CISON DI VALMARINO – Wilier lancia ufficialmente la seconda generazione della Filante SLR e ora adotta il suffisso ID2 (proprio come l’ultima versione della Rave SLR). Una delle bici aero più versatili di sempre, leggera, armoniosa nelle forme ed elegante si rinnova, ma non stravolge il suo DNA.
Cosa è cambiato rispetto alla generazione precedente? Quali sono i dettagli e gli aspetti tecnici da considerare? Come ha contribuito la collaborazione con il Team Groupama-FDj allo sviluppo della nuova bici? Questi e altri quesiti. Entriamo nel dettaglio anche grazie al contributo del responsabile prodotto di Wilier, Claudio Salomoni e con le considerazioni di Thierry Cornec, General Manager del team transalpino.


Wilier Filante ID2, sviluppata per i pro’
«La nuova Filante SLR – spiega Salomoni – nasce dalle richieste dei professionisti ed è disegnata per i corridori. Siamo partiti dai cardini del vecchio progetto, ovvero leggerezza e rigidità. Per meglio dire il rapporto ottimale tra i due fattori: uno dei punti chiave di Filante, un benchmark assoluto e da quel punto siamo partiti. Era necessario – prosegue Salomoni – migliorare l’aspetto dell’efficienza aerodinamica, che si è evoluta tantissimo nelle ultime 2/3 stagioni, cercando di studiare il pacchetto atleta/bici nel complesso.
«La grande sfida – conclude Salomoni – è stata far collimare i 5 passaggi primari della base di sviluppo. I nuovi modelli CFD e modelli 3D. Finalizzare i test nella galleria del vento di Silverstone. Ripetere i test e confermarli ed eventualmente fare delle modifiche apportando altre soluzioni. Non in ultimo, abbiamo fornito la bici ad un team selezionato di corridori per validare il test. Una volta su strada sono stati confermati e addirittura migliorati i dati delle simulazioni CFD».




Un gruppo ristretto di atleti
«Le prime fasi di prova su strada della nuova Wilier Filante – spiega Thierry Corbec – sono state condotte con un gruppo ristretto e super selezionato di corridori. La bici è stata fornita a coloro che hanno mostrato sensibilità. Una spiccata lettura ed interpretazione tecnica del mezzo, attenzione ai dettagli, come ad esempio il giovane Romain Gregoire. Per un team WorldTour di oggi, la partnership tecnica, la collaborazione stretta e lo sviluppo fatto a braccetto con la stessa azienda sono importanti tanto quanto la sponsorizzazione. Il mezzo tecnico può fare una grande differenza, è uno strumento di lavoro dal quale non si può prescindere».








L’impatto estetico della Filante SLR ID2
Complessivamente e al primo sguardo, la Filante ID2 mostra subito delle diversità, ma l’accostamento tra le due generazioni (per lo meno a livello di impatto visivo) è possibile. Le tubazioni nascono dal concetto NACA, ma il disegno di foderi del carro e della forcella è completamente differente, così come l’intera zona dello sterzo. Quest’ultimo ricorda da vicino la crono Supersonica e con le dovute proporzioni il know-how creato proprio dalla bici da cronometro è servito non poco.
C’è un’evidente svasatura creata per ottimizzare il binomio con il manubrio integrato F-Bar ID2 e per nascondere completamente l’hardware di fissaggio. Gli obliqui del retrotreno hanno ingombri sottili se visti frontalmente, hanno l’innesto al piantone più largo con angolo completamente variato, (inclinati verso l’interno di 2,5°). E’ stata migliorata e resa più efficiente l’integrazione dei perni passanti, con una sede che quasi “nasconde” la testa dei perni e la finestra ceca dal lato opposto.
In collaborazione con Elite è stato sviluppato il comparto dei due portaborraccia (l’Aerokit), perfettamente integrato nell’obliquo e nel verticale. Elite ha realizzato di pari passo anche le borracce specifiche (1100 millilitri di capacità), ma la compatibilità con le borracce tradizionali è reale. Il reggisella è tutto nuovo, full carbon e specifico (due arretramenti disponibili, 0 e 15 millimetri), ma ha obbligato a trasferire la batteria Di2 in un alloggio posizionato tra movimento centrale e foderi bassi del carro. Dietro le corone della guarnitura c’è una sede per il magnete del power meter Shimano.
Il supporto del deragliatore può essere rimosso (in ottica monocorona) e si possono montare corone fino a 56 denti. Per il posteriore c’è la soluzione UDH. In termini di sviluppo geometrico la nuova Filante SLR ID2 si ispira alla Wilier Verticale SLR, a nostro parere un valore aggiunto non da poco considerando proprio la bontà delle geometrie delle Verticale SLR.






Per i maniaci dei numeri e dei dati
L’impiego e l’integrazione dell’Aerokit, una delle sfide da mal di testa per gli ingegneri Wilier, ha permesso di abbassare il drag complessivo del binomio bicicletta/ciclista di ben 4,5 punti percentuali.
Differenti prove, condotte a 40 e 50 chilometri orari di media, con borracce standard e borraccce specifiche per l’Aerokit, hanno mostrato un risparmio del wattaggio di 11,51 e 14,15, che diventano 24,55 e 28,80 con la media più elevata. Su una prova di 70 chilometri, rispetto alla Filante SLR di prima generazione si arriva a risparmiare anche 1‘45”.


















Gli altri dettagli da considerare
Il peso dichiarato del telaio è di 860 grammi per la taglia media, in linea con la precedente, ma con una scatola centrale decisamente più rigida. Il baricentro è stato abbassato. Significa migliore stabilità, precisione e maneggevolezza. Si possono montare pneumatici fino a 34 millimetri di sezione, il che comporta anche ad un’adeguamento della sfruttabilità di ruote con canali interni ampi.
La laminazione del carbonio della nuova Wilier è il risultato di un blend (T800 e T1100, oltre a M46JB) ottenuto in collaborazione con Toray e la nuova Filante SLR ID2 è un monoscocca.










Taglie ed allestimenti
Le misure disponibili sono 6 (dalla XS alla XXL), ma in totale le configurazioni disponibili sono ben 420, comprendendo anche le possibilità dovute al manubrio integrato. Le combinazioni cromatiche invece sono 5. I montaggi sono 8 in totale e si aggiunge anche il kit telaio (telaio, forcella e serie sterzo, F-Bar ID2 con supporto device, Aerokit), il prezzo di listino di quest’ultimo è di 5.800 euro.
Il pacchetto con il nuovo Campagnolo Super Record 13 e ruote Miche Kleos RD 50 ha un listino di 13.100 euro, mentre con la trasmissione Sram Red AXS scende a 12.900. Tre le possibilità per Shimano Dura Ace, con o senza power meter e sempre con le Miche Kleos RD 50, rispettivamente a 12.700 e 11.900 euro. Si scende leggermente di prezzo con le ruote Miche Kleos 50, 10.900 euro. Si passa a Sram Force AXS con o senza misuratore Quarq, Shimano Ultegra, tutti allestimenti che portano in dote le Kleos 50 (non RD). Rispettivamente i prezzi di listino sono di 10.300 e 9.900 euro, chiudendo a 9.700 euro.