Componenti bici e Covid, come si gestisce un team WorldTour?

10.01.2022
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Le problematiche legate alla reperibilità dei materiali, dei componenti bici e di tutta l’area tecnica sono cosa ben nota e tangibili nei diversi livelli. Questi problemi toccano anche un team WorldTour che movimenta dei numeri incredibili? Ci sono dei fattori che possono creare un vantaggio e minimizzare le difficoltà di gestione? Abbiamo chiesto a Filip Tisma, per anni colonna portante del Team Sky e ora responsabile tecnico del Team Bahrain-Victorious. Le risposte non sono nulla di scontato, perché fanno ragionare su quello che rappresenta una squadra della Serie A del ciclismo, che è una vera e propria azienda.

Filip Tisma con Sonny Colbrelli. Filip è il responsabile tecnico e uomo operativo al fianco dello staff dei meccanici (foto Bahrain)
Tisma è il responsabile tecnico dello staff dei meccanici (foto Bahrain)
Filip, avete affrontato dei problemi legati al fatto di avere il materiale nuovo per la stagione 2022 e tutti i componenti bici ?

Vi sembrerà strano, ma in questo momento non abbiamo dei problemi particolari, perché tutto quello che avevamo ordinato nel corso della stagione 2021, in previsione di quella agonistica 2022, è arrivato e nelle quantità richieste. Devo pur dire che, rispetto ad una stagione normale, abbiamo ordinato tutto il necessario con largo anticipo, per non trovarci impreparati a dover gestire la situazione all’ultimo momento e non mi riferisco solo ai componenti bici. Questo però ci ha ripagato.

I meccanici lavorano per tutta la stagione con ampia disponibilità di ricambi (foto Bahrain)
I meccanici lavorano per tutta la stagione con ampia disponibilità di ricambi (foto Bahrain)
Ma quindi, anche voi ordinate il materiale?

Sì certo, noi ordiniamo il materiale alle case che ci supportano e ci comportiamo come un’azienda vera e propria. Poi ci sono gli sponsor, questo è ovvio, ma il materiale va ordinato. La differenza è che siamo una squadra di ciclismo e il materiale che dobbiamo avere a disposizione è tanto e tocca differenti categorie merceologiche.

Hai parlato di ordini fatti in anticipo. Cioé? Cosa significa? Componenti bici e altro?

Per quanto riguarda i materiali, anche in base agli sponsor, un team inizia a fare la programmazione e gli ordini del materiale, durante e subito dopo il Tour de France. In questo periodo così particolare, già alla fine del Giro d’Italia avevamo già stilato gli ordini e le eventuali previsioni. Tutto è stato anticipato e comunque non è stato facile! Componenti bici e le stesse biciclette? No, non è solo questo.

Una bici è composta da decine di parti che vanno ordinate allo sponsor tecnico (foto Bahrain)
Una bici è composta da decine di parti che vanno ordinate allo sponsor tecnico (foto Bahrain)
Ordinando quello che serve con largo anticipo è necessaria una strategia di squadra, ci sono delle variabili che sono complicate da affrontare?

Diciamo che abbiamo cercato di contenere i margini di errore e di capire in anticipo i vari cambi dei corridori. Le complicazioni, se così possiamo definirle, arrivano nel momento in cui un atleta vuole cambiare, oppure ha necessità di cambiare un componente che ha usato fino a ieri. Può succedere di rimanere a corto di una misura di pedivelle, per farvi un esempio. Oppure se un corridore dovesse cadere e spaccare qualche pezzo che deve essere riordinato. Proprio il riordino in questo momento diventa un problema, perché ci vogliono mesi! E poi è fondamentale capire che per un team come il nostro tutto è moltiplicato. Quella pedivella di quella misura, non è solo una, ma diventano 4/5/6 per le diverse biciclette del corridore.

Tutto viene moltiplicato. Ciascun corridore infatti ha a disposizione più di una bici (foto Bahrain)
Tutto viene moltiplicato. Ciascun corridore infatti ha a disposizione più di una bici (foto Bahrain)
Oltre al personale, allo staff e ai corridori che si muovono per le corse, nel magazzino sloveno del team, opera costantemente del personale?

Si, perché c’è sempre bisogno di qualcosa e di supporto. Dovete pensare che nel corso della stagione ci sono i vari gruppi che sono posizionati nei diversi punti dell’Europa. Ad esempio quando è in corso la campagna del Belgio, un gruppo di corridori è in Spagna ad allenarsi, oppure ci sono più gare in contemporanea. Il magazzino ha due meccanici fissi, che si occupano dei mezzi, dei materiali per i corridori e della gestione del magazzino in generale. A questi si aggiungono altre due persone che si occupano di tutto quello che è slegato dalle biciclette. Abbiamo anche un autista, sembra banale, ma ci dà una grossa mano con i vari spostamenti, da e per gli aeroporti.

Filip Tisma sistema le tacchette delle calzature di Colbrelli (foto Bahrain)
Filip Tisma sistema le tacchette delle calzature di Colbrelli (foto Bahrain)
Quanti mezzi ha il Team Bahrain-Victorius?

Abbiamo 13 ammiraglie Audi A6 e due suv Audi Q3. A questi si aggiungono 2 furgoni Crafter della Volkswagen e 2 camion officina, oltre ai due pullman. E poi c’è il camion articolato da 18 metri che funge da cucina.

Ci puoi dare qualche altra cifra?

Abbiamo 28 corridori in totale. Ognuno di loro ha un minimo di 4 biciclette e 4 da crono. Le gestiamo in modo che ogni singolo atleta abbia a casa una normale e una da crono. I leader, ad esempio Caruso e Landa, hanno delle bici in aggiunta che gli vengono fornite nel corso della stagione. Oppure gli atleti del Sudamerica, che hanno almeno due bici in più, in modo che abbiano lo stesso materiale nella casa in America Latina e in quella europea.

E ad esempio i gruppi?

Abbiamo ordinato 160 gruppi di Shimano, il nuovo Dura Ace Di2 e 100 trasmissioni per le bici da crono. Ci sono poi una serie di piccoli componenti, ad esempio fondamentali per le bici da crono, che in quest’ultimo periodo facciamo fare da aziende italiane e slovene. Costano qualcosa in più rispetto a quelli provenienti dal far-east, ma sono molto ben fatti e li abbiamo disponibili in tre settimane. Per noi anche il fattore comodità nell’avere il materiale in fretta è molto importante.