rh+ acquisisce l’estro di Rosti

05.06.2024
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Attraverso un comunicato ufficiale, rh+ ha annunciato nei giorni scorsi l’acquisizione di Rosti Maglificio Sportivo, dichiarando nel contempo la ferma volontà di rafforzare la propria offerta nel mercato ciclo. Nelle parole di Luigi Cagnoli, General Manager di rh+ troviamo il senso di questa importante operazione che porta Rosti, attraverso l’acquisizione da parte di rh+, all’interno di Carisma, Holding di partecipazioni industriali dedicata allo sviluppo di piccole e medie aziende italiane con obiettivi di lungo periodo.

«Questa acquisizione – ha dichiarato Luigi Cagnoli – testimonia l’ambizione di rh+ di creare una realtà al 100% italiana, che possa competere sul mercato internazionale portando il nostro know-how tecnico e stilistico in tutto il mondo». 

rh+ ha pensato anche agli appassionati del gravel
rh+ ha pensato anche agli appassionati del gravel

Funzionalità e stile

rh+ produce da oltre venti anni abbigliamento ed accessori per lo sci, l’outdoor e il ciclismo. Qualunque sia la disciplina sportiva praticata, ogni capo tecnico punta ad esaltare la performance sportiva senza mai rinunciare al fitting. Il design è infatti l’elemento distintivo di un brand che ha sempre creduto nella perfetta integrazione fra funzionalità e stile.

Ad oggi rh+ sviluppa e commercializza prodotti in quattro business unit: sci, outdoor, ciclismo ed eyewear. E’ attiva con una piattaforma e-commerce ed è presente a livello internazionale con una consolidata rete distributiva in Europa, Asia e Nord America.

Il progetto è di portare la realtà italiana dell’abbigliamento da ciclismo tra i vertici mondiali
Il progetto è di portare la realtà italiana dell’abbigliamento da ciclismo tra i vertici mondiali

Il ciclismo nel DNA

A guidare oggi Rosti Maglificio Sportivo sono Giovanni e Maurizio Alborghetti, da sempre grandi appassionati di ciclismo. Grazie alla loro creatività e determinazione hanno trasformato l’azienda di famiglia, nata nel 1979, in una factory specializzata nella produzione di abbigliamento personalizzato bike con uno stile davvero unico e facilmente riconoscibile. 

In questi anni Rosti ha saputo “vestire” con la stessa attenzione e cura campioni del calibro di Sagan, Bernal e Ganna, insieme a migliaia di semplici amatori. Grazie ad un esperienza lunga ben 45 anni, oggi il marchio Rosti si è meritatamente guadagnato un posto nel WorldTour grazie alla partnership tecnica con il team Decathlon AG2R, formazione rivelazione di questo inizio di stagione e che ha ottimamente figurato al recente Giro d’Italia.

A sinistra Luigi Cagnoli e a destra Giovanni Alborghetti: rispettivamente general manager e direttore creativo di rh+
A sinistra Luigi Cagnoli e a destra Giovanni Alborghetti: rispettivamente general manager e direttore creativo di rh+

Appuntamento a IBF

rh+ e Rosti faranno il loro debutto ufficiale insieme a settembre in occasione di Italian Bike Festival dove saranno presentare tutte le novità delle rispettive collezioni 2025. Nell’attesa dell’evento di Misano, a Giovanni Alborghetti è stata affidata la direzione creativa di rh+ con l’obiettivo di lavorare all’offerta bike della prossima spring-summer 2026. La profonda conoscenza dei tessuti più performanti e delle tecnologie più innovative, che da sempre contraddistinguono rh+, si arricchisce oggi con il talento di Giovanni Alborghetti e con l’esperienza di Rosti nel mondo dell’abbigliamento race. 

Chiudiamo con le parole dello stesso Giovanni Alborghetti, pronto a lanciarsi in questa nuova e stimolante avventura professionale: «Il progetto più intrigante di sempre! La contaminazione tra Rosti ed rh+ porterà nuovo valore al prodotto e alle idee esistenti, nuovi modi di pensare e nuove opportunità. Questa è una sfida che le due realtà sono pronte ad affrontare insieme per vincere».

rh+

Rosti, per la AG2R Citroen solo capi su misura

10.12.2021
6 min
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Altri tre anni con la AG2R Citroen, in casa Rosti hanno il loro bel da fare. In un mercato in continua evoluzione come quello dell’abbigliamento, dove nuovi produttori nascono e cercano la loro strada, realtà come quella di Brembate si distinguono per l’artigianalità, per essere un maglificio con radici ben fondate nel Made in Italy. Così quando la squadra WorldTour francese ha presentato la nuova maglia, che poco si discosta dalla precedente, c’è venuta la curiosità di capire come si svolga il processo creativo che porta a ridisegnare una tenuta da gara oppure a mantenere la precedente.

Look che vince non si cambia, verrebbe da dire. Ma il discorso è soltanto estetico e non vale per i materiali, rinnovati e aggiornati per la stagione alle porte. Abbiamo chiesto perciò a Giovanni Alborghetti, con il fratello Maurizio titolare di Rosti Maglificio Sportivo, che anno sia stato il 2021 e cosa si aspettano dal futuro. 

Giovanni Alborghetti nella sede dell’azienda
Giovanni Alborghetti nella sede dell’azienda

Unione d’intenti

Giovanni Alborghetti ha raccolto vari spunti nel tragitto percorso in bici da Brembate ad Amsterdam, che ha poi riportato nel Blog aziendale. Queste annotazioni incarnano alla perfezione la filosofia alla base di questa collaborazione.

«Noi facciamo i prodotti – dice – le squadre fanno le gare, i corridori le vincono. La foto a braccia alzate sul traguardo fa il giro del mondo. L’immagine vincente è tutta qui. Siamo un Paese che vende sogni. Made in Italy, va bene, ma allora cerchiamo grandi sognatori, capaci di sognare e vivere davvero, perché le due cose vanno insieme. Voglio che il mio marchio, il mio prodotto racing venga scelto non per apparire, ma al contrario, per gli stessi motivi di realtà per cui è scelto dai team. Per la sostanza, la funzione, perché nella vita, come nelle gare, serve la qualità vera, quando piove, quando tira vento». 

Che anno è stato per voi al fianco di AG2R Citroen Team?

Non chiedo di meglio, facciamo parte del circuito WorldTour. Per il resto non mi interessa, ci hanno fatto un contratto di tre anni. Loro sono contenti, ci tengono e io non chiedo altro. Non ho pretese nei loro confronti. Né di vittorie né d’immagine. L’importante è essere all’interno.  

Ogni capo è realizzato interamente su misura per ciascun atleta
Ogni capo è realizzato interamente su misura per ciascun atleta
Tutto è nato dall’esclusione dell’Androni Giocattoli-Sidermec dal Giro d’Italia 2016. Cosa è cambiato da allora?

Sicuramente ci sentiamo cresciuti. Se riesci a fare l’abbigliamento alla AG2R, ai professionisti più importanti e ti mettono sotto contratto per sette anni, vuol dire che stai facendo qualcosa di buono, stai producendo del buon materiale. Se entri un anno o due, sei una meteora. Rimanerci per sette vuol dire che stiamo facendo le cose abbastanza bene. Comunque è sempre una sfida. Il brand Rosti si sta facendo conoscere sempre di più, comincia a uscire dall’Italia.

Prendendo come esempio quest’anno, avete dovuto affrontare delle difficoltà?

Mi verrebbe da dire di sì, ma non sarebbe la verità al cento per cento. Non parlerei di difficoltà. Noi seguiamo gli atleti in un modo particolare. Abbiamo sempre preso le misure a tutti. Un centimetro più corto uno più lungo, più stretto, più largo. Adattiamo tutto su misura. Ogni atleta ha cinquanta articoli. La squadra si affida a noi e ha massima fiducia. L’unica cosa su cui sono un po’ pretenziosi, sono i body da crono. Il nostro modello, a detta anche loro, è uno dei più performanti. Però vogliono migliorarlo ancora. In particolare ci hanno richiesto un body che li faccia guadagnare anche nei tratti ondulati, collinari, non solo alle alte velocità. Quindi ora stiamo lavorando in un paio di gallerie del vento per fare studi approfonditi  per cercare di migliorarlo ancora.

Sono tutti fuori catalogo i capi che fornite?

Molti articoli sì, perché essendo una realtà artigianale non abbiamo linee produttive mastodontiche. Molti amatori però ne richiedono versioni simili e non è raro che li produciamo anche al dettaglio. L’ispirazione è sempre al team professionistico. Per quanto riguarda il pantaloncino per esempio, il team è lo stesso che vendiamo. Ed è il nostro fiore all’occhiello per qualità del tessuto. Non perché sia qualcosa di innovativo, ma perché funziona. Basta provarlo per capire la qualità effettiva.

Avete interagito con il team per la divisa 2022?

Per il design decidono tutto in AG2R Citroen Team. Noi avremmo in testa altri tipi di design, ma su quel piano è sempre stato chiaro fin da subito che avrebbero deciso loro. Hanno le loro esigenze. Ci sono degli studi stilistici dietro a Citroen e AG2R, con almeno 10 figure in Francia che lavorano per la progettazione. Se mi avessero dato il foglio bianco, non nascondo che ci avrei messo un teschio (dice ridendo ndr). Ma non abbiamo voce in capitolo e a noi sta bene, anzi impariamo anche sotto questo aspetto. A livello di grafica c’è voluto molto tempo per metterla a punto, abbiamo fatto più di 30 campioni spostando di pochi millimetri ogni particolare prima di arrivare alla versione definitiva. 

Quindi per l’anno prossimo hanno deciso loro di replicare lo stesso design?

Si, sotto il punto di vista estetico è stato confermato tutto. Però sono cambiati i tessuti. Abbiamo implementato delle nuove tipologie di materiali. 

Cosa vi aspettate dal futuro?

Di vestire tutte le squadre (ride, ndr). A parte gli scherzi, in questi anni non nascondo che l’interesse nei nostri confronti, direttamente o indirettamente, sia cresciuto. Tre o quattro squadre WorldTour ci hanno cercato e questo vuol dire che il lavoro lo stiamo facendo bene e si parla bene di noi. 

Questa esperienza al fianco del team francese vi sta dando consapevolezza e sicurezza…

Ci sono uno svariato numero di brand che fanno abbigliamento da bici, non è facile emergere. Per noi la strada del Made in Italy e della qualità è quella giusta. Stiamo lavorando per crescere sempre di più, investendo anche nel nostro organico interno. Con figure nuove, sotto l’aspetto commerciale, del brand e persone rilevanti del mondo del ciclismo, per ottimizzare questa crescita. Avere un contratto di tre anni da una parte ci permette di lavorare con la testa libera e una certa sicurezza, ma l’obbiettivo deve rimanere una crescita costante. 

Guardate a quello che avete fatto in passato con uno sguardo attento sul futuro…

Il mio orgoglio per quest’anno, rimane aver visto due squadre firmate Rosti al Giro d’Italia. Per un’azienda come la nostra hanno un peso davvero rilevante. Proprio ieri ho trovato una foto di Pogacar alla Radenska Ljublana, con la maglia Rosti. Inoltre abbiamo visto indossare il nostro abbigliamento per esempio a: Sagan, Wiggins, Bernal, Bardet, Van Avermaet e Ganna. Per il futuro, nessuno sa cosa ci possa riservare.

Novità Rosti: Marco Saggia nuovo brand&export manager

09.12.2021
3 min
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Dallo scorso 1° dicembre Marco Saggia è il nuovo brand&export manager di Rosti Maglificio Sportivo. L’annuncio è stato dato direttamente dall’azienda attraverso il suo blog ufficiale “Rosti bar”. Il nuovo arrivato è stato accolto con il seguente slogan: “un nuovo top rider nel team Rosti”.

Una forte passione

Marco Saggia ha alle sue spalle un’esperienza ultraventennale nel settore dell’abbigliamento dedicato al ciclismo. La sua passione per le due ruote ha però radici ancor più lontane, come ci ha raccontato lui stesso: «La mia prima bicicletta è stata una bmx. Quando avevo 12 anni l’azienda Latte Verbano di Novara organizzò una gara per bmx coinvolgendo i bambini delle scuole medie della zona. Partecipai e da lì si può dire che iniziò il mio cammino nel mondo del ciclismo. Successivamente ho corso da esordiente, allievo e infine juniores nel Velo Club Novarese, storica società della mia città. Smessa l’attività agonistica ho intrapreso il mio percorso professionale che mi ha portato poi ad occuparmi di abbigliamento dedicato al ciclismo».

Da sinistra, Penna e Manginella (responsabili commerciali), Saggia (brand manager), Giovanni e Maurizio Alborghetti, titolari Rosti
Da sinistra: Carmine Manginella, Marco Saggia, Giovanni e Maurizio Alborghetti

Empatia immediata

L’ingresso in Rosti è il risultato di un incontro di lavoro avvenuto qualche mese fra Giovanni Alborghetti, titolare insieme al fratello Maurizio di Rosti Maglificio Sportivo, e lo stesso Marco Saggia.

«Ci siamo incontrati a causa del mio precedente lavoro – racconta Saggia – grazie all’intermediazione di un fornitore comune la scorsa primavera. In due ore di incontro abbiamo parlato di tutto. Di tecnologia legata al nostro lavoro, dell’andamento del mercato e di possibili progetti futuri. Fra noi è scattata subito una forte empatia».

Alla fine dell’incontro ecco arrivare a sorpresa l’invito a Marco Saggia da parte di Giovanni Alborghetti a venire a lavorare in Rosti con una mission ben precisa: «Vieni qui a fare tutto!».

Marco Saggia e Giovanni Alborghetti, titolare insieme al fratello Maurizio del maglificio sportivo Rosti
Marco Saggia e Giovanni Alborghetti, titolare insieme a Maurizio di Rosti

Svolta internazionale

Per tenere fede alla proposta ricevuta, Marco Saggia andrà a ricoprire il ruolo di brand&export con il preciso scopo di mettere in atto tutte le iniziative necessarie a fare in modo che il marchio Rosti abbia la giusta riconoscibilità a livello internazionale. Un primo step sarà sicuramente la partecipazione il prossimo anno a Eurobike. Per l’azienda di Brembate costituirà il debutto ufficiale alla fiera tedesca e di conseguenza sul mercato internazionale. Seguirà poi la partecipazione a Italian Bike Festival, evento di riferimento per il mercato italiano.

L’obiettivo finale è quello di contribuire a far crescere il marchio Rosti e di farlo conoscere ed apprezzare in tutto il mondo. La chiosa finale è nel bel messaggio che ci ha lasciato Marco Saggia in merito al suo nuovo ruolo: «Con Rosti parto per un nuovo viaggio. Lo faccio portando con me il bagaglio della lunga esperienza che ho maturato nella mia precedente attività lavorativa e di cui ho fatto tesoro».

Rosti