DIGIONE (Francia) – La bicicletta simbolo di Lapierre aggiunge il suffisso DRS, mutuando la tecnologia relativa alla ricerca aerodinamica utilizzata sulla Aircode DRS e sulla crono Aerostorm DRS.
La nuova Xelius DRS ha un impatto estetico fedele al DNA Lapierre e alla famiglia Xelius, ma i plus nel design sono diversi e toccano la bici nella sua interezza. In termini di performances uno dei soggetti principali è il comfort, che collima con un’ottima stabilità e una grande reattività.
Lapierre Xelius compie 15 anni
15 anni di evoluzione per una bicicletta da competizione che è cambiata tantissimo, ma è rimasta fedele al suo disegno originale.
La nuova Xelius DRS è la sesta generazione della bici iconica di Lapierre e nonostante una base solida di sviluppo, quest’ultima piattaforma ha richiesto 3 anni di sviluppo. Prima di entrare nei dettagli, vediamo insieme cosa ci ha detto Vincent Julliot, capo del progetto Xelius.
Xelius DRS, facing headwinds
«Il claim che utilizziamo per la nuova Xelius DRS è identificativo: “facing headwinds”, affrontando il vento contrario: una bici veloce disegnata anche grazie alla galleria del vento. Per sviluppare questa bici – racconta Julliot – ci siamo avvalsi del contributo del wind tunnel di Ginevra e di rinnovati modelli CFD Ansys Fluent. Questi sono estremamente precisi e permettono di calcolare, con margine di errore pari a zero, anche le performance con angoli diversi.
«Siamo partiti dalla precedente SL3 – prosegue Julliot – con l’obiettivo di migliorare la velocità, la versatilità e la polivalenza della bicicletta. Il suffisso DRS significa anche questo. Non abbiamo sacrificato il comfort, da sempre un tassello importante della Xelius e abbiamo migliorato la stabilità. La Xelius DRS è più efficiente della Aircode DRS e della Xelius SL3, alle basse velocità e con andature superiori elevate».
Tre moduli di carbonio testati al buio
«Abbiamo creato la medesima base di lavoro e metodo utilizzato in precedenza per la Xelius SL3 – spiega Julliot – ovvero produrre tre telai con tre moduli differenti di carbonio. Uno super rigido, uno intermedio e uno più morbido. Ognuno di questi è stato provato nella stessa maniera, con la stessa componentistica e situazione. I risultati migliori sono stati ottenuti dal modulo di carbonio meno estremo, mi riferisco alla versione Team Layup.
«Nell’economia di una sfruttabilità ad ampio spettro – conclude – giocano un ruolo importante le nuove scelte. Abbiamo eliminato i forcellini aperti SpeedRelease per forcella e retrotreno, passando all’utilizzo dei perni passanti con testa conica. E’ stato eliminato il reggisella rotondo 27,2 millimetri, sostituito con uno specifico dal profilo D-Shape mentre il piantone ha una forma ellittica. Abbiamo mantenuto il concetto GLP, Gravity Lower Project con lo spostamento delle masse verso il basso, come ad esempio la batteria Di2, fattore che influisce sulla qualità della stabilità. Non ultimo il concetto di produzione/disegno 3D Tubular, che ora adotta il suffisso Aero, grazie agli obliqui con una maggiore efficienza aerodinamica. La nuova Lapierre Xelius DRS prende il posto della Xelius SL3 e anche dell’Aircode».
Produzione Lapierre 3D Tubular Aero
La Xelius DRS è disponibile in due versioni, per quanto concerne il modulo di carbonio, UD SLI e UD SLI Team Layup (più rigido e più leggero, disponibile per i kit telaio e per la bici completa allestimento 10.0 ed SE). La versione Team Layup è stata creata in collaborazione con Alpine F1. Per entrambi è stato usato un blend di tessuti, tra modulo standard e alto modulo.
La costruzione: il triangolo posteriore è diviso in due parti e viene abbinato al principale in un secondo momento. Inoltre, in fase di cottura, non è utilizzato il classico palloncino, ma un mandrino in lattice (rimosso a fine lavorazione) che permette di comprimere meglio le fibre di carbonio, le resine, ottenendo così un prodotto eccellente, senza difetti di lavorazione. I pesi dichiarati: 709 e 390 grammi per la versione Team, rispettivamente per telaio e forcella. 908 e 425 grammi per il modello con carbonio UD SLI standard.
Non cambiano le geometrie
Non sono cambiate le geometrie (rispetto alla SL3). Le taglie disponibili diventano sei, dalla Xs alla Xxl. Tutte hanno in comune un passo complessivo piuttosto compatto e una lunghezza del carro posteriore a 40,5 centimetri. Sono disponibili due tipi di reggisella, con arretramento zero e 15 millimetri.
E poi il manubrio integrato, disegnato per essere rigido e comodo, efficiente e moderno grazie ad un flare (contenuto) laterale di 1 centimetro. L’integrato Lapierre è compatto, con valori di 72 e 125 millimetri, rispettivamente per reach e drop. Ottimo il valore dichiarato alla bilancia, 325 grammi (390×100). Gli allestimenti 7.0, 6.0 e 5.0 portano in dote i componenti guida (attacco manubrio in alluminio e piega in carbonio) separati, sempre Lapierre.
Nove allestimenti e 3 kit-telaio
Le bici complete prevedono le ruote DT Swiss (ERC 1100, 1400 e 1600 in base agli allestimenti), tranne l’entry level 5.0 che ha ruote Lapierre in alluminio. Xelius DRS 10.0 (nelle foto in azione e statiche) e 9.0 montano la trasmissione Shimano Dura-Ace (senza power meter). I prezzi di listino sono rispettivamente di 10.000 e 8.300 euro. La differenza di prezzo è legata alle ruote, serie ERC 1100 per la prima, ERC 1400 per la seconda. Sono previsti due allestimenti per la 8.0, la Force AXS (con power meter Quarq) a 6.999 euro, quella con l’Ultegra Di2 a 5.999 euro (senza misuratore di potenza e con le ruote DT Swiss ERC 1600). Tutte hanno il cockpit integrato Lapierre.
Lapierre Xelius DRS 7.0 e 6.0 AXS hanno rispettivamente l’Ultegra Di2 ed il Rival AXS, con prezzi di listino di 4.999 e 4.599 euro (le ruote sono DT Swiss della serie E). L’allestimento 6.0 ha un prezzo di listino di 4.099 euro, sempre con le DT Swiss E e la trasmissione Shimano 105 Di2. Infine la 5.0 a 3.299 euro con il 105 meccanico. I frame-kit sono esclusivamente con modulo Team Layup (telaio, forcella, reggisella e manubrio integrato) con un prezzo di listino di 3.999 euro. Tutte le versioni della Lapierre Xelius DRS supporta pneumatici fino a 32 millimetri di sezione.