Dietro le quinte di Swiss Side, per la prima volta nel World Tour

09.02.2024
4 min
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Cosa è Swiss Side e cosa rappresenta? Perché entrare nel WorldTour come partner tecnico del Team Decathlon-AG2R La Mondiale e al fianco delle bici Van Rysel? Quali sono le ruote e le tecnologie fornite all’equipe transalpina?

Abbiamo chiesto direttamente a Jean-Paul Ballard, CEO e fondatore dell’azienda svizzera che prima di tutto sviluppa e crea soluzioni aerodinamiche. Swiss Side lavora a stretto contatto con DT Swiss (compare sui cerchi del marchio di Biel, quasi a sancire una fratellanza) e per la prima volta entra nel WorldTour in modo diretto ed ufficiale.

Jean-Paul Ballard è CEO e fondatore dell’azienda svizzera (foto Swiss Side)
Jean-Paul Ballard è CEO e fondatore dell’azienda svizzera (foto Swiss Side)
E’ la prima volta che SwissSide si spinge verso una presenza diretta al fianco di un team?

Sì. Ci sono state precedenti collaborazioni dietro le quinte con altre squadre World Tour, ma questa è la prima volta come partner tecnico e sponsor di un team.

I motivi principali di questa scelta?

Abbiamo ottenuto un grande successo nel triathlon, vincendo campionati mondiali, medaglie olimpiche e stabilendo record mondiali. Tuttavia, quello della triplice disciplina è un mercato relativamente piccolo. Per noi è giunto il tempo di crescere e dobbiamo espanderci in un segmento di mercato più grande, che è quello del ciclismo su strada. Essere partner di una squadra World Tour è il modo migliore per mostrare l’eccellenza dei nostri prodotti, così come la nostra competenza tecnica, contribuendo a migliorare le prestazioni e i risultati della squadra. E’ la soluzione migliore per aumentare la nostra visibilità e presenza nel mercato del ciclismo su strada.

Quali prodotti sono stati forniti al team?

Forniamo a tutte le compagini del team – WorldTour, Continental Development e Under 19 – la nostra gamma completa di ruote, per le gare e per gli allenamenti, da quelle da strada, fino alle ruote specifiche per le cronometro. Anche ruote al team di ciclocross. Non ci fermiamo ai set di ruote, perché offriamo supporto tecnico, in particolare per quanto riguarda la selezione e la configurazione dell’attrezzatura e ottimizzazione aerodinamica. Abbiamo messo a completa disposizione i test in galleria del vento e la nostra esperienza nei test in velodromo.

La collaborazione tra DT Swiss e Swiss Side è nota. DT Swiss rappresenta un’eccellenza e un riferimento. Quanto c’è di DT Swiss nelle ruote Swiss Side?

C’è molto di DT Swiss nelle nostre ruote, ma anche molto di Swiss Side nelle ruote di DT Swiss. Abbiamo una partnership tecnica molto stretta. Siamo aziende indipendenti con interessi comuni molto chiari, ovvero realizzare le ruote con la più alta performance e qualità al mondo. Swiss Side è una società che ha la ricerca e sviluppo nel proprio DNA. In particolare l’esperienza portata dalla Formula 1 garantisce un’innovazione costante nello sviluppo dei prodotti.

Mentre DT Swiss?

DT Swiss è una società di produzione industriale su larga scala. In questo modo ci completiamo alla perfezione. DT Swiss è il produttore delle ruote di Swiss Side e fornisce anche servizi post-vendita e di garanzia a livello mondiale. Sviluppiamo prodotti insieme. A volte i prodotti sono poi condivisi, a volte un marchio utilizza un prodotto in modo esclusivo.

DT Swiss e SwissSide rimangono comunque due aziende distinte?

Si, come detto sopra sono due aziende distinte ed indipendenti.

Continuerete a fornire a loro la vostra tecnologia aerodinamica?

Assolutamente. La partnership tecnica è stretta ed esclusiva, ha ottenuto e continua ad ottenere molto successo. Non c’è motivo di cambiarla. Inoltre, c’è un enorme valore per Swiss Side e per i nostri clienti nell’avere DT Swiss come produttore delle ruote. Quindi la produzione e la collaborazione tecnica sono strettamente legate nella nostra partnership. E’ un vero esempio di un’alleanza aziendale vincente e approvata dal mercato.

La Van Rysel RCR del Team Decathlon-AG2R vista da vicino

08.02.2024
5 min
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KORTRIJK (Belgio) – La Van Rysel RCR Team è stata una delle biciclette più osservate nei padiglioni di Velofollies. Abbiamo chiesto di parlarcene direttamente a chi l’ha progettata, ovvero a Jeremie Debeuf: ingegnere e capo del progetto, Product Manager dell’azienda transalpina.

Dal disegno alla bicicletta pronta all’utilizzo sono passati meno di due anni, un lasso di tempo relativamente ridotto. La RCR nasce anche grazie alla collaborazione con ONERA, il laboratorio aerospaziale francese, dirimpettaio della sede Van Rysel a Lille.

Franc Bonamour al recente Tour Down Under
Franc Bonamour al recente Tour Down Under

Come si presenta

L’accostamento con gli standard attuali del mercato, in fatto di design, è reale, ma è altrettanto vero che, man mano che si osserva da vicino la bicicletta, i dettagli e le particolarità non mancano. Sì, ci sono i foderi obliqui posteriori con inserzione ribassata, ci sono tanti concetti aerodinamici e c’è un manubrio completamente integrato ed in carbonio (sviluppato a braccetto con l’italiana Deda). La Van Rysel RCR è una sorta di bici tuttofare, riduttivo categorizzarla “solo” come bici aero. Ha un design molto equilibrato, dal fronte verso il retro.

L’avantreno ha la forcella dritta, con un impatto frontale piuttosto risicato e dei volumi laterali per nulla ingombranti. La testa è arrotondata e non ci sono pinne o protuberanze posteriori che si innestano nell’obliquo. Anche lo sterzo è piuttosto minimale, arrotondato nella sezione frontale, con un “taglio vivo” superiore dove c’è il cap della serie sterzo.

Jerome Debeuf è il padre della Van Rysel RCR Team
Jerome Debeuf è il padre della Van Rysel RCR Team

Deda con specifiche Van Rysel

«Sviluppare e produrre un cockpit integrato non è una cosa facile – prosegue Debeuf – ecco perché ci siamo rivolti e abbiamo chiesto la collaborazione ad una delle aziende leader. Noi abbiamo fornito le specifiche, in modo che il componente si integrasse al meglio con il progetto bici, ma la tecnologia è Deda (che fornisce anche le estensioni per la XCR da crono).

«Il risultato? Una piega particolarmente efficiente, con un’ergonomia che gli permette di essere ampiamente sfruttabile anche dagli scalatori e quando si fa molta salita. Ecco perché si presenta con due svasature vicine all’attacco manubrio».

Carbonio super alto modulo

«Rispetto alla RCR Pro che ha un carbonio in alto modulo – prosegue Debeuf – per la versione Team abbiamo utilizzato un super alto modulo, con una laminazione dedicata. La tecnologia è monoscocca e tutto quello che concerne la progettazione avviene nella sede Van Rysel di Lille. Il disegno della bici nasce anche grazie alla collaborazione con ONERA. Siamo vicini di casa – dice sorridendo Debeuf – un vantaggio che ci ha permesso di interagire in modo semplice, continuativo, anche per più volte nell’arco di una singola giornata. ONERA crea tecnologie per l’aerospazio, per la F1 e per la prima volta è entrata nel mondo delle biciclette.

«Il laboratorio – continua Debeuf – grazie alle simulazioni e alla creazione del design definitivo, quello che vediamo oggi, ci ha dato modo di sviluppare un processo di laminazione che non avevamo mai usato in precedenza. Ne è un esempio l’inserzione dei foderi obliqui, dove le forme estremamente aero concept, collimano con leggerezza e non influiscono sul bilanciamento della RCR».

Inserzione con un’ampiezza notevole quella dei foderi obliqui
Inserzione con un’ampiezza notevole quella dei foderi obliqui

Non solo leggerezza

«Potevamo fare una bici più leggera? Certamente – racconta Debeuf – ma lobiettivo primario non era quello di ridurre il più possibile il valore alla bilancia. Il punto fermo, sin dall’inizio era quello di ottenere il perfetto bilanciamento tra i fattori. Rigidità, stabilità e precisione di guida, anche una rigidità funzionale che non diventasse controproducente nei tracciati estremamente tecnici».

Meno di 800 grammi per la M

La versione Team è equipaggiata con il reggisella full carbon con off-set zero ed ha la stessa forma di quello in dotazione alla RCR Pro (che però è arretrato) e sembra una lama.

La scatola del movimento centrale è larga 86,5 millimetri. E’ arrotondata sotto, ma nel punto di innesto dell’obliquo segue il disegno del profilato che ha un profilo “quasi” a goccia. La scatola è abbondante e squadrata nella parte che si volge all’interno del triangolo.

I perni passanti hanno dimensioni tradizionali e la filettatura di ingaggio è posta all’interno di una ghiera sostituibile. Il foro di uscita del cavo Di2 è posteriore al forcellino, in modo che lo stesso cavo non si danneggi con la catena, rimanendo al riparo anche da eventuali danni laterali (magari in caso di caduta o di un appoggio errato della bici).

Esordio ufficiale con SwissSide

La Van Rysel RCR Team è disponibile nella versione con il montaggio “replica” del team WorldTour. Trasmissione Shimano Dura Ace Di2, sella Fizik e le ruote SwissSide Hardon2 625 Ultimate (con tubeless Continental). Hanno cerchio da 62 millimetri di altezza, ma nel complesso utilizzano una linea produttiva di DT Swiss (i mozzi sono Dicut). Il prezzo di listino della RCR Team è di 9.000 euro.

Van Rysel