E’ uno dei corridori che stuzzicano maggiormente la nostra attenzione: Lennert Van Eetvelt. Il belga classe 2001 appartiene alla schiera dei giovani terribili che stanno plasmando il nuovo ciclismo. Da Ayuso a Del Toro, da Grégoire a Lenny Martinez, non possiamo non inserire anche lui tra coloro che guideranno la prossima generazione.
Quest’anno il corridore della Lotto debutterà al Tour de France. Pensiamo che il Giro d’Italia sia la corsa più adatta a lui, ma la squadra belga ha scelto di saltare la corsa rosa per concentrarsi sulle gare di un giorno. Di Van Eetvelt abbiamo parlato con Kurt Van de Wouwer, direttore sportivo del team, per capire come si stia preparando a questo importante salto di qualità.
Un ragazzo che diventa leader
Lennert Van Eetvelt è al terzo anno nel WorldTour e, come ci racconta Van de Wouwer, il salto fatto non è solo fisico: «Lennert è diventato più aperto, più comunicativo e perfettamente integrato nel gruppo. A livello atletico è chiaramente più forte, i dati lo confermano, ma la cosa interessante è come abbia iniziato a comportarsi da leader. Condivide la sua visione della corsa, motiva i compagni e sa prendersi responsabilità».
Al Tour of Turkey Elia Viviani ci ha detto che lo vede come un faro per la squadra, e Van de Wouwer conferma: «Ha stretto un bel legame con Jasper De Buyst, un veterano del gruppo. Lennert ha le sue responsabilità, ci aspettiamo che vinca, ma al tempo stesso può imparare dai più esperti e a sua volta essere un riferimento per i giovani».
Un passaggio generazionale che, in Lotto, è in piena evoluzione e che trova in Van Eetvelt una figura sempre più centrale. Ricordiamo che De Lie, appena più esperto, appartiene a questa schiera di giovani “fatti in casa” e presto, al netto delle voci di mercato, presto si aggiungerà anche Jarno Widar.
I numeri della crescita
Il talento di Lennert Van Eetvelt era chiaro già ai tempi del Giro U23, quando tre anni fa sul Fauniera mostrò grandi doti in salita. Quel giorno eravamo lì e il corridore belga affrontò il gigante piemontese con una foga e un piglio da veterano. E soprattutto scattando da lontano.
Oggi quelle qualità si sono affinate e si leggono nei dati: «Lennert ha migliorato moltissimo sugli sforzi lunghi – riprende Van de Wouwer – in quelli da 3 a 5 minuti è cresciuto del 4-7 per cento, su quelli oltre i 12 minuti ha guadagnato un solido 10 per cento. La cosa impressionante è che ha mantenuto la sua esplosività. Il potenziale è ancora alto, sia dal punto di vista fisico che tattico».
Non sorprende, dunque, che il team stia costruendo il suo percorso con attenzione, puntando a farlo sbocciare in grandi corse a tappe, ma senza affrettare i tempi. Dopo le cinque vittorie del 2024 e il buon inizio di stagione c’è stato anche un problema per il fiammingo. Van Eetvelt infatti ha corso il Fiandre con un’infrazione al piede e infatti si è poi ritirato.
Però fa piacere vedere come un atleta che potenzialmente è da corse a tappe possa cimentarsi in una classica come il Fiandre. E’ vero, che è di quelle parti e pedalare su quelle strade per lui deve essere naturale, ma è anche vero che di Pogacar ce n’è uno…
Al Tour per le tappe
Ma ora ecco già profilarsi il Tour de France, il banco di prova più importante della sua carriera sin qui. La Lotto però, per questa sfida, non gli vuole mettere troppa pressione.
«Per noi – spiega Van de Wouwer – l’incognita principale è come reagirà alla tensione nervosa della prima settimana. In corse come il UAE Tour o la Volta a Catalunya, ha perso tempo per colpa dei ventagli. Per questo punteremo alle tappe, non alla classifica generale. L’energia mentale per difendere ogni secondo nei grandi Giri è enorme, preferiamo che la usi per sfruttare le sue chance quando si presentano».
In queste settimane Van Eetvelt si sta preparando in modo mirato. Ha fatto anche la ricognizione di alcune tappe del Tour e ora si trova in altura in Sierra Nevada, dove si allenerà anche con la bici da crono. «Lennert sta lavorando sodo – assicura il suo direttore sportivo – e mentalmente è molto concentrato». Ma come vede i campioni del ciclismo attuale? «Ha grande rispetto per corridori come Pogacar o Evenepoel – conclude Van de Wouwer – è naturalmente un po’ timido, non è uno che attacca facilmente discorso. Non credo che abbia mai parlato molto con loro. Ma la sua crescita passa anche da qui».