La SLR è un’icona per l’intera categoria, un prodotto di punta e storico per Selle Italia che incontra lo sviluppo con la tecnologia Carbon DLS 3D.
L’abbiamo provata nella versione Boost Superflow idmatch L3, ovvero con una lunghezza di 248 millimetri (è una sella corta), larga 145 e abbiamo posto alcuni quesiti ad Enrico Andreola, product manager dell’azienda veneta.
Cosa rappresenta una SLR sviluppata e creata con la tecnologia 3D?
Tecnicamente è un passo avanti rispetto alle selle tradizionali e alla comune tecnologia 3D utilizzata dai concorrenti. E’ un prodotto che viene sviluppato e fatto tutto in Italia e anche questo non è un dettaglio da tralasciare. Con la SLR 3D, in Selle Italia siamo stati in grado di adattare questa tecnologia alla forma di una sella che è anche un prodotto storico per l’azienda.
Cosa significa?
Lavorare con la tecnologia 3D non è semplice, perché è costosa (la SLR 3D in test ha un prezzo di listino di 359,90 euro ndr), perché richiede dei tempi di sviluppo e produzione molto lunghi e perché è una tecnologia con la quale puoi fare molto, ma per essere adattata richiede delle ricerche approfondite. Talvolta risulta più semplice adattare il prodotto alla tecnologia stessa. In Selle Italia abbiamo scelto la direzione opposta, anche per mantenere un’identità ben precisa.
Quanto tempo è necessario per fare una SLR 3D?
Ci vogliono dei macchinari specifici che hanno dei costi enormi. Noi riusciamo a fare 3 coperture 3D con una tempistica compresa tra i 50 e 65 minuti, alle quali sono da aggiungere oltre 8 ore di post produzione per le varie fasi e per singolo pezzo.
Quali sono i passaggi più complicati?
Dal punto di vista del progetto SLR 3D l’aver mantenuto il disegno del prodotto e far mantenere la forma della sella una volta ultimata, sono due passaggi davvero complicati. La SLR 3D non è dritta, è sagomata, ha delle densità differenziate ed è molto sottile, un’insieme di fattori parecchio complicati da far collimare tra loro. E poi, nella fase finale, uno dei processi più complicati da considerare è l’incollaggio, diverso da una sella standard.
Rispetto ad una sella standard, una 3D con tecnologia Carbon DLS dura di più?
Tecnicamente si, ma è pur vero che non abbiamo ancora uno storico che ci permette di avere dei dati per fare dei confronti precisi.
Immaginando uno scenario futuro, cosa c’è da aspettarsi dall’applicazione della tecnologia 3D applicata alle selle?
La tecnologia 3D evolverà ulteriormente e probabilmente verrà declinata anche a prodotti della fascia media del mercato. Questo potrebbe succedere perché anche altre aziende svilupperanno in 3D ed i costi si abbasseranno. La produzione 3D però è diversa e non credo assolutamente che sostituirà la categoria delle selle convenzionali. Potrebbe essere interpretata come un’alternativa e un’ulteriore possibilità di scelta.
I nostri feedback
In fatto di prestazione e feeling, è importante sottolineare l’equilibrio che la SLR 3D offre lungo tutta la sua superficie e, sempre in termini di seduta, la 3D è molto differente rispetto alla versione standard (a parità di taglia idmatch). Equilibrio che arriva dal grande supporto. In fatto di percezione è più rigida e sostenuta, aspetto che si percepisce anche verso la punta.
Un grande aiuto arriva dalle due depressioni posizionate nel punto dove la sella inizia ad allargarsi, due punti che contribuiscono a stabilizzare il corpo durante lo sforzo, specialmente in salita e quando si guadagna nuovamente la seduta dopo un’azione in fuori sella. Rispetto ad una sella con la copertura classica la SLR 3D offre anche un maggiore grip e aiuta tantissimo il mantenimento della posizione.
E’ fondamentale avere una posizione corretta sulla bicicletta e della sella stessa. Dovrebbe essere sempre così, per essere performanti e per sfruttare a pieno “l’ecosistema bicicletta”, ma un corretto posizionamento della sella occupa un ruolo ancora maggiore con la SLR 3D.
A prescindere dalla situazione e dal modo di pedalare, si percepisce una sella rigida, per nulla cedevole nella struttura reticolare e che non tende mai ad “affossare” il punto dove il corpo appoggia. Inoltre questa SLR è molto sottile e tutto questo sostegno diventa un vantaggio per nulla scontato.
In conclusione
Tra le diverse selle che adottano la tecnologia 3D, la Selle Italia SLR 3D Boost è quella che mostra un maggiore supporto, ma anche un notevole sostegno, tant’è vero che in alcuni momenti sembra spingere verso l’alto. Rispetto al modello convenzionale la 3D sembra più tosta. Tutta la copertura 3D si comporta in modo decisamente diverso, rispetto ad una sella standard con schiuma sotto il rivestimento. Questo fattore, a nostro parere, la fa entrare di diritto in una categoria di utilizzatori agonisti e/o che interpretano la bicicletta (ed tutti i componenti) come un qualcosa di funzionale alla ricerca della performance e della massima resa tecnica.
Non è scomoda, tutt’altro, ma necessita di qualche ora per prendere la confidenza necessaria, per essere capita e per far si che venga sfruttata al massimo delle potenzialità. SLR 3D è una sella racing ai massimi livelli.