Pirelli PZero Race TLR SL non è da categorizzare “solo” come uno slick. La sua valutazione deve partire nell’ottica di un tubeless road specifico per le competizioni. Si tratta di una gomma che ha una carcassa da 120 Tpi (120 fili per pollice), con un inserto anti-foratura (TechWall) che avvolge tutta carcassa (da tallone a tallone) e una mescola da considerare la top di gamma del segmento, ovvero la SmartEvo. Quest’ultima è la medesima impiegata per i tubolari, prodotto di riferimento in ambito pro. Vediamo insieme alcuni dettagli ed entriamo nello specifico del nostro test.
Come si presenta
E’ una gomma tubeless che già al primo impatto visivo dà l’impressione di essere veloce e scorrevole. E’ ben fatta e mostra una compattezza di livello assoluto anche vicino ai talloni (morbidi) e perfettamente integrati nella struttura. Il Pirelli PZero Race TLR SL ha un design slick, con una porosità accentuata del battistrada e con l’aggiunta di due piccole scanalature centrali, parallele, che solcano lo pneumatico lungo il suo diametro. La qualità della mescola e una capacità ottimale della carcassa di adeguarsi alle pressioni utilizzate (sempre rispettando i canoni richiesti dal tubeless), permettono a questa copertura di “comportarsi bene” anche con asfalto bagnato.
Non significa che è una gomma rain, ma pur non avendo scanalature ai lati non subisce in modo eccessivo gli effetti della strada bagnata. La pastosità generale gli permette di tallonare facilmente, senza la necessità di inserire il liquido, operazione comunque fondamentale ai fini di protezione e sicurezza.
I Pirelli PZero sono disponibili in tre misure: 700×24, 26 e 28. Un’altra peculiarità: la compatibilità con i cerchi hookless dello pneumatico da 28 millimetri, mentre le versioni da 24 e 26 non lo sono.
Le nostre impressioni
Il primo step è la semplicità di tallonatura ed ingaggio al cerchio, fattore per nulla scontato e che agevola le operazioni di montaggio. Per completezza d’informazioni, abbiamo provato lo pneumatico con sezione da 26, montato su un cerchio tubeless ready con canale interno da 19 millimetri di larghezza. Pirelli PZero TLR SL, oltre ad essere leggero (siamo al di sotto dei 250 grammi per pneumatico, nella versione in prova) è ben costruito. Al pari di un’eccellente scorrevolezza, anche in caso di asfalto sconnesso e grossolano, non perde mai di aderenza, è sufficientemente morbida e, se utilizzata con le giuste pressioni di gonfiaggio, non dà mai la sensazione di “rimbalzare”. Lo shape arrotondato e uniforme è un vantaggio quando si piega in maniera decisa all’interno di curve e tornanti.
Una slick che non ha paura
Invita a caricare l’anteriore della bici per guadagnare ulteriormente velocità. Proprio in questo frangente si conferma un prodotto dotato di un’elevata tecnicità. Non è scontato avere uno pneumatico tubeless che aiuta a sostenere il carico anteriore e al tempo stesso non mostra una certa “durezza”.
La carcassa, in abbinamento alla mescola, ha una versatilità ottimale, utile quando è necessario sgonfiare lo pneumatico (ad esempio in caso di pioggia) e senza sacrificare la performance. Il range di utilizzo dipende ovviamente dal modo di guidare e dalla qualità della strada, dalla tipologia di ruota e anche dal peso del ciclista.
Ad esempio: il nostro peso è di 66 chilogrammi al momento del test e abbiamo utilizzato il Pirelli PZero all’interno di un range compreso tra le 5 e 6,5 bar. Portarlo a 7? Non è un problema, ma è necessario tenere ben presente che è al pari di una “gomma estiva”, che offre il suo massimo con temperature esterne non invernali.
In conclusione
Siamo di fronte ad un tubeless dedicato alle competizioni, particolarmente gratificante quando la velocità aumenta ed è necessario avere la situazione sotto controllo in curva. Il suo battistrada liscio non è sinonimo di “saponetta”, tutt’altro, perché non mostra mai incertezze, vibrazioni e difficoltà di adeguarsi al terreno. E’ necessario comprendere però, che il PZero TLR SL è uno pneumatico da gara, fattore che comporta una sorta di obbligo da parte dell’utente, ovvero quello di saper configurare il prodotto e settarlo in modo adeguato, aspetto che permette di sfruttare fino in fondo le sue potenzialità.