le cose. Io posso solo dire che quest’oro l’abbiamo progettato noi.