Grandi gambe e grande bici: la SL8 di Kopecky per il pavé

10.04.2024
5 min
Salva

ROUBAIX (Francia) – Specialized S-Works Tarmac Sl 8 è la bici che ha vinto la Parigi-Roubaix Femmes. Veloce su asfalto, rapidissima nel velodromo, filante sul pavé. Questa in sintesi la specialissima di Lotte Kopecky.

Il setup della sua bici parte da lontano. Come usano fare tutti i team di vertice, già in inverno la Sd Worx-Protime ha svolto dei sopralluoghi tecnici. E alla fine si è arrivati alla bici perfetta, visto che ha vinto. Chiaramente sabato l’iridata aveva gambe infallibili, ma l’efficienza del mezzo si sa che in questa gara tanto particolare ha il suo bel peso.

Kopecky in azione sul pavè. Da notare come anche Vos abbia Sram, ma comandi molto più dritti
Kopecky in azione sul pavè. Da notare come anche Vos abbia Sram, ma comandi molto più dritti

Solo colore?

La prima novità è che Lotte ha utilizzato un telaio diverso da quello che siamo abituati a vedere di solito con la livrea iridata, come la sua maglia. Stavolta la belga aveva una bici nera.

In Sd Worx-Protime ci hanno detto che era identica a quella che utilizza solitamente, ma magari poteva essere un telaio più robusto o al contrario leggermente più “morbido”. Ricordiamo che in casa Specialized c’è anche la versione un po’ più accessibile di questa bici: una versione che utilizza una fibra meno rigida dello stesso telaio ed è quella che che non ha il nome S-Works, ma solo Tarmac.

Attenzione: questa è una nostra supposizione, sia chiaro. Sul telaio la scritta S-Works c’è ed è in bella vista e dalla squadra hanno parlato solo di una colorazione diversa, uguale per Kopecky come per le altre atlete. Pertanto ci atteniamo alle fonte ufficiale.

La Specialized Sl 8 di Kopecky. Ruote Rapide CLX dal profilo differenziato classico 51 mm anteriore, 60 mm posteriore e canale interno da 21 mm
La Specialized Sl 8 di Kopecky. Ruote Rapide CLX dal profilo differenziato classico 51 mm anteriore, 60 mm posteriore e canale interno da 21 mm

Rapporti standard

Anche nella Parigi-Roubaix, corsa in pianura, l’iridata non ha rinunciato alle sue pedivelle da 165 millimetri: scelta che magari sarebbe stata più normale in caso di salite. Pedivelle corte, che stanno utilizzando anche Remco Evenepoel (anche lui su Specialized) e in qualche occasione Tadej Pogacar. 

Kopecky ha leve fisiche lievemente inferiore ai due colleghi uomini, ma può beneficiare del colpo di pedale da pistard. Anche se è molto potente, la belga non rinuncia “all’agilità”, sia pure con tutte le proporzioni del caso, dato che comunque spinge rapporti lunghi.

A proposito di rapporti, la campionessa del mondo ha scelto una cassetta Sram 10-33 e una monocorona anteriore da 50 denti. Altre atlete che avevano Sram hanno preferito la cassetta 10-28: ipotesi corretta visto che non c’erano salite e potevano beneficiare di una cassetta più progressiva. Kopecky, invece, si è tenuta questa “ancora di salvataggio” del 33, magari per favorire eventuali ripartenze da ferma. 

Copertoncino da 32

C’è poi la questione delle gomme, sempre delicata quando si parla di pavè e Roubaix in particolare come abbiamo visto anche ieri. In questo caso sono emerse tutta la sua capacità di guida e la personalità nel fare determinate scelte. Tutte le ragazze del team utilizzavano il copertoncino Mondo da 35 millimetri, Lotte aveva il 32.

Questa è una copertura particolare, tornata in auge da poco in casa Specialized. La stessa gomma il giorno dopo l’abbiamo visto anche tra gli uomini. Il copertoncino Mondo è realizzato con la mescola Gripton (di Specialized). E’ una miscela T2 e T5, come le gomme al vertice della gamma di Specialized. Però ci ha un po’ colpito il fatto che non avesse la spalla rinforzata contro le forature. Tutto sommato non ci sarebbe stata male in un copertoncino che nasce per l’endurance.

Il copertoncino Mondo da 32 mm con doppia mescola: scorrevole al centro, più grippante ai lati
Il copertoncino Mondo da 32 mm con doppia mescola: scorrevole al centro, più grippante ai lati

Nel segno della continuità

Riguardo alle misure della bici, nulla è stato cambiato, così confermano in casa Specialized. Ogni angolo rispetta la norma. Però c’è un dettaglio che ci ha incuriosito. Quando la bici era sul podio abbiamo notato che la sella sembrava essersi spostata di un paio di millimetri rispetto al serraggio sul carrello. I segni erano visibili.

E’ stata una scelta ponderata, cioè fatta prima del via, o magari la sella è “scivolata” indietro per via di sobbalzi e vibrazioni? In ogni caso parliamo davvero di micro aggiustamenti.

La posizione delle leve dei freni era invece nel limite dei 5 gradi. Sembrano parecchio ruotati all’interno, ma la bici è stata controllata (tra l’altro si nota anche il tagliando rosso appeso al manubrio). Quello che invece è diverso è proprio il manubrio. Solitamente Kopecky utilizza un modello integrato (piega e attacco). Per la Roubaix invece ha scelto un set tradizionale, probabilmente per avere una presa alta migliore e utilizzare i secondi comandi, quelli con i bottoncini. E proprio questo le ha consentito di intervenire in prima persona per eseguire una regolazione con una brugola alla vigilia del primo settore di pavé.