Olympia Challenge (versione gravel): garantisce Fontana

20.01.2025
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Il test completo di Olympia Challenge (versione gravel). E' la bici usata nel ciclocross da Filippo Fontana e disponibile nella versione con allestimento dedicato al gravel, noi abbiamo provato quest'ultimo. Challenge si dimostra una bici che si spinge verso l'agonismo, o comunque un prodotto dedicato a chi ama spingere sui pedali e divertirsi aprendo il gas. Compatta e agile, divertente e reattiva, ma soprattutto con un prezzo davvero interessante e alla portata di molti.

Olympia Challenge è una gran bicicletta e una volta portata sullo sterrato non ha paura di nulla, un mezzo sul quale è semplice fare affidamento. E’ usata (e vincente) in ambito ciclocross da Filippo Fontana, è un bel cavallo di razza quando i percorsi gravel obbligano ad una velocità maggiore.

Comoda sì, ma fino ad un certo punto, perché il DNA corsaiolo e spinto non si nasconde. L’abbiamo usata e provata in configurazione gravel, dove il giusto setting in fatto di ruote e coperture fa la differenza. Entriamo nel dettaglio della nostra prova.

La Challenge in versione gravel
La Challenge in versione gravel

Il nodo sella by Olympia

I dettagli di telaio e forcella sono tanti e ognuno ha un compito ben preciso. Quello che colpisce maggiormente però tutto il blocco del nodo sella, ovvero il punto di unione tra gli obliqui, il piantone e l’orizzontale, naturalmente il seat-post.

«La chiusura sella è originale Olympia – argomenta Alberto Pizzo, designer e project manager Olympia – e viene usata anche su altri modelli e-bike che abbiamo. Aiuta ad aumentare il raccordo del tubo per irrobustire il telaio e mantiene una linea filante ed integrata senza rinunciare a praticità e sicurezza. La scelta del diametro 30.9 nasce per dare la possibilità a chi volesse di montarla anche con il reggisella telescopico. Questo modello viene venduto anche come kit Telaio e prevede uno sportellino per nascondere l’attacco deragliatore, nel caso si volesse montare la corona singola. La bici è compatibile per la trasmissione meccanica ed elettromeccanica».

La Challenge in test

Una taglia media che offre degli spunti interessanti anche sotto il profilo geometrico. Ha due valori, reach e stack in linea con la categoria, rispettivamente 39 e 55 centimetri, un carro compatto a 42,5 centimetri ed un passo complessivo di 101,2 centimetri, decisamente corto per essere una gravel. Siamo alla stregua di alcune bici road endurance di nuova generazione. Non è un fattore secondario e si riflette in modo esponenziale su una bici estremamente reattiva, agile e briosa, tutto pepe e da tenere per le briglie quando si affrontano tratti particolarmente scassati.

Telaio e forcella in carbonio (un blend di fibre lavorate con tecnologia monoscocca), attacco e manubrio in alluminio, così come il reggisella, tutto X-Feel. La sella è una San Marco GND. La trasmissione è Shimano GRX 2×12 di matrice meccanica (che funziona a meraviglia) 48/31 e 11/36. Anche l’impianto frenante è GRX con cerchi da 160 di diametro. Le ruote sono il risultato di un assemblaggio che ha l’obiettivo di dare sostanza e contenere il prezzo. Cerchio in alluminio X-Feel tubeless ready e mozzo Shimano. Le coperture sono Schwalbe G-One Bite TLE (tubeless). Il peso rilevato è di 9,8 chilogrammi (senza pedali). Prezzo di listino di 2.585 euro.

Una bici tutte pepe

Come accennato in precedenza, la Challenge è un bel cavallo di razza, il DNA spinto verso le gare si percepisce, si sente parecchio. Le versione in test non è una bici banale, anche se l’allestimento non rende completamente merito ad un kit telaio molto, molto interessante. E’ veloce e agile, soprattutto nei contesti più tecnici dove è fondamentale avere un mezzo preciso e semplice da “far girare” negli spazi più stretti (che in ambito ciclocross non è un dettaglio, ma anche nei contesti gravel può fare una grande differenza). Davanti però è da tenere e assecondare, perché la sua briosità non è celata. Bello tosto anche il comparto centrale, che sotto il profilo della resa tecnica rispecchia un impatto estetico muscoloso che non passa inosservato.

La zona del nodo sella e tutto il piantone smorzano poco o nulla, dedicati a chi piace “sentire” la bicicletta. I vantaggi si sentono soprattutto in salita e quando si rilancia da seduti e si alza il ritmo. Zero flessioni e ondeggiamenti, zero dispersioni.

In salita è un bel cavallino e ha una buona trazione del posteriore
In salita è un bel cavallino e ha una buona trazione del posteriore

Fra gomme e pressioni

In conclusione, la Challenge di Olympia è una bicicletta per nulla banale. Soprattutto in ottica training e gravel invernale, la bici stessa necessita di un setting adeguato derivante in modo particolare dalle pressioni degli pneumatici. Qualche “zero-virgola” di bar in meno per sfruttare una maggiore fase ammortizzante, un galleggiamento accentuato sullo sterrato (e sul fango) e per dare respiro ad una zona lombare che è sollecitata.

La Challenge è una bici gravel che strizza l’occhio alle gare e la customizzazione adeguata di ogni singola parte è un aspetto che non deve passare in secondo piano. A prescindere, sposiamo a pieno la scelta di usare pneumatici tubeless da 40 millimetri di larghezza su un mezzo del genere.

Corsaiola, ma non estrema
Corsaiola, ma non estrema

In conclusione

Un applauso ad Olympia. Un 10 pieno al progetto e una lode a chi a disegnato la Challenge, che a prescindere dall’utilizzo e dall’interpretazione è una bici con un design e forme proprie che si distingue dalle altre. Mette qualche accento anche sulla resa tecnica, perché non fa nulla per nascondere il DNA race e quella compattezza che non guasta mai, neppure su asfalto. Sui tratti di bitume sembra una bici da strada a tutti gli effetti, con una capacità di rispondere ai cambi di ritmo che è degna di nota.

L’allestimento è più che efficiente, ma in ottica risparmio di peso e sfruttabilità completa del kit telaio un upgrade sarebbe necessario. Nel complesso il rapporto qualità/prezzo della bici completa è molto buono, diventa eccellente se consideriamo i 1.825 euro del frame-kit.

Cicli Olympia

Olympia Leader, numero uno di nome e di fatto

04.06.2021
2 min
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Olympia è uno dei marchi che hanno fatto la storia della bicicletta in Italia essendo nato addirittura nel 1893. Il modello di riferimento per il settore strada è la Leader. La scelta del nome non è casuale, dal momento che si tratta del top di gamma della collezione. Una bici con caratteristiche di eccellenza, tra le quali spicca sicuramente la leggerezza. Infatti il telaio pesa appena 850 grammi.

Tre tipi di carbonio

I disegno dei tubi abbandona la sezione tonda e vede sagomature pensate per accrescere solidità e aerodinamica. Il raccordo fra i segmenti nella zona del cannotto di sterzo (solido e affidabile, da 1-1/2 x 1-1/2) fa pensare a prima vista a un comparto molto rigido. Il telaio è monoscocca e nel costruirlo, in funzione delle porzioni e delle caratteristiche strutturali da conferire loro, si sono combinate tre tipologie di carbonio Toray: T1000, T800 e M40J. Per la sua realizzazione, Olympia ha fatto ricorso alla tecnologia EPS, che produce una superficie interna perfettamente levigata e priva di materiale di riporto in eccesso. In questo modo si ottiene una struttura più compatta, leggera e rigida. Per compensare la grande rigidità dell’avantreno, l’avancorsa è stato allungato e il rake della forcella (anch’essa monoscocca in carbonio) è stato portato a 42 millimetri.

La bici Leader, top di gamma dell’intera collezione Olympia
La bici Leader, top di gamma dell’intera collezione Olympia

Rigida e confortevole

E’ una bici rigida, confortevole e soprattutto versatile: per le sue caratteristiche esprime ottime potenzialità su ogni terreno. Reattiva in salita, aerodinamica in pianura, guidabile in discesa.

Come tendenza vuole, anche la Olympia Leader è montata con freni a disco Sram Force Etap AXS , a beneficio della sicurezza e della guidabilità. E’ equipaggiata con il gruppo Sram Force Etap AXS, le ruote sono a scelta fra tre modelli. Le Miche Race DX, le Vision Metron SC40 DB Carbon oppure le Vittoria Qurano 46 Disc con coperture a scelta fra Vittoria Rubino PRO G2.0 e Vittoria Zaffiro PRO G2.0. La sella è una Selle Italia SP-01. Per chi invece volesse optare per il gruppo Shimano, l’azienda di Piove di Sacco offre l’opportunità di montare la bici con l’Ultegra FC-8000.

olympiacicli.it

Olympia Speedster

La nuova frontiera di Olympia è la mobilità green

31.12.2020
3 min
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La bici elettrica rappresenta un mercato in continua espansione, un trend che va di pari passo con la necessità di una mobilità sostenibile e il desiderio di trascorrere più tempo all’aria aperta. Cicli Olympia è stato uno dei primi marchi a credere nell’importanza di un settore come quello della pedalata assistita.

Affidabili e facili

Anche se la bici da competizione rimane nel suo Dna, Cicli Olympia oggi è in grado di proporre alla sua clientela un’ampia offerta di e-bike destinate alla mobilità urbana e al soft trekking.
Affidabilità, facilità di utilizzo e un buon rapporto fra la qualità e il prezzo sono i punti di forza delle elettriche marchiate Olympia, che si tratti di bici dal carattere sportivo o più adatte agli spostamenti in città.

Speedster con super batteria

La “super batteria” Power Nine progettata direttamente da Olympia è l’asso nella manica della Speedster, una e-bike versatile pensata per accontentare gli amanti del trekking. La durata della carica è nettamente superiore alla media grazie alla capacità di 900 Wh, che alimenta il motore OLI Sport da 85 Nm settato ad hoc per l’utilizzo trekking. Telaio in alluminio (versioni uomo e donna), freni a disco, cambio a 9 rapporti. Il prezzo di listino è 3.124 euro.

Super magnum
La Super Magnum
Super  Magnum
La Super Magnum

Super Magnum

Nella fascia e-bike trekking di qualità si colloca anche Super Magnum (costo 2.569 euro), una nuova proposta di Olympia con telaio in alluminio e freni a disco. Versione più evoluta del modello Magnum, monta il motore Ananda M81 con sensore di coppia, che adatta l’assistenza in base al programma prescelto. La mappatura del motore (100 Nm) è stata realizzata da Olympia in collaborazione con la casa costruttrice. La batteria da 630 Wh è compatta e silenziosa. La trasmissione è 9 rapporti.
Il modello base Magnum, equipaggiato con un motore da 80Nm e una batteria da 500 Wh, ha 8 velocità e costa 2.094 euro.

Super Roadster
La Super Roadster
Super Roadster
La Super Roadster

Debuttante Super Roadster

Nella nuova gamma Olympia debutta Super Roadster, una e-bike solida e maneggevole che si adatta perfettamente sia ad un utilizzo urbano, sia al soft trekking. Rispetto al modello base Roadster (motore da 35 Nm, batteria da 465 Wh), l’assistenza alla pedalata è più vigorosa grazie al motore posteriore da quasi 50 Nm. Ampliata anche la capacità della batteria integrata al tubo obliquo: 480 Wh e 48 V. Super Roadster è dotata di freni a disco, una forcella ammortizzata Tapered per una migliore stabilità e un display LCD, che consente una comoda lettura di tutte le informazioni di marcia. I prezzi: Super Roadster 1.650 euro, Roadster 1.466 euro.

Olympia Energò
La Olympia Energò
Olympia Energò
La Olympia Energò

Energò per la città

Un modello espressamente dedicato agli spostamenti nel contesto urbano è Energò. E’ provvista di una batteria da 365Wh, quanto basta per affrontare senza patemi tutti gli spostamenti della giornata. La centralina “Sinus” è molto silenziosa e fornisce un’assistenza fluida. Il motore da 250 Wh è dotato di connettori waterproof. Nei centri storici è di grande utilità la funzione “walk assist”, che aiuta a spingere la bicicletta mentre si cammina. Energò costa 1.087 euro.

olympiacicli.it