Segato, il sogno all’Itzulia e la nuova consapevolezza

29.05.2025
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Per Gaia Segato la trasferta in Spagna è stata intensa e piena di esperienze. Ben 9 gare in 12 giorni, con alcuni picchi interessanti e una maglia azzurra che l’ha fatta anche sognare per un po’. La maglia di leader della classifica delle giovani alla Itzulia Women, prova WorldTour, vestita fino all’ultima tappa. Poi la frazione finale l’ha vista perdere terreno, chiudere quarta fra le più giovani ma comunque prima italiana nella classifica assoluta. La settimana dopo, a Burgos, settima sempre fra le giovani, chiudendo una parentesi  nel complesso positiva.

E’ chiaro che la prima delle due importanti corse a tappe le ha regalato emozioni maggiori. Non si può dimenticare che la Segato, in gara con la BePink Imatra Bongioanni si è trovata a competere con tutti gli squadroni del WorldTour e non si può negare che la ventunenne trevigiana abbia saputo destreggiarsi in mezzo a tante campionesse. A favorirla, almeno nella prima delle due corse, anche la sua conformazione.

La trevigiana insieme a Sigrid Corneo, diesse della BePink, chiamata a una lunga trasferta in Spagna
La trevigiana insieme a Sigrid Corneo, diesse della BePink, chiamata a una lunga trasferta in Spagna

«Era una corsa semplice – racconta la veneta – tre tappe in tutto e nella prima siamo arrivate in gruppo, ma io avevo potuto sfruttare il terzo posto preso a un traguardo volante che mi era valso due secondi di abbuono. Ne ho fatto tesoro per le prime due tappe. Alla domenica è stata difficile, sono stata anche sfortunata per un problema che mi ha fatto perdere il gruppo delle prime e più forti, ma sono stata contenta per il fatto che non ho mollato, anche mentalmente, infatti ho chiuso comunque soddisfatta cella prestazione nel suo complesso».

Era un contesto dei più elevati, la corsa basca come anche quella successiva a Burgos, con tutte le campionesse del WorldTour. Che cosa hai provato?

E’ sempre emozionante correre a quei livelli, contro campionesse assolute, ma io le affronto senza alcun timore reverenziale. E’ proprio questo che mi ha incoraggiato: mi sono accorta che sono più vicina a loro come rendimento, anche alle grandi come Vollering e Reusser anche se è indubbio che una differenza sostanziale c’è ancora. Ma questo mi stimola a fare di più, a impegnarmi per ridurre sempre di più quel gap e raggiungere gli obiettivi che ho in mente. Vestire quella maglia ha significato molto per me perché era una corsa di livello molto alto e credo in quelle due giornate di averla onorata al meglio.

La fuga del primo giorno, con Coston (FRA) e Ragusa, ha favorito la sua conquista della maglia
La fuga del primo giorno, con Coston (FRA) e Ragusa, ha favorito la sua conquista della maglia
Ti aspettavi di essere a quel livello, considerando anche la differenza di peso specifico fra i vostri team?

Non pensavo sinceramente di essere così vicina, anche se devo dire che a conti fatti il team non mi fa mancare nulla e mi ha sempre fatto sentire la sua fiducia. Questo mi aiuta molto, mi fa sentire più serena in corsa. Certamente rispetto allo scorso anno c’è stata una crescita, mi sento più presente a me stessa in gruppo, è diventato più naturale anche pedalare al fianco di gente come Vollering. E’ bello vedere come si cresce.

E’ innegabile però che gareggiare in prove simili è diverso rispetto alle gare nazionali…

Non c’è dubbio. Cambia molto, soprattutto la gestione della corsa: se nelle corse open ci troviamo spesso a dettare la strategia, lì soffriamo l’inferiore peso specifico e quindi non abbiamo noi l’iniziativa, ma questo significa che ci possono ritagliare degli spazi, si possono sfruttare le situazioni. Ad esempio noi avevamo nei nostri piani l’andare in fuga e nella prima tappa, dove ho conquistato l’abbuono, ci eravamo riuscite.

Gaia Segato in maglia azzurra, leader delle giovani all’Itzulia Women. Persa solo all’ultima tappa
Gaia Segato in maglia azzurra, leader delle giovani all’Itzulia Women. Persa solo all’ultima tappa
Corse, soprattutto quella basca, dove non c’era tantissima salita che è un po’ il tuo pane…

E’ vero e per questo i risultati mi danno coraggio perché io mi vedo molto come una specialista di corse a tappe. Per questo però serve anche crescere sul passo, a cronometro e io di quel tipo di corse ne ho fatte ancora troppo poche. La mia resistenza e la mia crescita nel corso dei giorni ci sono comunque, anche in un tour de force come quello iberico mi sentivo meglio a ogni tappa. E’ quella la mia dimensione.

Che cosa ti porti dietro, prescindendo dalle tue prestazioni?

Tante cose. Ad esempio la  percezione della qualità organizzativa, veramente di alto livello, poi lo stato delle strade spagnole quasi impeccabili, dove non ci sono buche e rischi.

Per la veneta finora 22 giorni di gara, risultando sempre fra le migliori giovani
Per la veneta finora 22 giorni di gara, risultando sempre fra le migliori giovani
E guardando le avversarie?

Credo che in questo momento Demi Vollering sia un gradino sopra tutte le altre. Anche in una corsa particolare come quella basca ha fatto la differenza nell’ultima tappa con un’azione di forza che è stata incontenibile. E’ un parametro per tutte noi, per me in particolare

Prestazioni come quella basca hanno acceso i fari dell’attenzione sul tuo nome anche da parte di qualche team della massima serie. Ti aspetti qualche contatto?

E’ chiaro che quella è l’aspirazione di tutte, ma io per ora non voglio pensarci perché credo che per arrivarci devo ancora crescere. Io non voglio firmare un contratto WT, voglio “essere” una ciclista da WT, ossia una che se lo merita. Voglio una carriera lunga e per questo non devo bruciare le tappe. Intanto penso ad andare avanti e continuare a mettermi in mostra, anche perché vorrei meritarmi una chance azzurra per il finire dell’estate…

KOM Cycling Boutique, il lusso arriva ad Alba

22.04.2025
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Si chiama KOM Cycling Boutique, il nuovo concept store dedicato alla bicicletta, inaugurato lo scorso 5 aprile ad Alba, nel cuore delle Langhe, un territorio ideale per praticare ciclismo. Come suggerisce il nome stesso, l’obiettivo è quello di diventare un punto di riferimento per chi cerca l’eccellenza nel ciclismo, e più in generale nello sport, con un occhio al lifestyle e al design. 

Ospiti di prestigio

Come si conviene per una grande inaugurazione, sono stati davvero tanti e prestigiosi gli ospiti presenti ad Alba lo scorso 5 aprile, a partire dal Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. Erano presenti anche il CEO di Green Pea – Gruppo Eataly Francesco Farinetti, il CEO di Officine Mattio Giovanni Monge Rofferello e il noto imprenditore e collezionista d’arte Gianni Giordano. Non potevano mancare i campioni del pedale. Era infatti presente Matteo Sobrero, della Red Bull – BORA – Hansgrohe. La “quota rosa” era ben rappresentata da Irene Cagnazzo, Linda Ferrari e Maho Kakita della BePink – Imatra – Bongioanni.

A fare gli onori di casa Ricardo Pichetta e Marta Giordano, titolari di KOM Cycling Boutique.

Non una semplice boutique

Nelle intenzioni dei due titolari, il nuovo negozio vuole essere un’esperienza unica, un luogo dove il ciclismo incontra l’eleganza e lo stile. Non solo biciclette di alta gamma, ma anche un ambiente dove il design moderno e i materiali di pregio si fondono armoniosamente, creando un’atmosfera di lusso sobrio e raffinato. 

Per le tante persone intervenute all’inaugurazione, l’ingresso in KOM è stato un vero e proprio viaggio sensoriale: linee pulite, materiali di prima qualità, e un’eleganza discreta che racconta una cultura del lusso senza ostentazione. Ogni prodotto, dalle biciclette all’abbigliamento tecnico, è stato scelto con cura, sempre con un occhio alla bellezza e alla performance. L’abbigliamento tecnico e gli accessori  rendono KOM la destinazione ideale per chi non vuole solo pedalare, ma farlo con stile. 

Merita di essere segnalato che KOM Cycling Boutique è rivenditore ufficiale di Officine Mattio, azienda cuneese produttrice di biciclette di altissima gamma interamente “Made in Italy”. 

KOM Cycling Boutique ha organizzato anche una ride domenica 6 aprile, il giorno dopo l’inaugurazione
KOM Cycling Boutique ha organizzato anche una ride domenica 6 aprile, il giorno dopo l’inaugurazione

La parola ai padroni di casa

Ricardo Pichetta, ex professionista vincitore di numerose granfondo di prestigio in Italia e all’estero, ha spiegato con queste parole la filosofia del nuovo store. «KOM Cycling Boutique racconta nasce dalla nostra visione di creare un luogo che vada oltre la semplice vendita di biciclette e accessori. Per me, come ex professionista, il ciclismo è sempre stato una passione totale, un viaggio che non riguarda solo la performance, ma anche lo stile, l’eleganza e la cultura che lo accompagnano. Con KOM, vogliamo offrire un’esperienza completa a chi ama pedalare. Ogni prodotto, ogni dettaglio e ogni servizio è pensato per chi, come noi, non si accontenta mai. La nostra boutique è il punto di incontro per chi cerca l’eccellenza e l’innovazione, ma anche per chi vuole vivere il ciclismo con cuore e passione».

Ecco il pensiero di Marta Giordano, co-titolare di KOM Cycling Boutique e imprenditrice della omonima famiglia, molto conosciuta nella zona per la produzione di vino. «KOM è il risultato di un lungo percorso – dice – che unisce la nostra esperienza nel mondo del business con la nostra passione per il ciclismo e per l’eccellenza. Come famiglia Giordano siamo sempre stati attenti alla qualità e alla cura dei dettagli, valori che vogliamo trasmettere anche attraverso KOM. Il ciclismo, come il nostro lavoro nel vino, è fatto di passione, dedizione e precisione. Abbiamo creato un ambiente che celebra questi principi, dove ogni visitatore può trovare il meglio in termini di biciclette, abbigliamento e accessori, ma anche vivere un’esperienza unica, unendo estetica, performance e innovazione. KOM è per chi ama il ciclismo, ma vuole farlo con stile e consapevolezza».

L’inaugurazione di KOM Cycling Boutique del sabato ha avuto una piacevole appendice la domenica mattina con una social ride molto partecipata.

Ricordiamo che lo store si trova ad Alba in Corso Europa 12b.

KOM Cycling Boutique

Imatra partner ufficiale di RCS Sport: tra innovazione e sostenibilità

02.04.2025
3 min
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Imatra, piattaforma all’avanguardia nel settore Fintech e Sportech, ha stretto un’importante partnership con RCS Sport, diventando partner ufficiale di alcuni degli eventi ciclistici più prestigiosi al mondo. Tra questi spiccano il Giro d’Italia, simbolo del ciclismo internazionale, il Giro d’Italia E e le Gran Fondo che hanno accompagnato il weekend di Strade Bianche ed accompagneranno quello del prossimo Il Lombardia.  

Imatra è sponsor del team continental Bepink Bongianni
Imatra è sponsor del team continental Bepink Bongianni

Questa collaborazione segna un passo significativo per Imatra, che si afferma sempre più come leader nelle tecnologie finanziarie applicate allo sport. L’obiettivo è offrire agli appassionati e ai partecipanti un’esperienza digitale avanzata, migliorando l’accessibilità e l’interazione grazie a strumenti innovativi. Grazie a questa sinergia, Imatra potrà sviluppare soluzioni su misura per il mondo del ciclismo, consentendo ai tifosi di vivere gli eventi in modo più immersivo e agli atleti di accedere a servizi finanziari dedicati.  

La partnership con RCS Sport porta nuove opportunità per ciclisti e tifosi, integrando soluzioni fintech per un ecosistema più efficiente, sostenibile e coinvolgente. L’adozione di strumenti digitali avanzati non solo semplificherà le transazioni e i pagamenti durante le competizioni, ma contribuirà anche alla crescita del settore, favorendo una maggiore connessione tra atleti, sponsor e pubblico.

Giulio Gallazzi, Chairman Imatra
Giulio Gallazzi, Chairman Imatra

Unione tra sport e tecnologia

«Essere partner ufficiali di RCS Sport per il 2025 – ha dichiarato Giulio Gallazzi, Chairman di Imatra – rappresenta per noi un’opportunità straordinaria. La nostra piattaforma Fintech, unita all’expertise di RCS nell’organizzazione di eventi sportivi di livello mondiale, ci permette di rivoluzionare il settore dei pagamenti sportivi. Il nostro modello è basato su un’economia circolare con un forte focus ESG (Environmental, Social and Governance), promuovendo innovazione e sostenibilità».

«L’unione tra sport e tecnologia – ha ribattuto Paolo Bellino, Amministratore Delegato di RCS Sports & Events – evidenzia come questa partnership sia strategica per il futuro. E essenziale per migliorare la fruizione degli eventi e offrire esperienze sempre più immersive e accessibili. Con Imatra condividiamo una visione orientata all’innovazione e alla sostenibilità, valori fondamentali per il futuro del ciclismo. Siamo certi che questa collaborazione porterà nuove opportunità alla nostra community globale, offrendo strumenti digitali all’avanguardia per arricchire le nostre competizioni».

L’accordo tra Imatra e RCS Sport rafforza il connubio tra innovazione fintech e mondo dello sport, creando un modello sostenibile che punta a ridefinire l’esperienza ciclistica. Questa partnership segna l’inizio di un percorso ambizioso che porterà benefici concreti al mondo delle competizioni su due ruote.

Imatra

Officine Mattio taglia di slancio il traguardo dei 10 anni 

24.03.2025
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Nei giorni scorsi Officine Mattio ha celebrato un traguardo davvero importante per la sua giovane storia: i primi dieci di attività. A voler essere precisi, la nascita ufficiale dell’azienda, così come la conosciamo noi oggi, risale al 2019. Le sue radici affondano però nel 2015, anno in cui fu presentata la prima bicicletta firmata OM. Tutto ciò è stato reso possibile grazie all’intuizione di Giovanni Monge Roffarello, Founder e CEO di Officine Mattio che, da dieci anni a questa parte, è l’anima dell’azienda cuneese. 

Qualcosa di unico

In questa prima decade tanti avvenimenti sono accaduti. Tante iniziative sono state messe in atto per fa conoscere il marchio e tanti nuovi modelli sono stati presentati. Nel 2024 è arrivato anche il debutto nel mondo del ciclismo professionistico femminile con l’attuale Team BePink – Imatra – Bongioanni che nel pomeriggio di oggi sarà presentata ufficialmente al Teatro Girolamo Magnani a Fidenza, in provincia di Parma.

Una sola cosa è rimasta però immutata in tutti questi anni: il desiderio del brand di puntare sull’eccellenza, l’eleganza e l’unicità delle proprie biciclette, naturalmente Made in Italy. A confermare tutto ciò è lo stesso Giovanni Monge Roffarello: «Tutto è iniziato dalla volontà di creare qualcosa di unico. Volevo dimostrare che era possibile realizzare una bicicletta di alta gamma interamente in Italia, mantenendo un controllo totale su ogni fase del processo produttivo, dalla progettazione alla verniciatura. Era una sfida, ma anche un atto d’amore per il nostro Paese e per la tradizione ciclistica che ci contraddistingue».

Dopo 10 anni il marchio cuneese è riconosciuto e apprezzato ovunque
Dopo 10 anni il marchio cuneese è riconosciuto e apprezzato ovunque

Gioco di squadra

Se quella di Giovanni Monge Roffarello è stata una presenza costante in tutti questi anni, il percorso di Officine Mattio è stato segnato da incontri fondamentali. Sono infatti state tante le persone che hanno affiancato lo stesso Monge Roffarello nella strutturazione del progetto, permettendo all’azienda di crescere e affermarsi.

«Non sarei qui senza le persone che hanno creduto in questo progetto – continua Monge Roffarello –  I miei soci e tutti coloro i quali mi hanno accompagnato in questi anni sono stati fondamentali. Officine Mattio non è solo un marchio: è una famiglia di appassionati che condividono gli stessi valori».

Oggi Officine Mattio rappresenta un punto di riferimento nel panorama ciclistico internazionale. La qualità dei materiali, la cura dei dettagli e il design raffinato hanno conquistato appassionati e atleti in tutto il mondo, portando il marchio a espandersi nei mercati globali con l’apertura di una holding negli Emirati Arabi e con piani ambiziosi per il futuro.

Lasciamo la chiusura allo stesso Giovanni Monge Roffarello con lo sguardo già rivolto al futuro. 

«Il nostro obiettivo è continuare a crescere, rimanendo fedeli ai nostri principi: innovazione e amore per il ciclismo. Vogliamo che ogni nostra bicicletta sia un simbolo del Made in Italy nel mondo».

Officine Mattio