Da Vermiglio al tricolore, la lunga rincorsa di Rebecca

17.12.2021
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Non è mai troppo tardi per migliorarsi, specialmente se hai appena compiuto venticinque anni. Rebecca Gariboldi è freschissima di compleanno (festeggiato ieri 16 dicembre) ed ancor prima dalla neve incontrata nella prova di Coppa del mondo di ciclocross a Vermiglio nella quale ha chiuso all’11° posto. 

Per tanti addetti ai lavori, dopo la sua vittoria al campionato italiano juniores a Vittorio Veneto nel 2013, il suo nome è sempre stato uno dei più interessanti del panorama nazionale che forse parevano essersi un po’ smarriti.

Nonostante i risultati non fossero mai mancati, è nelle ultime due stagioni però che la crossista del Team Cingolani è cresciuta ulteriormente, merito di un mix di situazioni e fasi della vita. Abbiamo voluto approfondire meglio con lei cosa può fare e dove può arrivare in futuro.

Sul podio dei tricolori 2013: Rebecca juniores, fra Eva Lechner elite e Arzuffi U23
Sul podio dei tricolori 2013: Rebecca juniores, fra Eva Lechner elite e Arzuffi U23
Rebecca com’è andata in Val di Sole?

Sono molto soddisfatta della mia prestazione, anche se sono molto realista. So che non erano presenti tutte quelle della mia categoria. Naturalmente avrei preferito entrare nella top ten, ma ho commesso un paio di errori a metà gara che mi hanno fatto perdere qualche posizione e qualche secondo di troppo.  C’era freddissimo, ma l’ho patito di meno rispetto ad altre volte, come a Cremona o Faè di Oderzo dove era più umido. Non è stata una gara di sopravvivenza come si pensava al sabato nelle prove. Classifica alla mano, ha rispettato i valori in campo. 

E’ stato il tuo miglior risultato in Coppa del mondo…

Sicuramente quest’anno sono cresciuta molto rispetto al passato. Sono un po’ dispiaciuta perché a novembre ho avuto un paio di influenze nell’arco di venti giorni che mi hanno rallentato. A inizio stagione ero partita bene vincendo le prime due tappe al Giro d’Italia Ciclocross (Osoppo il 10 ottobre e Sant’Elpidio a Mare il 17 ottobre, ndr). Dopo le corse in Belgio (21-24 ottobre, ndr) sono tornata con l’influenza che poi mi ha condizionato la preparazione per il campionato europeo.  Conto però di essermi messa alle spalle quel periodo. Nelle ultime settimane ho ritrovato il colpo di pedale giusto e spero di continuare così.

A Vermiglio ha indossato la maglia azzurra, chiudendo 11ª a 3’43” da Fem Van Empel
A Vermiglio ha indossato la maglia azzurra, chiudendo 11ª a 3’43” da Fem Van Empel
Gli obiettivi sono il campionato italiano e la convocazione per il mondiale?

Solitamente non mi pongo mai tanti risultati da raggiungere, perché poi ci sono mille variabili che possono condizionarti. L’obiettivo principale per me è sempre quello di crescere e migliorare. Poi ovvio che al tricolore punterò a fare il massimo risultato per poi guadagnarmi qualcosa in vista del campionato del mondo.

Come ti vedi in vista del campionato italiano? 

Spero di essere più avanti di condizione rispetto al passato. Nelle altre edizioni non è mai andata benissimo, un po’ per sfortuna, un po’ perché avevo giornate storte. Quindi mi auguro di raccogliere di più delle altre volte. Secondo me al momento Lechner, Persico e Arzuffi sono le più forti, ma io devo guardare a me stessa e a come starò in quel periodo.

Qual è la tua qualità migliore per cui in gara bisogna temerti?

Bella domanda. Forse direi la testardaggine o determinazione, se preferite. Quando ho in mente un obiettivo faccio di tutto per cercare di raggiungerlo. 

Si parla bene di te dal tuo tricolore junior ma forse è sempre mancato qualcosa. Ora come ti vedi?

Se guardo nel lungo termine c’è un abisso da allora. Andavo bene, mi divertivo, i risultati erano buoni ma niente di più. Fino a qualche anno fa non sapevo assolutamente cosa volesse dire fare la vita da atleta. Non davo troppa importanza al recupero o al mangiare bene. Poi… 

Già nel 2017 un’atleta Specialized, come ora al Team Cingolani
Già nel 2017 un’atleta Specialized, come ora al Team Cingolani
Cosa?

Ho conosciuto Davide (Martinelli, pro’ dell’Astana e suo fidanzato con cui sta da sei anni, ndr) che mi ha spiegato ed insegnato cosa significhi fare il corridore. Ho appena compiuto 25 anni e per qualcuno sono vecchia, ma io non mi sento tale. Nell’ultimo anno in particolare ho fatto uno step importante come maturazione fisica

I tuoi programmi da qui in avanti come saranno?

Finirò la stagione a metà febbraio in Belgio. Poi farò un mese di stacco senza toccare la bici prima di riprendere gli allenamenti. Nel frattempo mi dedicherò all’Università (è laureata in Marketing e Comunicazione Aziendale e sta conseguendo la Magistrale nello stesso indirizzo, ndr). Da maggio a luglio alternerò gare in Mtb fra cross country e marathon a quelle su strada.

Appunto, con la strada che rapporto hai? 

Ho iniziato a fare la corse open solo due anni fa, non le avevo mai fatte nemmeno da bimba. In totale ne avrò fatte 6/7, non di più. E’ stato sempre Davide a suggerirmi di farle per trarne beneficio poi nel ciclocross. Il ritmo che ti dà la strada poi lo senti in inverno. Ora nei rettilinei riesco a spingere molto più di potenza che non in agilità come il classico biker. 

Davide Martinelli
Assieme a Davide Martinelli davanti alla casa in costruzione
Davide Martinelli
Assieme a Davide Martinelli davanti alla casa in costruzione
In futuro ti piacerebbe correre maggiormente su strada? Che caratteristiche avresti?

Non è nei miei piani a breve termine, ma non nascondo che gradualmente vorrei farne di più. Mi piacerebbe correre la Strade Bianche e anche lo stesso Giro d’Italia Donne. Ho un buono spunto veloce da gruppo ristretto e in salita vado bene.

Per chiudere Rebecca, quanto è importante una società nel ciclocross?

Per come sono fatta io, tantissimo. Essere in una squadra che crede in te, prima ancora come persona che come atleta, è fondamentale. Corro nel Team Cingolani da settembre 2019 e mi trovo benissimo, sono la mia seconda famiglia. Loro sono una grande realtà, ben organizzati e sono uno dei motivi in cui posso rendere al mio meglio, senza pressioni. 

Ciclocross Osoppo 2021

Partito il Giro d’Italia: domani Porto Sant’Elpidio

16.10.2021
4 min
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Non è stato facile riuscire a partire, ma alla fine il Giro d’Italia di ciclocross ha preso il via da Osoppo, città friulana che grazie all’impegno del Jam’s Bike Team ha garantito lo start del principale circuito nazionale sui prati. La 13esima edizione del circuito ha aperto i battenti facendo i conti con la concomitanza con la trasferta americana per l’apertura della Coppa del Mondo: se in campo maschile le assenze di Davide Toneatti e Lorenzo Masciarelli hanno influito poco, fra le donne, considerando che con Lechner, Arzuffi, Realini e Persico era assente la gran parte della nazionale, si rischiava di trovarsi di fronte a una prova monca.

Se agonisticamente la prova non ha avuto storia con Rebecca Gariboldi in fuga sin dalle prime battute, la sua prestazione ha comunque avuto risvolti interessanti: «Io sono abituata a guardare più al mio rendimento che al confronto con le avversarie – racconta la lissonese del Team Cingolani – anche se ero da sola ho tirato fuori tutto quanto avevo dentro per mettermi alla prova, su un percorso particolare, con la prima parte scorrevole ma ostacolata da forte vento e la seconda più legata alle capacità di guida».

Gariboldi Osoppo 2021
Rebecca Gariboldi, brianzola di 24 anni, 18esima agli ultimi Mondiali. La prima rosa è sua del Giro d’Italia Ciclocross (foto Billiani)
Gariboldi Osoppo 2021
Rebecca Gariboldi, brianzola di 24 anni, 18esima agli ultimi Mondiali. La prima rosa è sua (foto Billiani)

Futuro su strada o su gravel

La Gariboldi punta fortemente a staccare una nuova maglia azzurra, come aveva fatto a gennaio per i mondiali: «Il ciclocross è la mia prima attività, anche se d’estate corro in Mtb e quest’anno ho fatto anche qualche gara su strada: di quelle open non essendo affiliata a nessun team del settore. Conto però di provare anche la gravel. E’ un settore che mi incuriosisce perché i suoi contorni sono tutti da definire».

La portacolori del Team Cingolani, giunta al traguardo della prima del Giro d’Italia con oltre mezzo minuto sull’elbana Alessia Bulleri (Cycling Café) e sulla ritrovata Sara Casasola (DP66 Giant Smp), ha sfruttato al meglio la sua condizione scaturita d’estate proprio dal connubio Mtb-strada.

«In questa fase della stagione chi viene dall’attività su strada è avvantaggiato, ha quel fondo che consente di emergere e lo sto verificando su me stessa, praticamente non mi sono mai fermata. Dipende molto anche dal clima ancora favorevole e dai percorsi, con l’andare avanti della stagione, il gareggiare su tracciati più tecnici e fangosi chi ha dimestichezza maggiore con il fuoristrada verrà fuori».

Bertolini Osoppo 2021
Solo in volata Bertolini è riuscito ad avere ragione di Ceolin e Leone. Decisiva la sua esperienza (foto Billiani)
Bertolini Osoppo 2021
Solo in volata Bertolini è riuscito ad avere ragione di Ceolin e Leone. Decisiva la sua esperienza (foto Billiani)

Il Bullo non fallisce la “prima”

Intanto Rebecca continua a conciliare le sue mille attività ciclistiche con gli studi di marketing e mercati globali. Ha già la laurea triennale e punta ora a quella piena. L’obiettivo è sfruttare questo suo impegno nel ciclismo.

«Vorrei davvero combinare le due cose – dice – sarebbe il massimo. Intanto però mi piacerebbe anche provare ulteriormente su strada. Qualche proposta l’avevo avuta, ma per me il ciclocross viene sempre per primo. Se qualche team accetta di avermi a mezzo servizio, sono disponibile…».

Torniamo alla gara maschile, dove in assenza del suo nuovo compagno di colori Dorigoni ancora impegnato nella stagione di mountain bike, il tricolore Gioele Bertolini ha bagnato con un successo il suo approdo alla Selle Italia Guerciotti Elite. Il suo però non è stato certo un assolo, perché i più giovani Ceolin e Leone (suo compagno di colori) gli hanno fatto compagnia fino agli ultimi 100 metri, dove il “Bullo” ha fatto la differenza.

«Non mi stupisco di tanto equilibrio – ha dichiarato il campione italiano – certo che i ragazzi mi hanno reso la vita difficile attaccando in continuazione».

Paletti Osoppo 2021
Luca Paletti in azione, vincitore nella gara degli junior (foto Billiani)
Paletti Osoppo 2021
Luca Paletti in azione, vincitore nella gara degli junior (foto Billiani)

Ora serve il Green Pass…

Detto che le prime maglie rosa fra gli juniores sono di Luca Paletti (A Favore del Ciclismo Asd) e Valentina Corvi (Gs Sorgente Bradipozzo), domani si va a Porto Sant’Elpidio, che nell’ultima edizione aveva chiuso le ostilità del circuito e i concorrenti si troveranno di fronte non solo un percorso piuttosto diverso da quello di Osoppo, più ondulato, ma anche la novità del Green Pass obbligatorio da presentare per poter prendere il via. Anche il Giro d’Italia di ciclocross si adegua alle nuove disposizioni volute dal Governo per proseguire sulla strada di uscita dalla pandemia.