Se dovessimo considerare il posizionamento della Northwave Revolution nel mercato attuale, sarebbe da collocare in una fascia medio alta, sicuramente ambiziosa, ma un paio di gradini sotto la Veloce Extreme.
Quanto le considerazioni si concentrano sulla resa tecnica le voci da argomentare, da approfondire e da tenere ben presente sono diverse. La Revolution è una scarpa performance senza molti compromessi, una sorta di evoluzione/rivisitazione della “vecchia” Extreme Pro 3. Entriamo nel dettaglio della prova.
Accostabile alla Extreme Pro
Si, perché la Northwave Veloce Extreme è un’altra tipologia di calzatura, sviluppata in modo differente sotto ogni aspetto. Veloce Extreme ha in comune con le generazioni precedenti di Northwave, il nome dell’azienda, i rotori del sistema di chiusura ed il concetto Powershape della suola. Veloce Extreme ha dato forma ad una nuova generazione di calzature “estreme” per quello che concerne le prestazioni.
Extreme Pro 3 (la precedente top di gamma) è stata un riferimento per ventilazione, comfort e supporto dell’arco plantare, soluzioni che ritroviamo proprio nell’ultima versione della Revolution. Si tratta di una calzatura tecnica, prestazionale e robusta, non estrema, ma comunque bella tosta, con un abbondante volume interno e del fitting come vuole la tradizione NW. Il design, la linguetta, i due rotori ed in parte la suola richiamano fortemente la Extreme Pro 3, ma anche l’integrazione completa (ottima soluzione a favore della longevità e di un po’ di eleganza) della talloniera, nascosta al di sotto della tomaia.
Molto sostenuta
La nuova Revolution è una scarpa che mostra un sostegno non banale, una scarpa tutta d’un pezzo quando si spinge con forza sui pedali. La suola è rigida, lo è dal fronte verso il retro e viceversa, con il valore aggiunto di un arco plantare pronunciato verso l’alto. Si sente, ma non è invasivo e lascia spazio per chi ha l’abitudine di usare dei plantari custom. Al sostegno si aggiunge una tomaia che ha bisogno di qualche ora di utilizzo per “smollarsi e diventare più malleabile”, in modo da adeguarsi al meglio al piede.
Eccellente (come sempre) è l’arcuatura della suola con la sezione della pianta e la punta che tende a curvare leggermente verso l’interno. Questo aspetto (non solo di design) offre dei vantaggi anche in termini di allineamento pedale/ginocchio, a prescindere da come viene montata la tacchetta. E’ uno dei fattori che apprezziamo maggiormente.
Tallone senza costrizioni
Rispetto alla Veloce Extreme ha una talloniera “più aperta”, meno chiusa e blocca meno il tallone ed il tendine. E’ un po’ più comoda e si adatta bene a diverse tipologie di utenza. Ovviamente anche la suola è diversa. Conferma inoltre una certa versatilità della calzatura Northwave che non si rivolge esclusivamente agli agonisti.
Non è una di quelle calzature che fa “male” ai piedi, che stringe troppo e diventa controproducente dopo qualche ora di utilizzo. Non è necessario far abituare il piede. Mostra un buon comfort quando le vibrazioni che arrivano dal basso sono fastidiose, ma è da tenere bene presente che non è una scarpa da gravel. Nella dose di comfort ottimale entra in gioco lo spazio interno che va a vantaggio del piede e delle dita che non risulteranno mai compresse, schiacciate e si possono muovere. Northwave Revolution è perfetta anche per chi vuole fare endurance.
In conclusione
Una bella calzatura che non ha molto da invidiare a prodotti top level in senso assoluto e che è anche più accessibile in termini di prezzo di listino. 225 euro circa non sono pochi, ma di fatto la Revolution è una calzatura adatta a chi spinge forte in ottica competizione, adatta a chi è meno agonista e vuole una scarpa che permette di non perdere watt, forza e affidabile nelle fasi di rilancio a gas aperto.