Coaching Cube, combinare il training indoor e outdoor

30.07.2022
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Magneticdays lancia ufficialmente Coaching Cube, ovvero il software sviluppato in maniera scientifica che fa collimare i training al chiuso a quelli svolti all’aperto.

Per la prima volta una piattaforma che nasce con l’indoor training, quella di Magneticdays, sviluppa un sistema che permette di combinare il training specifico al chiuso, con le uscite all’aperto e tutto in modo scientifico.

Entriamo nel dettaglio di questo interessante strumento di training, anche grazie ad alcune considerazioni di coach Luca Bianchini.

Il calendario che aiuta a sovrapporre le sedute
Il calendario che aiuta a sovrapporre le sedute

Coaching Cube a 360°

L’allenamento specifico è un argomento attuale e comunque molto delicato da affrontare. Perché delicato? Perché chi esegue dei training specifici non è più solo il professionista e/o l’amatore evoluto. L’epoca Covid e il dilagare delle e-bike, hanno aperto la categoria della bicicletta ad una fascia di utilizzatori entusiasti, ma poco esperti e con un range di età molto ampio.

E poi la tecnologia virtuale, che ha dato modo anche ai più scettici di capire il valore del training specifico eseguito tra le mura di casa, minimizzando le variabili dell’ambiente esterno.

Per questi e altri motivi, non è semplice far collimare nella maniera più corretta il piacere di pedalare all’aperto, con l’utilità delle sedute al chiuso.

Coaching Cube ha l’obiettivo di creare un matching perfetto, costruito sulle esigenze e sulle caratteristiche dell’utilizzatore. La commistione vuole creare anche un’interazione ottimale tra atleta, allenatore e la stessa Magneticdays.

Il confronto dei test e la sovrapposizione dei numeri, alla base delle valutazioni
Il confronto dei test e la sovrapposizione dei numeri, alla base delle valutazioni

Numeri e bici

I numeri hanno cambiato il modo di approcciare e usare la bicicletta a qualsiasi livello.

Ci sono i computerini, i power meter e le fasce cardio, le VAM (velocità ascensionale media) e ci sono i sistemi indoor che hanno reso tutti più consapevoli.

«I numeri non sono solo quelli del power meter, ma tanti valori messi insieme che arrivano da più parti – afferma coach Luca Bianchini di Magnetidays, che è anche professore dell’Università di Roma, facoltà di Scienze Motorie del Foro Italico e collabora direttamente con il CONI. 200 watt sono 200 watt volendo fare un esempio, ma cambia il modo in cui si ottiene questo numero. E’ l’intreccio dei vari dati ci aiuta a quantificare nella giusta maniera».

Indoor vs outdoor

«La prima differenza sono i Newton (la torque), controllabile, più affidabile solo in un contesto indoor. Il secondo fattore, molto importante è quello ambientale, che condiziona la mente, la biomeccanica e il modo di pedalare. Se è vero che la potenza espressa è sempre quella, il gesto cambia la sua dinamica. Indoor è come se pedalassimo quasi sempre in pianura. All’esterno le variabili sono infinite: il vento, il traffico e le distrazioni, le pendenze della strada che cambiano continuamente.

Concettualmente – continua coach Bianchini – indoor stimoliamo il corpo ad erogare potenza, in outdoor sta all’abilità dell’atleta saper sfruttare quello che si è costruito al chiuso. La combinazione ottimale tra indoor e outdoor dà modo di costruire una somministrazione adeguata degli allenamenti, ognuno di questi subordinato ai test di valutazione».

Una schermata con il training programmato
Una schermata con il training programmato

A chi si rivolge?

E’ uno strumento che è stato sviluppo principalmente per i coach e per i “veri” esperti del training specifico. E’ stato strutturato in modo da facilitare l’analisi e la sovrapposizione dei dati dei training, indoor e outdoor, creando così un contenitore unico con il profilo dell’atleta.

Magnetidays Coaching Cube è finalizzato a creare il perfetto matching tra le uscite outdoor (sempre necessarie) e quelle indoor (fondamentali ai fini della qualità specifica del training).

Magneticdays

MagneticDays: online i video tutorial di coach Luca Bianchini

21.04.2022
3 min
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Sono online da qualche giorno sul canale ufficiale mdvideo.tv di MagneticDays i primi video tutorial, ben curati dal coach Luca Bianchini, dedicati a tutti gli utenti e relativi alla spiegazione dello stesso sistema di allenamento e della sua completa interfaccia.

Luca Bianchini è un coach e preparatore atletico con alle spalle un’esperienza invidiabile. Il suo è un percorso che è transitato in passato dall’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport di Roma e dal centro di preparazione Olimpica del Coni. Ex pallanotista, fino alla stagione 1996, arriva col tempo a rivestire il ruolo di preparatore fisico della nazionale italiana di triathlon (dal 2013 al 2016) in vista dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. Oggi coach Luca Bianchini collabora attivamente con MagneticDays per quanto riguarda lo sviluppo dell’intera piattaforma training.

Con l’arrivo della primavera l’allenamento indoor diventa importante per lavorare sulla qualità in vista degli impegni estivi
Con l’arrivo della primavera l’allenamento indoor diventa importante per lavorare sulla qualità

Allenarsi in primavera

«La primavera è finalmente arrivata – ci ha confessato Luca Bianchini – e proprio in questo momento particolare siamo tutti ancora più consapevoli di quanto un buon allenamento indoor personalizzato rappresenti la soluzione migliore non solo per tenersi in forma e dare “ossigeno” a mente e corpo, ma anche per puntare sulla qualità. L’allenamento sui rulli, anche grazie all’aiuto della tecnologia, può soddisfare moltissime esigenze: dal benessere generale fino alla qualità della prestazione. E’ però quanto mai necessario proprio in questo periodo cercare di ottimizzare la nostra giornata al meglio, senza farsi prendere dal panico, ricordandosi che anche fattori come riposo e alimentazione, se gestiti al meglio, possono essere determinanti per incrementare lo stato di forma».

MagneticDays è una realtà in costante crescita che ha la sua sede in Toscana
MagneticDays è una realtà in costante crescita che ha la sua sede in Toscana

La piattaforma mdvideo.tv 

L’originale canale mdvideo.tv di MagneticDays prende dunque sempre più forma e soprattutto… sostanza. Sono difatti moltissimi i video che vengono prodotti dallo staff della comunicazione dello stesso brand toscano e successivamente riversati su questa piattaforma video dedicata. E moltissimi sono a completa disposizione di tutti gli appassionati. I tutorial di Luca Bianchini, relativamente i quali vi consigliamo la visione, rappresentano un passaggio esplicativo molto importante perché “avvicinano” la comprensione e l’apprendimento del sistema MagneticDays alla grande utenza dei ciclo amatori.

«Partendo dal presupposto che l’uscita in bici è fondamentale – ha aggiunto Bianchini – un buon allenamento indoor permette di creare stimoli continui per mente e corpo. Quando si è indoor sono molti i fattori da considerare rispetto ad un’attività all’aperto. Parliamo di un allenamento mirato che ha l’obiettivo di sviluppare una parte specifica rivolta al conseguimento del massimo risultato e del benessere. La metodologia HTT di MagneticDays permette di capire quali sono le possibilità fisiche dell’atleta in un preciso momento. Il plus distintivo del sistema di allenamento sui rulli MagneticDays è quello di poter scindere il dato di potenza nelle sue due componenti fondamentali: la forza (Newton) e la cadenza (RPM) e di allenarle in modo specifico, singolarmente o in combinazione. MagneticDays permette di lavorare sempre con un valore fisso (Watt o Newton) a seconda se si voglia privilegiare un lavoro di potenza o di forza. Ognuno di questi passaggi crea uno stimolo diverso che permette di affrontare ogni allenamento con obiettivi diversi ma mirati».

Magneticdays

MDVideo.TV

I numeri hanno cambiato il modo di andare in bicicletta

18.02.2022
5 min
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I numeri hanno cambiato il modo di andare in bicicletta, di allenarsi e di interpretare la gara. Non è solo il power meter con i suoi dati a condizionare le tattiche di gara. Nei numeri della performance è incluso tutto: il recupero, il carico di lavoro nel breve, medio e lungo periodo, il miglioramento, ma anche la flessione prestazionale. Abbiamo interpellato Luca Bianchini, allenatore di fama internazionale che non opera solo nel campo del ciclismo. Bianchini è head coach di MagneticDays, formatore FITRI e professore dell’Università di Roma Scienze Motorie del Foro Italico che collabora direttamente con il CONI.

Il confronto dei test e la sovrapposizione dei numeri, alla base delle valutazioni (foto Mauro Nicita, MagneticDays)
Il confronto dei test e la sovrapposizione dei numeri, alla base delle valutazioni (foto Mauro Nicita, MagneticDays)
I numeri hanno cambiato il modo di allenarsi?

Sì, i numeri hanno cambiato lo sport in genere, ma è necessaria una premessa. La fase di cambiamento e di evoluzione risale a 30 anni fa, era il tempo del cardiofrequenzimetro. Poi è arrivato il power meter. C’è stato un periodo dove la tecnologia di lettura dei dati era limitata, non era ottimale e i numeri, talvolta, non trovavano dei riscontri attendibili. Molto è cambiato negli ultimi 7 anni, dove l’affidabilità della tecnologia ha contribuito alla svolta vera e propria. Il segreto sta nella giusta interpretazione dei numeri, perché loro sono apolitici e non hanno religione».

I grafici e le comparative dei numeri hanno permesso di far evolvere il sistema del training, indoor e outdoor
I grafici e le comparative dei numeri hanno permesso di far evolvere il training
In un certo senso i numeri sono una chiave di lettura?

I numeri non sono solo quelli del power meter, ma tanti valori messi insieme che arrivano da più parti. C’è la potenza che è uno strumento di valutazione del carico esterno e ci sono i bpm, che si riferiscono al carico interno. Li avevamo quasi dimenticati, ma poi sono stati ripresi, per fortuna e ci aiutano a controllare i carichi di lavoro dell’atleta. Le diverse situazioni devono collimare alla perfezione. Cercando di fare un breve esempio: 200 watt sono 200 watt, ma cambia il modo in cui si ottiene questo numero. E l’intreccio dei vari dati ci aiuta a quantificare nella giusta maniera.

Cosa significa e cosa comporta allenarsi tenendo fede ai numeri?

Quando ci alleniamo dobbiamo sempre considerare le variabili in gioco, che sono diverse e creano situazioni differenti. Paradossalmente la variabile più grande è l’allenatore, che eroga l’allenamento e legge i numeri del training. Il preparatore deve saper leggere anche attraverso i freddi numeri e spesso guardare in faccia l’atleta. Nei numeri è racchiusa anche un po’ di psicologia, ci sono le sensazioni e la capacità di fornire dei feedback. Il coach deve stimolare il corridore anche quando il miglioramento non c’è, dopo un periodo di preparazione mirata, situazione che si può verificare, per lo meno a livello numerico.

Luca Bianchini, durante un corso formativo in Sicilia (foto Mauro Nicita, MagneticDays)
Luca Bianchini, durante un corso formativo in Sicilia (foto Mauro Nicita, MagneticDays)
Quali sono le cause principali del non miglioramento?

La prima colpa è quella del preparatore che non ha saputo leggere nel modo corretto i dati, i numeri e feedback dell’atleta. Poi ci sono tutte le variabili proprio di chi si allena e la quotidianità è una di queste. E poi ci sono anche quelli che emulano senza avere dei riferimenti precisi e personalizzati. Quelli ad esempio che utilizzano le tabelle di altri atleti.

Come i numeri del training indoor hanno cambiato il modo di allenarsi sulla bicicletta in esterno?

I numeri hanno cambiato prima di tutto il modo di suddividere il training. Il paradosso è che i numeri ci permettono di concentrarci meglio sulle alte e sulle basse intensità. I numeri ci permettono di quantificare il riposo, per fare un esempio. Non esistono solo i watt, ma in questo senso anche il TSS (training stress score), l’IF (intensity factor) e altri campi che troviamo ormai su tutti i devices. Questi sono particolarmente utili per quantificare i carichi di lavoro, soprattutto nel medio e lungo termine. I numeri del training hanno permesso di far entrare l’allenamento specifico indoor nel mondo professionale, a prescindere dalla disciplina. Molte nozioni che vengono utilizzate outdoor, sono state sviluppate proprio grazie ai numeri rilevati indoor.

Alessandro Vanotti collabora con MagneticDays (foto MagneticDays)
Alessandro Vanotti collabora con MagneticDays (foto MagneticDays)
Indoor contro outdoor, quali sono le differenze da considerare?

La prima differenza sono i Newton (la torque), controllabile, più affidabile solo in un contesto indoor. Il secondo fattore, molto importante è quello ambientale. Questo non condiziona solo la mente, ma anche la biomeccanica e il modo di pedalare. Se è vero che la potenza espressa è sempre quella, il gesto cambia la sua dinamica. Indoor è come se pedalassimo quasi sempre in pianura. All’esterno le variabili sono infinite: il vento, il traffico e le distrazioni, le pendenze della strada che cambiano continuamente. Concettualmente: indoor stimoliamo il corpo ad erogare potenza, in outdoor sta all’abilità dell’atleta saper sfruttare quello che si è costruito al chiuso.

Il Team Beltrami TSA-Tre Colli utilizza il sistema MagneticDays in fase di riscaldamento e per il training indoor
Il Team Beltrami TSA-Tre Colli utilizza il sistema MagneticDays
Esiste il pericolo che i numeri condizionino in modo negativo la performance atletica quando siamo in gara?

Sì, il pericolo esiste. Qui entrano in gioco le categorie di atleti, quelli ligi ai numeri e quelli che invece pensano solo alla gara senza curarsi dei range prestativi ottimali. Quindi possiamo dire che il pericolo di finirsi in gara esiste, ma è relativo. Il pericolo più grande è quello di sovraccaricare, oppure lavorare al di sotto delle potenzialità in allenamento. In gara non ci si inventa nulla e si mette in pratica quello che il tuo fisico ha metabolizzato e prodotto durante il training.