Van Aert e il misterioso prototipo di scarpa “visto” ai mondiali

22.09.2021
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Hanno destato non poca curiosità le misteriose scarpe che Wout Van Aert ha utilizzato nella cronometro iridata di Flanders 2021. Ad accorgersene, come noi stessi abbiamo scritto, è stato proprio Filippo Ganna. Il campione del mondo aveva visto una sporgenza sui talloni del belga pochi istanti prima del via. Ma non si vedeva nulla di più, in quanto tutto era coperto dal copriscarpa. Che si trattasse di un prototipo?

Soluzione da triatleti

Cerchiamo di fare chiarezza. La scarpa per la cronometro che sta utilizzando Van Aert è una soluzione inedita per l’asso belga, ma non assoluta. E’ qualcosa che deriva dal triathlon. Tra i primi a proporla ci fu Lake, brand dell’Illinois, almeno cinque anni fa ed è poi stata ripresa anche da altri marchi, tra cui Specialized. Una sola motivazione: facilitare la calzata. In pratica con l’apertura posteriore era più agevole infilare il piede (per di più inumidito dalla prova del nuoto).. Nel caso di Van Aert invece la motivazione è principalmente aerodinamica. Ma non solo (forse).

Prototipo Shimano?

Il corridore della Jumbo-Visma aveva già utilizzato questa scarpa alle Olimpiadi di Tokyo, almeno così ci avevano detto. In realtà, abbiamo verificato, le ha usate anche prima. Ce le aveva già nella prima crono del Tour de France. In effetti ci sembrava strano che sperimentasse qualcosa di nuovo ai Giochi.

Wout utilizza scarpe Shimano e da quel che ci dicono i tecnici, a realizzare questa scarpa misteriosa è Shimano stessa. Solo che che non viene mostrata in quanto sarebbe un prototipo. Marco Cittadini, di Shimano Italia, ci ha confidato che non sarebbe la prima volta che il brand giapponese porta avanti dei progetti in gran segreto a stretto contato con gli atleti. Era già successo per esempio nella Mtb con Van der Poel, che utilizzava le ultime scarpe di Shimano (le S-Phyre) già da un anno.

Scarpa full carbon

La scarpa di Van Aert in ogni caso è una scarpa super performante, ma la cui calzata dovrebbe ricalcare quella da strada, almeno da una rapida analisi del posizionamento delle tacchette (non troppo arretrata come si usa fare a crono adesso). Dovrebbe essere tutta in carbonio, molto simile a quella in foto, che ci è arrivata dallo staff della Jumbo-Visma, ma ripetiamo sempre “made in Shimano”. Una scarpa “molto” da pista. E infatti l’hanno utilizzata diversi pistard anche a Tokyo.

Si tratta di una scarpa che massimizza la spinta, essendo super rigida, e che bada poco all’areazione, visto che al massimo l’atleta ci deve pedalare per 50′. Migliora anche l’aerodinamica, ma parliamo davvero di poco. Siamo in pieno “regno” dei marginal gains.