La Colnago V5Rs di Longo Borghini: «Una bici che mi segue»

30.04.2025
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LIEGI (Belgio) – E’ stato un colpo di fulmine. Salire su questa bici è stato come un colpo di fulmine. Perché è reattiva, ti segue. Inizia così l’intervista a Elisa Longo Borghini che ci parla della sua nuova Colnago V5Rs.

Vi avevamo già detto di questa nuova perla del brand lombardo. Lo avevamo fatto da un punto di vista strettamente tecnico, della struttura, della costruzione… Ora passiamo all’atleta. Il riscontro della professionista è sempre qualcosa in più. L’atleta che sul mezzo ci lavora, ci gareggia, ci vince. Sensibilità che solo chi corre ad un certo livello può avere, tanto più che ha seguito l’evoluzione del mezzo, passando dalla Colnago V4Rs appunto alla V5.

La Colnago V5Rs di Elisa Longo Borghini
La Colnago V5Rs di Elisa Longo Borghini
Elisa, siamo partiti dalla reattività, come hai detto. Hai avvertito subito la differenza rispetto al precedente modello?

Sì, quando sono salita sul V5Rs ho detto: «Ok, questa è la mia bici. Non che il V4 non mi piacesse, anzi. Era una bicicletta con la quale ho avuto subito un buon feeling, ma il V5 è stato per me amore a prima vista.

Bello quando è così…

E’ veramente una bici leggera perché comunque è montata con le ruote Enve 4.5. E grazie anche alla mia misura di telaio, abbastanza piccola, è proprio al limite del peso imposto dall’UCI (6,8 chili, ndr). E’ veloce e in salita, come ho detto, è reattiva. Quando rilancio dopo le curve è una bici che mi segue, che viene con me. Per questo la sento mia e per questo mi piace tanto.

Questo è importante anche per il feeling in discesa. Immaginiamo tu sia più tranquilla…

Chiaramente avere una bici che comandi tu e che non ti porti lei dove vuole fa una grande differenza. In discesa sento che la posso mettere dove voglio io, la posso portare dove voglio io. Poi magari mi ribalterò alla prima curva! Però è veramente una delle biciclette migliori che io abbia mai usato.

Qual è il tuo setup preferito?

Il mio setup prevede le ruote Enve 4.5 quindi con profilo da 45 millimetri e i rapporti 11-34 al posteriore e 54-36 all’anteriore.

La soluzione 54-36 è un bel salto: 15 denti…

Sì, però con Shimano è una cosa che si può fare. In più i nostri meccanici hanno lavorato abbastanza su questo aspetto. Anche a casa ho fatto parecchie prove. E’ una soluzione che funziona, ovviamente bisogna avere una certa sensibilità nella cambiata, però, ripeto, con gli aggiustamenti da parte dei meccanici e la giusta sensibilità da parte dell’atleta si può fare.

Quali sono questi aggiustamenti oltre al “dente di cane”?

La regolazione elettronica e la corretta messa in posa dell’intero cambio stesso.

Restiamo in tema di rapporti, Elisa. Sei passata da Sram a Shimano: altri ingranaggi, altri sviluppi metrici. Come ti sei trovata?

Nel complesso mi sono trovata molto meglio con Shimano, non perché lo Sram non fosse un bel gruppo, anzi… In sei anni che l’ho utilizzato è sempre andato bene. Però Shimano ti dà la possibilità di giocare un pochino di più sulle scelte, di avere sempre le scale perfette per ogni gara. Come dicevo per le corone, io adesso posso montare il 54 e il 36, cosa che con Sram non era possibile. Ero legata al 41 se volevo una corona da 54. Sram infatti fa 50-37, 52-39, 54-41.

Tra Longo Borghini la Colnago V5Rs subito un grande feeling (foto Instagram)
Tra Longo Borghini la Colnago V5Rs subito un grande feeling (foto Instagram)
Chiarissima…

La cosa che forse mi manca un pochino di Sram è il 10, che Shimano non fa. Però alla fine con il 54 davanti sono arrivata ad un ottimo compromesso. Prima usavo quasi sempre la soluzione con il 52 davanti, adesso ho il 54: due denti in più, pertanto siamo lì. Il 52×10 mi tornava utile nelle discese veloci. Il vantaggio attuale è che con il 54, in generale, non solo in discesa, posso tenere la catena più dritta.

Invece in quanto ad ergonomia delle leve e alla cambiata?

Eh – sospira e sorride Elisa – questo all’inizio non è stato semplice. Anzi, direi che è stato un po’ un trauma! Anche nell’ultima Amstel Gold Race mi è capitato di aver fatto una cambiata come se avessi ancora Sram, pensando di aver messo il 36. Morale: mi sono accorta in cima al Cauberg di averlo fatto, e per ben due volte, con il 54. Ho detto: «Wow, vabbè almeno le gambe vanno bene!».

Se ti può consolare, Davide Formolo più o meno per lo stesso motivo fece il Giau con la corona grande!

Sì, ma non ho la stessa forza di Formolo! E’ stata una mia sciocchezza, ma può succedere dopo tanti anni… Specie quando sei un po’ annebbiata.

Passiamo alle tue misure, Elisa. Nel passaggio dalla Colnago V4Rs alla V5Rs, hai ritoccato qualcosina?

E’ cambiato veramente poco perché i due telai hanno le stesse geometrie. Il V5 è 2-3 millimetri più lungo nelle misure maggiori, io in tal senso sono stata fortunata. C’erano 1-2 millimetri di differenza quindi è tutto rimasto come sul V4, per così poco non si è toccato nulla.

Quindi anche le specifiche?

Sì, tutto uguale: pedivelle da 170 millimetri e attacco manubrio da 125. Stessi spessori sotto al manubrio. Idem l’arretramento della sella. Sella che cambiando squadra è nuova: ho scelto la Fizik Antares ed è posta ad un’altezza, come sempre, di 70 centimetri.

Capitolo gomme…

La copertura che uso di più è il tubeless Continental Gran Prix 5000 TT da 28 millimetri, che di suo è già abbastanza grande (il 28 Continental corrisponde a un 29 delle altre marche, ndr) e sulle Enve, con canale interno largo, sembra ancora più cicciotto. In effetti, osservando anche le gomme delle altre, ho notato anch’io che sembra più grande di un 28 millimetri. Fino all’anno scorso usavo il 28 Pirelli e noto la differenza. Non solo, ma stando a casa con Jacopo (Mosca, il marito in forza alla Lidl-Trek, ndr) noto che il Continental 28 sembra più grosso.

Passando da Pirelli a Continental: le tue pressioni di riferimento sono cambiate?

Chiaramente a dettare le pressioni sono il meteo e la corsa, cioè pavé o non pavé, sterrato… Però rispetto a prima uso delle pressioni molto più basse. Viaggio a 3,8 davanti e 4 dietro. A volte anche 3,6 e 3,8. E devo dire che mi sto trovando molto bene.