Senechal, il pavé e la Bianchi: è stato errore dei meccanici?

12.04.2024
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Dopo le meraviglie di Mathieu Van der Poel, restiamo alla Roubaix di domenica scorsa. Questa volta raccontiamo un episodio che ha coinvolto Florian Senechal dell’Arkea-B&B Hotels e la sua bicicletta. Finita la corsa infatti il francese ha puntato il dito sulla sua Bianchi, dicendo che gli ha impedito di rendere come poteva. Dall’azienda di Treviglio dopo qualche giorno è così arrivata una risposta puntuale e netta.

Acqua in bocca

L’anomalia della questione è che i problemi tecnici ci sono sempre, figurarsi alla Roubaix. Tuttavia è buona prassi che il corridore scontento non li racconti ai quattro venti. Capita però che, cogliendolo nel massimo della delusione, il microfono ne intercetti lo sfogo. E così è successo quando il giornalista di Cyclism’Actu ha chiesto al corridore di Cambrai, sesto nella Roubaix del 2019, come fosse andata la sua giornata.

«Davvero male – ha risposto con la faccia impolverata e un sorriso di circostanza – quando il gruppo è esploso, le cose hanno cominciato a non andare bene con la mia bici. La forcella o l’attacco manubrio hanno cominciato a cedere, c’erano rumori di carbonio e mi sono spaventato. Così mi sono fermato per cambiare bici. Non potevo andare più veloce. Non potevo tirare il manubrio e non volevo cadere di nuovo sulla clavicola già rotta. Ho dovuto cambiare bici per due volte, al Carrefour de l’Arbre il manubrio della mia seconda bici si è allentato. Penso che abbiamo un problema tecnico lo vedremo, ma è fastidioso. Le gambe c’erano, la condizione fisica c’era. Non ho niente da dimostrare a me stesso, non volevo arrendermi, anche se non ho ancora avuto fortuna. Ogni volta sono riuscito a rientrare, ma non è andata come volevo».

Senechal ha corso con la Bianchi Specialissima, con manubrio tradizionale
Senechal ha corso con la Bianchi Specialissima, con manubrio tradizionale

Il comunicato di Bianchi

Come si diceva, Bianchi ha diffuso un comunicato in merito. In esso spiega di essersi confrontata con la squadra per avere in mano tutti gli elementi. Vi si dice che tutti i telai e i componenti hanno passato con successo i test di validazione richiesti per l’utilizzo da parte di atleti professionisti.

«Con specifico riferimento alle condizioni di corsa sul pavé – si legge – e in particolare della Parigi-Roubaix, una delle gare più esigenti per le biciclette e i loro componenti, il Team Arkea B&B Hotels ha effettuato diversi test che hanno validato l’utilizzo dei modelli Bianchi Specialissima RC e Oltre RC. I numerosi test pre-gara ed il continuo utilizzo in gara dei modelli Bianchi RC da parte del Team Arkea-B&B Hotels nella campagna del Nord, incluso il secondo posto di Luca Mozzato al Giro delle Fiandre su Oltre RC, dimostrano la totale efficienza ed efficacia dei modelli Reparto Corse Bianchi, anche in corse ad elevatissimo stress».

Osservando le foto della Roubaix, Senechal ha corso con la Specialissima dotata di manubrio tradizionale e non con la Oltre RC.

Il solo a prendere il via con la Oltre RC sia stato Luca Mozzato (la bici dietro è ugualmente sua), che l’aveva usata per il secondo posto al Fiandre
Il solo a prendere il via con la Oltre RC sia stato Luca Mozzato (la bici dietro è ugualmente sua), che l’aveva usata per il secondo posto al Fiandre

Una storia già vista

Vale la pena ricordare infatti che lo scorso anno un altro tipo manubrio, quello innovativo della Oltre RC, era stato fonte di grattacapi. Al GP Denain del 2023, l’azienda fu costretta a diffondere un comunicato pressoché identico a fronte della rottura del manubrio in carbonio di Hugo Hofstetter a seguito di una caduta. Da quel momento, i corridori della squadra francese iniziarono a chiedere di usare dei manubri tradizionali per le corse sul pavé.

Così è stato anche quest’anno per la maggior parte degli atleti della Arkea, al punto che probabilmente soltanto Mozzato ha corso la Roubaix con la Oltre RC. Il comunicato di Bianchi si conclude quasi ad attribuire una responsabilità al personale della squadra, che sarà curioso semmai andare a interpellare.

«A seguito del confronto tra Bianchi ed i responsabili tecnici del Team – si legge – è emerso come le istruzioni fornite da Bianchi per il montaggio del manubrio delle bici siano state disattese in alcuni casi, provocando inconvenienti nella condotta delle biciclette in gara. A prescindere dagli aspetti agonistici e prestazionali, Bianchi considera prioritaria la sicurezza dei propri clienti ed atleti professionisti. L’azienda investe costantemente non solo in ricerca e sviluppo ma anche in attività di test in laboratorio e su strada che garantiscono l’utilizzo dei propri prodotti in totale sicurezza».

Non conosciamo di persona i meccanici del team francese, ma di solito proprio alla vigilia della Roubaix, i controlli già severi diventano maniacali. Per cui, in attesa di vederci più chiaro, non dubitiamo di loro e tantomeno della spiegazione fornita da Bianchi. Il problema meccanico alla Roubaix può capitare, come può essere che il tutto sia dipeso dall’errore nel montaggio. Una cosa è certa: 260 chilometri su quelle pietre infernali non fanno sconti a nessuno. Uomini e biciclette…