Alla Parigi-Nizza intanto “riscrivono” la cronosquadre

07.03.2023
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Tra poche ore alla Parigi-Nizza si corre una cronosquadre che in qualche modo è già nella storia. Diversamente dalle solite volte, il tempo infatti sarà preso sul primo atleta e non sul quarto. Il che è una rivoluzione sostanziale. Come verrà affrontata? Ne abbiamo parlato con Simone Pedrazzini, direttore sportivo della UAE Emirates di Tadej Pogacar.

Simone Pedrazzini (classe 1967) è uno dei direttori sportivi della UAE Emirates. E’ in questo gruppo dal 2014
Simone Pedrazzini (classe 1967) è uno dei direttori sportivi della UAE Emirates. E’ in questo gruppo dal 2014

Cronosquadre vera?

La tappa in questione sarà la terza di questa Parigi-Nizza. E’ un anello di 32,2 chilometri con partenza e arrivo a Dampierre-en-Burly, nel cuore della Loira, ma sarebbe meglio dire della Francia (è quasi al centro geografico della Nazione). Il suo percorso è pianeggiate o leggermente vallonato.

In molti, tra cui un grande della specialità come Stefan Kung, hanno detto che non è una vera cronosquadre.

In realtà non è proprio così, secondo noi… e anche secondo quel che ci ha detto Pedrazzini. In primis perché il primo atleta che taglia il traguardo dà il tempo a tutta a la squadra, in una sorta di tutti per uno e uno per tutti, e poi perché comunque bisognerà correre compatti ugualmente. Magari cambierà un po’ la tattica, quello sì.

Simone, cosa vi sembra questa crono?

Noi abbiamo fatto la ricognizione venerdì scorso. Siamo partiti appositamente un giorno prima per venire a vederne il percorso. Abbiamo cercato di visionarlo al meglio che potevamo per non lasciare nulla al caso.

UAE Emirates sta cambiando marcia in quanto ai materiali. Anche ieri alla Tirreno in una crono per super specialisti ne avete piazzati due nei primi sette. La ricognizione è servita anche per scegliere i materiali?

Sì, ci stiamo lavorando parecchio, ma sono lavori che richiedono tempo per avere determinati risultati. Però vediamo che i ragazzi sono contenti, hanno fiducia in questi materiali. Vedono che sono buoni e quindi si sentono più sicuri e motivati. Poi per noi della UAE Emirates era importante migliorare in una specialità in cui fino ad oggi avevamo fatto fatica… Tadej a parte!

Veniamo al nocciolo della questione: il tempo sarà preso sul primo e non sul quarto. Quindi si corre apertamente solo per il leader?

In realtà con il fatto che il tempo si prende sul primo ci aspettavamo un arrivo ben più duro, ma così non è. Noi non crediamo che poi alla fine arriverà realmente un solo corridore. Immaginiamo ne possano arrivare anche tre. Si tratta di un percorso veloce, anche nel finale e non so quanto realmente potranno fare la differenza corridori da soli. 

La Jumbo-Visma è favorita. Magari Affini (qui in testa), a 14″ da Pedersen, nel finale potrebbe dare una “botta” e conquistare la leadership
La Jumbo-Visma è favorita. Magari Affini (qui in testa), a 14″ da Pedersen, nel finale potrebbe dare una “botta” e conquistare la leadership
La vostra tattica?

Per dire, Tadej non si risparmierà. Lui e i ragazzi, soprattutto, lavoreranno in base alle loro possibilità. Poi magari ci sta che nel finale Pogacar dia un’accelerate delle sue e che resti da solo. Ma questo avverrà non per una scelta tattica.

Voi oggi sapete tutto dei vostri atleti, specie prima di una crono. Sapete che quel corridore può stare a 400 watt per un tot di chilometri o a 500 watt per un tot secondi. Avete già un’idea di chi tirerà, di come sarà gestito lo sforzo?

I dati li abbiamo, ma non pensiamo ad una crono per uno solo. La prestazione arriverà restando compatti. Lo sforzo sarà molto intenso per tutti, poi negli ultimi 500 metri chi ne avrà di più andrà avanti. Occhio però anche ai dati. Siamo già al terzo giorno di corsa. Veniamo da due tappe non impossibili, ma molto combattute: è diverso da una cronosquadre al primo giorno. I ragazzi pedaleranno anche in base alle loro sensazioni del momento. Dovranno gestirsi.

La gestione è fondamentale, anche perché la crono non è così corta…

E anche se noi, in base ai dati che abbiamo, diciamo a uno che deve tirare per 30” ma può farlo per 15”, la sua crono durerà molto. Si squilibra tutto e cala la resa.

Dopo l’arrivo, ieri Pogacar ha fatto il defaticamento sui rulli con la bici da crono (foto Instagram)
Dopo l’arrivo, ieri Pogacar ha fatto il defaticamento sui rulli con la bici da crono (foto Instagram)
Hai detto che probabilmente arriverà più di un corridore, ma la gestione degli atleti come sarà? È ipotizzabile che chi deve arrivare davanti, ai -3 chilometri salti qualche cambio e quell’atleta o due che danno tutto prima possano staccarsi? O vedremo un’impostazione più tradizionale?

Come detto l’obiettivo è restare uniti e in tanti più a lungo possibile per fare più velocità. L’organizzazione ha previsto una media oraria di 54-55 all’ora e anche noi crediamo si viaggi su quelle velocità. In più non dovrebbe piovere e non dovrebbe esserci un grande vento. Quindi più si sta compatti e meglio è.

I corridori ti sembrano interessati a questa nuova formula?

Beh, quando c’è Tadej in corsa tutti danno il 200%. Lo vediamo sempre. Anche in questi primi due giorni si sono impegnati al massimo per gli sprint intermedi (Tadej ha guadagnato 12″ in tutto, ndr), andando a caccia di abbuoni che potrebbero essere decisivi per la corsa. Di certo vorranno dare tutto anche oggi. Non partiamo da favoriti, ma vogliamo fare una crono al meglio delle nostre possibilità.