La nuova Canyon Grail, la bici iridata di “Kata” Niewiadoma

12.10.2023
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La nuova Canyon Grail cambia completamente e diventa la bici gravel da competizione di riferimento per il brand tedesco. “Kata” Niewiadoma l’ha portata alla vittoria sul traguardo del mondiale Gravel con arrivo a Pieve di Soligo.

Il nuovo mezzo sviluppato per le competizioni e che non disdegna le grandi distanze, è ora disponibile in tre piattaforme: CFR, CF SLX e CF SL. Scompare il manubrio Double Deck, ma c’è il nuovo cockpit integrato Double Drop Bar. Entriamo nel dettaglio.

Nuova Grail, regina alla Unbound 200

La bicicletta è stata sviluppata con il contributo di Peter Stetina e di Carolin Schiff, una voce maschile e una femminile che hanno messo alla frusta la nuova bici tra la primavera e l’estate 2023, nel corse di prove estreme e long distance. Con la nuova Grail, Schiff ha vinto la Unbound 200.

E’ molto interessante un’affermazione dell’ex pro Stetina: «Nell’offroad e ancor di più nel gravel competitivo, il mezzo e le scelte tecniche legate ad esso fanno una grande differenza. Conta ogni minimo dettaglio ed è importante adattare il mezzo alle proprie esigenze».

Focalizzandosi sul concetto della nuova Canyon, è interessante sottolineare quanto la bicicletta sia stata sviluppata per essere ampiamente personalizzabile, con l’obiettivo di accontentare le numerose categorie di utenza del gravel moderno. Qui si spiega in modo ottimale anche la presenza delle tre versioni di carbonio e di conseguenza gli allestimenti molto differenti tra loro.

Peter Stetina ha contribuito allo sviluppo della bici (foto Canyon)
Peter Stetina ha contribuito allo sviluppo della bici (foto Canyon)

Occhio per l’aerodinamica

E’ parte integrante del DNA di Canyon, così come un impatto estetico che la rende accostabile alla Ultimate Road ed in parte anche alla nuova Endurace. Rispetto alla Grail precedente, la nuova risulta più veloce, facendo risparmiare 9 watt (test in laboratorio a parità di allestimento e taglia). A prescindere dalla cifra, significa una maggiore efficienza del prodotto.

Il concetto che ruota attorno ad una “aerodinamica evoluta”, ha dei connotati ancor più precisi grazie al nuovo manubrio integrato CP0039 Double Drop Bar, ergonomico e funzionale, con un design che adotta un’importante svasatura laterale (flare di 16°) e un ribassamento della porzione superiore (con 5° nella zona dei manettini del cambio). Inoltre è possibile montare le estensioni da crono normalmente utilizzate per il modello Speedmax.

Il reggisella viene mutuato dalla Ultimate da strada, confermando così una ricerca delle prestazioni, della leggerezza e anche una vicinanza non trascurabile dei progetti. Con o senza monocorona, perché la nuova Canyon Grail ha il deragliatore che può essere rimosso. Il passaggio delle gomme è ottimizzato per le sezioni da 42 millimetri.

Il vano dell’obliquo

Fa parte del sistema Aero Load, che include anche delle borse dedicate in modo specifico alla nuova piattaforma Grail. Tutto è studiato per limitare gli ingombri, senza sacrificare in modo eccessivo la capacità di carico e l’aerodinamica. La tubazione obliqua presenta un vano (nella nuova Endurace è presente sull’orizzontale) dove alloggia un kit di primo intervento per eventuali riparazioni.

Allestimenti e prezzi

La versione CFR è quella più avanzata anche in termini di tecnologia del carbonio. A parità di taglia il telaio è più leggero di 118 grammi, rispetto alla sorella CF SLX. Gli allestimenti sono due, Di2 e AXS (con power meter Quarq), rispettivamente a 6.999 e 7.999 euro.

Canyon Grail CF SLX è disponibile con due allestimenti, a 4.999 e 5.299 euro. Si basano rispettivamente sulla trasmissione Shimano GRX Di2 e Sram Force AXS. La famiglia CF SL invece a un prezzo di partenza di 2.699 euro (non è dotata del portaoggetti nell’obliquo e il manubrio non è predisposto per le prolunghe).

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