Lapierre Aircode DRS Team Layup, il test

24.03.2022
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E' la Lapierre in uso ad alcuni atleti della Equipe Cycliste Groupama FDJ sia pure in diversa colorazione e diverso montaggio. L'abbiamo provata alla GF Laigueglia. Una monoscocca in carbonio ricavata dalla sintesi di tre diversi tessuti, che portano l'ago della bilancia a 975 grammi, per un telaio che deriva dagli studi fatti sul modello Aerostorm che nelle crono viene utilizzato da Stefan Kung. Montaggio custom e la GoPro sul manbrio, venite a farci un giro?

Lapierre Aircode DRS Team Layup, ovvero l’aero frame-kit utilizzato da alcuni atleti del team Groupama-FDJ. Si tratta della medesima struttura di carbonio (UD Superlight Team Layup, oppure UD SL Ultimate per riprendere la definizione originale adottatta al momento del lancio ufficiale del 2020) dedicata ai professionisti.

L’abbiamo customizzata nel montaggio e la fase finale della prova si è svolta in gara, durante la Gran fondo Internazionale Laigueglia Lapierre.

In azione durante la gran fondo, la fase finale della nostra prova (foto Sara Carena)
In azione durante la granfondo, la fase finale della nostra prova (foto Sara Carena)

Lapierre Aircode DRS

Questa è una bicicletta progettata per andare veloce, senza se e senza ma. Nella costruzione ricoprono un ruolo fondamentale le ricerche eseguite per il modello da crono Aerostorm di Lapierre, quella del campione europeo in carica. Si tratta di un monoscocca in carbonio che in questo caso adotta un blend di tessuti compositi HM (T800, T700 e 40T) che contribuiscono a fermare l’ago della bilancia a 975 grammi (dichiarati).

E’ disponibile solo come frame-kit (3.799 euro prezzo di listino). La seconda versione, che definiamo standard, adotta un modulo di tessuto UD SL, ma con un valore alla bilancia di 1040 grammi (dichiarati). Anche la forcella è full carbon e pesa 424 grammi. Per costruire un telaio Aircode DRS Team Layup sono necessari 395 pezzi di tessuto composito.

Una costruzione unica

La tecnica costruttiva fa parte del DNA di Lapierre e accomuna questo modello alla più leggera Xelius. Il monoscocca prende forma grazie ad uno scheletro in lattice, che viene rimosso dopo le operazioni di “cottura”. Non sono impiegati i palloncini tradizionali, quelli normalmente utilizzati per i prodotti monoscocca e il motivo è molto semplice. Rispetto alla procedura classica, il lattice garantisce una qualità più alta e un’omogeneità elevata delle pareti delle tubazioni. Il tutto si traduce nel risparmio di peso e una resa tecnica più alta.

La “nostra” Aircode taglia M

Abbiamo scritto in precedenza che questo frame-kit non è disponibile come bici completa. Infatti, l’abbiamo montata ed equipaggiata con una serie di componenti non disponibili nel catalogo Lapierre, ma comunemente presenti nel mercato.

Tutto il cockpit è quello compreso nel modulo: stem in alluminio da 100, piega in carbonio da 42 con i fori per alloggiare le protesi (in carbonio) da triathlon. Il seat-post full carbon con arretramento (ma è disponibile anche con off-set 0. Sella Fizik Antares Versus Evo Adaptive Braided (in alcune fasi abbiamo usato anche la nuova Vento Argo 00). Trasmissione Shimano Ultegra 12v. Guarnitura Rotor Aldhu Carbon con power meter Spider e ruote Deda RS4, queste ultime gommate Schwalbe Pro One TLE. Valore alla bilancia di 7,6 chilogrammi, senza pedali.

I feedback

Non è una bicicletta per cuori teneri bensì uno di quei mezzi come ormai se ne trovano pochi in circolazione. E’ rigida ed esigente, una vera belva da velocità che chiede molto, ma è capace di far divertire quando si ha gamba (e manico). Davanti è una spada, con una precisione non comune, veloce negli ingressi in curva, stabile e anche piuttosto briosa. E’ sensibile alla minima variazione di peso e questo non è un dettaglio da sottovalutare. Sostiene alla grande quando si va in fuori sella e invita a caricare molto proprio sull’avantreno.

Paga qualcosa sulle salite molto lunghe e arcigne, ma sui percorsi veloci e vallonati è divertente e veloce (foto Sara Carena)
Paga qualcosa sulle salite molto lunghe e arcigne, ma sui percorsi veloci e vallonati è divertente e veloce (foto Sara Carena)

Dietro è rigida e si sente

Il posteriore ha una notevole rigidità e non fa nulla per nasconderlo. Si percepisce quando l’asfalto non è in ottime condizioni e nelle uscite lunghe si fa sentire. Però sfrutta anche una sorta di “gommosità”, che aiuta a mantenere un buon equilibrio complessivo, considerando la categoria delle bici aero. In un certo senso è sempre fluida, a tratti sembra galleggiare. Rilanciare la Lapierre Aircode quando la velocità è già elevata diventa semplice, molto più che una bici tradizionale.

Sui vallonati è un proiettile

Un aspetto che è facile da interpretare e immagazzinare. Questa bicicletta è muscolosa e decisa, a tratti violenta, non è adatta alle salite lunghe e interminabili, ma quando si tratta di salitelle corte, tratti vallonati e continui cambi di ritmo, beh è una bella arma da sfruttare e da godere.

lapierre

Schwalbe Pro One Tubeless, alto di gamma longevo

04.02.2022
5 min
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E’ un tubeless road di alta gamma, uno pneumatico che adotta una carcassa Souplesse di nuova concezione. Lo Schwalbe Pro One è la sintesi del percorso evolutivo del marchio tedesco e mette insieme diverse peculiarità, dalla costruzione fino arrivare alla mescola. E poi c’é quella sostanza tipica degli pneumatici di questa azienda, che alla performance di alto livello riesce a far collimare anche una longevità non trascurabile.

Nella sezione da 25 ha un peso nella media della categoria
Nella sezione da 25 ha un peso nella media della categoria

Souplesse, che cos’é

La carcassa, ovvero lo scheletro di questa gomma prende il nome di Super Race con costruzione Souplesse. Significa che i materiali e la tipologia di intreccio dei fili, devono fornire il massimo nei termini di leggerezza, rotolamento e affidabilità. E poi c’è quella sensazione, molto più simile ad un tubolare che non al copertoncino. Aumentano il comfort e l’elasticità, il grip e la versatilità d’impiego, insieme alla facilità di montaggio.

La tecnica di abbinamento dei tessuti che compongono la carcassa si chiama Turn-Up e rispetto al procedimento tradizionale permette di utilizzare meno materiale con una resa tecnica maggiore e migliore. I tessuti della struttura non prevedono interruzioni dal basso verso l’alto. C’è anche la versione One, ma è diversa, per concept e costruzione.

Una delle caratteristiche di questa gomma, la forma tondeggiante abbinata ad un bordo molto strutturato
Una delle caratteristiche di questa gomma, la forma tondeggiante abbinata ad un bordo molto strutturato

Souplesse, come è fatto

Prima di tutto; lo pneumatico è pieghevole. Si parte dai talloni (rinforzati con aramide) che ancorano la gomma al cerchio. I fianchi hanno 3 strati sovrapposti e il battistrada usa la mescola Addix Race. Inoltre la sezione centrale dello pneumatico integra la cintura di protezione V-Guard, che minimizza il rischio di forature, tagli e aumenta la longevità del prodotto, il tutto senza gravare in modo eccessivo sul peso della gomma.

Lo shape dello Schwalbe Pro One Tubeless si presenta tondegginate. Lo pneumatico è direzionale e con degli intagli laterali che formano una sorta di freccia. Abbiamo provato la sezione da 25c.

I nostri feedback

E’ un tubeless road facile da montare, che non esige operazioni particolari in fase di tallonatura. Schwalbe Pro One Tubeless è una gomma sostanziosa, per nulla banale. E’ consistente, a tratti può sembrare dura e secca nelle risposte, in realtà è uno pneumatico molto versatile anche ad un range di pressioni molto diverse tra loro. Non è un fattore scontato, se consideriamo che è race oriented.

Il suo design rotondo facilità la presa di confidenza e aiuta nell’essere filanti in piega e nei cambi di direzione. Non soffre le pressioni basse, perché la carcassa non tende mai a schiacciarsi e perdere la forma originale. Raggiunge il suo massimo, in fatto di grip e scorrevolezza, quando il terreno è asciutto, ma con un gonfiaggio adeguato ha delle performances ottimali con asfalti umidi. Il suo battistrada non si segna facilmente e riesce a contrastare i piccoli sassi e gli asfalti granosi. Questo aspetto lo rende performante e ampiamente sfruttabile anche su brevi tratti di strada bianca.

E’ uno pneumatico veloce e pur non essendo particolarmente pastoso, dimostra grande affidabilità, abbinata ad un’ampia sfruttabilità
E’ veloce e pur non essendo particolarmente pastoso, dimostra grande affidabilità

Non è una gomma invernale

Come è facile immaginare lo Schwalbe Pro One tubeless in questione non è una gomma da inverno; non lo sono la stragrande maggioranza delle gomme sviluppate per il contesto gara. Si percepisce la sua capacità di adeguarsi a differenti range di pressioni, grazie alla mescola che si adatta alle condizioni meterologiche variabili.

Attenzione alle pressioni di esercizio: ci siamo trovati a nostro agio con 5,5 bar per la ruota anteriore, 6 bar per quella posteriore (il nostro peso è di 67 chilogrammi). Con temperature esterne prossime e/o superiori ai 10°, si può salire tranquillamente di 0,5 bar (è sempre fondamentale considerare il peso del ciclista), nell’ottica di sfruttare la gomma al massimo delle sue potenzialità.

Schwalbe