Parkpre Racing Team, una under 23 pronta a sfidare i “giganti”

08.02.2022
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Un team under 23. Uno di quelli tradizionali, ma con metodi moderni: preparatore, biomeccanico, manager, gare all’estero… La Parkpre Racing Team è “un filo che attraversa la Toscana”, dall’aretino al pisano, passando per il livornese, come vedremo. E’ affidata all’esperienza e alla passione di Francesco Ghiarè.

Da Fracor International a Parkpre Racing Team: un pezzo di storia del ciclismo toscano (foto Facebook)
Da Fracor International a Parkpre Racing Team: un pezzo di storia del ciclismo toscano (foto Facebook)

Alla corte di Ghiarè

Ghiarè, ex corridore classe 1980, e oggi diesse, in questo gruppo è di casa. Qui è cresciuto sia come atleta che come tecnico.

«Ho corso fino al 2005 con la Fracor – dice Ghiarè – poi nel 2007 ho iniziato a fare il direttore sportivo sempre in questo team e ci sono rimasto fino al 2019. Negli ultimi anni era cambiato il nome, sempre legato allo sponsor: Cervelo, Cinelli, ma eravamo sempre noi. Successivamente si era aperta la possibilità di finire nel famoso team Monti, che non ha mai preso vita, e alla fine sono finito alla D’Amico – Area Zero. Questo inverno c’è stata la possibilità di riprendere la mia ex squadra, eccoci».

Ex squadra la cui sede sociale è sempre ad Arezzo, ma quella reale è a Castelnuovo Val di Cecina, nel pisano.

«Eh sì, sindaco e vicesindaco sono appassionati di ciclismo e ci hanno accolto. Abbiamo dodici ragazzi: tre sono elite e quattro di primo anno. Sono tutti ragazzi che in passato hanno fatto bene.

«Qualcuno di loro, come Andrea Bruno, è stato anche in nazionale. Ha disputato le Olimpiadi giovanili. Ettore Loconsolo ha vinto un italiano di ciclocross, Riccardo Moro è stato alla Viris e Stefano Rizza arrivò sesto ad un Giro della Lunigiana».

Il team alle prese con le visite biomeccaniche
Il team alle prese con le visite biomeccaniche

Una U23 tra le continental

Come anche noi stessi abbiamo scritto, non è facile oggi per le under 23 farsi largo nel dilettantismo con le continental. In Italia poi queste sono ben 13. Servono le idee chiare su quel che si va a fare. E Ghiarè a quanto pare ce le ha eccome.

«E’ chiaro – continua Ghiarè – che i ragazzi sono attirati dalle continental e di conseguenza lì ci finisce la “crema” tra juniores e dilettanti. Possono sentirsi un pro’, correre con i pro’. E ci sono anche dei team under 23 che hanno alti budget. Ma questa forse è anche un po’ la nostra sfida, quella che ci dà motivazione. Noi abbiamo preso ragazzi che sono bravi, hanno dimostrato di essere forti ma che vogliono rilanciarsi dopo un paio di anni non facili».

«Io non ho nulla contro le continental – riprende il diesse della Parkpre Racing Team – purché siano fatte con criterio. Se fai sempre il calendario dilettantistico italiano che senso ha? Così come non ha senso buttare nella mischia dei professionisti un primo anno. Qualche volta sì, ma non sempre. Serve il giusto mix, tra il correre in Italia e all’estero. Le continental possono far salire l’asticella della categoria under 23, ma ripeto non devono fare solo attività dilettantistica, insomma non essere delle continental solo di nome».

Non solo Italia

Il Parkpre Racing Team punta forte sul calendario nazionale, chiaramente, ma non c’è solo quello. Per questo prima abbiamo detto che Ghiarè sembra avere le idee chiare.

«Abbiamo fatto richiesta di partecipazione a tutte le gare italiane più importanti, ma in primavera andremo anche all’estero: Adria e Krany, tra Slovenia e Croazia. Voglio che i ragazzi facciano queste esperienze, che saggino un ciclismo diverso da quello garibaldino delle nervose corse in Toscana, fatte di scatti e controscatti. E poi stiamo valutando anche una terza trasferta.

«Vediamo. Intanto partiamo a fine mese con la Firenze-Empoli e il Gp La Torre a seguire».

Ghiarè (a destra) con Capecchi, amici e da quest’anno anche collaboratori
Ghiarè (a destra) con Capecchi, amici e da quest’anno anche collaboratori

C’è anche Capecchi

Ghairè risponde mentre sono in ritiro, il terzo della stagione. Sono presso l’agriturismo Le Bricoccole, a Vada in provincia di Livorno (meglio non dirlo al sindaco pisano!).

«Ah, ah, ah… vero – ride Ghiarè – qui tra pisani e livornesi è “guerra” aperta. Siamo qui per lavorare, ma anche per completare la consegna del materiale, per ultimare le visite mediche. Con Tiziano Bertocci abbiamo fatto le ultime sessioni di biomeccanica e con Paolo Alberati abbiamo visto la preparazione. Paolo è anche il manager di alcuni ragazzi».

E poi c’è anche lo zampino di Eros Capecchi.

«Eros – conclude Ghiarè – ci dà una mano. Usciva sempre con un ragazzo di primo anno dei nostri dalle parti di Arezzo, lo conoscevo già e ho voluto coinvolgerlo. E’ già venuto in più occasioni e mi piace il fatto che possa dare il suo contributo di professionista esperto ai ragazzi. In più adesso sta prendendo la tessera da diesse e collabora con il settore giovanile del comitato regionale umbro. E poi è uomo immagine Parkpre Bycicle».