Quando scienza e simulazione spingono la performance

29.08.2022
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Avevamo chiesto a Marco Pinotti come ci si prepari per affrontare una cronosquadre. Il bergamasco, che della specialità è stato argento mondiale nel 2012, aveva annotato come non serva fare chissà cosa se si tratta di una gara all’anno, come ad esempio all’apertura della Vuelta. Ma che al contrario, se si volesse investirci sul serio, ci sarebbe da spendere davvero molto per ottimizzare le performance.

Chi questo investimento ha ritenuto di farlo ugualmente è la Jumbo-Visma, vincitrice della cronosquadre di Utrecht, che ha coinvolto nel discorso le Università di Tecnologia di Eindhoven e quella di Leuven. E che, con il supporto di Ansys (società specializzata nella simulazione fluidodinamica) e del professor Bert Blocken, ha sviluppato in linea teorica e poi tradotto in pratica l’aerodinamica dei suoi atleti (in apertura, Van Aert posa accanto al suo modello, foto Anton Vos/Cor Vos – Ansys).

Fluidi e modelli

Dopo il Tour e prima della Vuelta, proprio un articolo pubblicato nel blog di Ansys ha spiegato il lavoro alle spalle delle performance del team olandese, che ha fatto ricorso al suo Fluent: un software attraverso cui creare modelli fisici avanzati per analizzare una varietà di fenomeni legati ai fluidi.

«Vincere il Tour – si legge – è il sogno di ogni ciclista e il momento clou della carriera dei pochi che lo hanno raggiunto. Non sorprende quindi che tutte le squadre in gara dedichino così tanto tempo ed energie per prepararsi alla sfida estrema della gara, che copre più di 3.350 km (2.220 miglia), molti dei quali in montagna, in 23 giorni. La preparazione prevede ovviamente un intenso allenamento fisico e mentale per gli atleti, che unisce resistenza, prestazioni estreme e forte resilienza mentale per continuare a lottare nonostante tutte le difficoltà.

«Le squadre studiano anche attentamente il percorso e le condizioni meteorologiche per sapere quando prendere il comando o rimanere indietro nel gruppo. Ma tutto questo non basta più. Da anni la scienza, e in particolare la simulazione, svolgono un ruolo importante nel guidare i migliori ciclisti alla vittoria».

Un momento dell’incontro fra Van Aert, Marchal di Ansys e il professor Blocken nel 2020 (foto Anton Vos/Cor Vos – Ansys)
L’incontro fra Van Aert, Marchal di Ansys e il professor Blocken nel 2020 (foto Anton Vos/Cor Vos – Ansys)

Il professor Blocken

Si capisce insomma che la preparazione atletica da sola non basti per fare la differenza. Nei giorni della corsa francese e anche in quelli della Vuelta ancora in svolgimento si è dibattuto parecchio sull’incidenza della tecnologia sulle performance degli atleti. E il blog di Ansys fornisce una risposta interessante.

«Oggi vorremmo sottolineare l’estrema professionalità del Team Jumbo-Visma. Hanno lavorato con i migliori esperti del mondo. Come il professor Bert Blocken, un riferimento di livello mondiale in aerodinamica atletica della Eindhoven University of Technology e KU Leuven. Blocken e il suo team utilizzano ampiamente Ansys Fluent in combinazione con esperimenti in galleria del vento. Valutano e migliorano la penetrazione dell’aria e riducono la resistenza indotta per i ciclisti raggruppati in un gruppo o gruppo.

«L’attenzione per ogni dettaglio ha portato il team a indagare e regolare la posizione dei ciclisti sulle loro biciclette, in base alle diverse direzioni e velocità del vento. Modificare le posizioni relative degli atleti in un gruppo durante la gara per ridurre la resistenza subita dai ciclisti. Valutare il contributo di ogni componente della bici, dell’attrezzatura e dell’atleta».

A ciascuno il suo

Tirando chiaramente acqua al suo mulino, Ansys racconta il proprio lavoro, puntando sull’accuratezza del modello messo a punto dal professor Blocken, che da quasi vent’anni ha convalidato un protocollo di modellazione aerodinamica applicato al ciclismo di gruppo. Il suo team esegue in sostanza la scansioni dei corpi degli atleti per assicurarsi la perfetta riproduzione delle loro forme fisiche: i modelli che riproducono gli atleti somigliano loro anche nei tratti e nell’espressione facciale. Quindi vengono eseguite numerose simulazioni per valutare la resistenza aerodinamica su ciascun membro della squadra. Quando le simulazioni sono ottimizzate, i risultati vengono presentati e discussi con la squadra per sviluppare un piano che può essere aggiornato tappa dopo tappa.

Il racconto prosegue, ricordando quando nel dicembre del 2020 il gruppo di lavoro del professor Blocken entrò in contatto con Van Aert.

«Gli fu suggerito – si spiega – che potessimo ottimizzare matematicamente la sua posizione sulla bici tenendo in considerazione anche il suo comfort. Wout impressionò dicendo, in modo umile e professionale, che dovevamo semplicemente mostrargli la migliore posizione matematica e lui si sarebbe adattato. Il comfort era secondario».

I marginal gains

Si capisce un po’ meglio quel senso di notevole efficienza abbinato alle performance degli atleti Jumbo Visma a partire dallo scorso anno. E si capisce anche come il modello numerico messo a punto da Blocken si sia rivelato utile nella cronosquadre della Vuelta, vinta dal team olandese. E’ la conferma del fatto che alle vittorie si arriva certamente con la qualità degli atleti e la loro dedizione. Ad esse vanno tuttavia sommati gli altri contributi. La nutrizione, la tecnologia, l’aerodinamica, il riposo e tutti quei dettagli che oggi costituiscono il vero sviluppo dello sport. Un’attenzione maniacale introdotta dal Team Sky, cui si stanno allineando tutti i team di vertice.