Ridley Noah Fast, efficienza allo stato puro

15.02.2024
6 min
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Abbiamo provato la Noah Fast di Ridley. E' un progetto che ha qualche anno di vita, ma rimane un simbolo nei termini di efficienza e performances. Diverse biciclette Ridley di ultima generazione, non solo da strada, mutuano le soluzioni integrate nella Noah Fast

La Ridley Noah Fast è un capolavaro in fatto di efficienza. Pur avendo qualche stagione di attività rimane uno dei riferimenti nell’ambito delle bici aero. Il progetto Noah Fast è il fondamento delle bici aero Ridley di ultima generazione.

E’ rigida in ogni sezione ed è particolarmente veloce. Lo è quando l’andatura è già elevata e bisogna mantenerla tale. Lo è quando è necessario ripartire da fermi, dove ogni watt deve essere scaricato a terra e le flessioni non sono ammesse. L’abbiamo provata e come nostra abitudine, non ci siamo accontentati di testarla con l’allestimento standard.

Ridley Noah Fast, nata per essere veloce
Ridley Noah Fast, nata per essere veloce

La Ridley Noah Fast del test

Una taglia small (S) che rispecchia perfettamente il concetto geometrico di Ridley. Si tratta di misure compatte, per bici maneggevoli e agili. Ne è un esempio la bicicletta del test, che ha un passo complessivo di 97,7 centimetri. Nonostante questo la lunghezza dello sterzo è di 14 centimetri, per nulla corto e del tutto gestibile anche con alcuni spessori tra serie sterzo e manubrio.

Telaio e forcella sono completamente in carbonio, con forme importanti e decise, al pari di volumi che non passano inosservati, soprattutto nella sezione anteriore. La Noah Fast, se è osservata frontalmente, mostra ingombri minimi e tutta la bici sembra nascondersi dietro lo sterzo e i foderi della forcella. Anche il manubrio è Ridley Aero N1 è un simbolo di integrazione ed è molto rigido, uno di quei manubri che cambiano (in positivo) la stabilità dell’avantreno e la guidabilità del mezzo. Il reggisella è in carbonio (ed è anche il contenitore della Batteria Di2), mutuato dalla Falcn RS e dalla Kanzo Fast.

Trasmissione Shimano Ultegra Di2 (52-36 e 11-30), la sella è Selle Italia SLR, mentre le ruote sono Forza nella versione Vardar da 50 millimetri di altezza (gommate Vittoria Corsa da 25). Il valore alla bilancia rilevato è di 7,7 chilogrammi, senza pedali e ad un prezzo di listino di 8649 euro (tutte le Ridley sono facilmente configurabili tramite la piattaforma on-line Configurator).

Alcune particolarità

Tutte le tubazioni della Noah Fast nascono grazie all’impiego dei concetti NACA, arrotondate nella sezione frontale e con il profilo posteriore tronco. Il profilato dello sterzo prende il nome di F-Tubing. E’ caratterizzato da due scanalature che si allungano sugli steli della forcella e hanno il compito di aumentare la velocità dei flussi d’aria che impattano sulla superficie (F-Surface).

La sezione così voluminosa dello sterzo ha un senso? Ne ha uno doppio; estremizzare la rigidità e ottimizzare l’integrazione aerodinamica dove anche il manubrio è protagonista. Lo stelo della forcella ha una forma a D. I due terminali della forcella hanno due vere e proprie ali (F-Wings).

Il nostro test

La Noah Fast è un blocco unico, una bicicletta sviluppata e prodotta per essere veloce sempre, rigida in ogni parte, agilissima nei contesti tecnici (anche quelli più impegnativi), con una capacità di cambiare direzione che lascia di stucco (anche con le ruote da 62). L’abbiamo provata con le ruote Shimano Dura Ace C50 (tubeless Pirelli Velo 26/28, rispettivamente per anteriore e posteriore) e con le Deda SL62 (tubeless Challenge da 25).

Le salite lunghe e ripide (oltre l’8/10%) la mettono in difficoltà, perché non è un peso piuma e perché la sua rigidità non viene celata per nulla, mettendo alla prova la schiena e la fascia lombare. Al contrario ogni volta che ci si alza in piedi sui pedali, mostra i muscoli e quella reattività che poche bici sanno mettere in campo. Al contrario, sulle brevi scalate e sui tracciati vallonati, dove i cambi di ritmo e la capacità di tenere alta l’andatura fanno la differenza, questa Ridley invita a tenere la “catena in tiro”. L’avantreno è tanto sostenuto. Chi usa questa bici percepisce la differenza tra una vera bici aero (e la Noah Fast lo è), le “ibride” e le biciclette votate alla salita.

Provata anche con le ruote Deda SL6
Provata anche con le ruote Deda SL6

Quale la configurazione migliore?

Non esiste una configurazione peggiore delle altre, ma c’è quella più efficiente, quella che è in grado di far esprimere meglio delle altre le potenzialità di questa bici, quella in linea ad un mezzo che non vuole essere per nulla un compromesso.

A nostro parere la Noah Fast si può dotare del suffisso “boost” con le ruote da 62 millimetri, perché la bici riesce a far suo quell’effetto volano generato dal cerchio “altissimo”. Certo, un allestimento impegnativo e dispendioso in fatto di energie (perché tutto ha un prezzo), ma anche aggressivo e corsaiolo.

Una parte del test invece con le ruote Dura Ace 50
Una parte del test invece con le ruote Dura Ace 50

In conclusione

Se è lecito aspettarsi una ulteriore evoluzione della piattaforma Noah Fast di Ridley (non abbiamo notizie in merito, ma è pur vero che nel 2024 il progetto attuale compie 5 anni), è altrettanto importante per noi capire il potenziale di una bicicletta aero tra le più ambite. La Noah Fast è uno dei simboli della velocità, una bici da competizione che racchiude il progresso legato al wind tunnel di Paal (all’interno della sede Ridley), utilizzato anche da altri brand del settore.

La Noah Fast è impegnativa, gratificante, particolarmente efficiente quando si ha la gamba, una bici che non è mai sazia di watt e chiede costantemente di essere messa alla frusta. Questa Ridley è una di quelle di quelle bici da “trattare male” (argomentando in termini di performance): più ne dai e più te ne chiede.

Ridley