Vitillo e Teolis, le due carte di Zini per la salita

10.02.2022
5 min
Salva

Il confine naturale delle Alpi tra Italia e Francia è quello che separa geograficamente due compagne di squadra della BePink. Ed anche quello che idealmente le unisce per le loro propensioni da scalatrici. Da un versante Matilde Vitillo, classe 2001 astigiana di Frinco. Dall’altro Jade Teolis, vent’anni compiuti lo scorso 12 gennaio di Lione. La piemontese è alla seconda stagione nel team di Walter Zini, la francese è arrivata quest’anno dall’A.R. Monex Women’s Pro Cycling. Entrambe vogliono farsi notare quando la strada sale. Prima però sanno che avranno compiti da svolgere per completare il loro processo di crescita. E intanto in Spagna si è cominciato a correre.

La BePink ha debuttato il 6 febbraio nella Vuelta CV Feminas a Valencia. Vitillo a destra accanto a Zanardi
La BePink ha debuttato alla Vuelta CV Feminas. Vitillo a destra accanto a Zanardi

Vitillo cambia marcia

«La gara è andata abbastanza bene – spiega Vitillo che ha aperto la stagione alla Vuelta CV Feminas – e abbiamo corso sempre vicine ed organizzate. Abbiamo provato a tenere davanti Silvia (Zanardi, ndr) per l’arrivo, ma è caduta purtroppo ai 100 metri. Vedremo chi correrà la gara a tappe (la Volta Comunitat Valenciana Femines dal 17 al 20 febbraio, ndr) però nel frattempo continuiamo ad allenarci qui a Calpe».

Le aspettative della ragazza nata a Torino sono piuttosto chiare. «Il 2022 sarà comunque un punto di partenza dopo che ho chiuso bene l’anno scorso vincendo il Giro di Campania. La preparazione è migliore rispetto a dodici mesi fa. Quest’inverno ho corso in pista a Ginevra e Grenchen. L’ho un po’ trascurata ultimamente (da junior ha vinto un oro mondiale nell’inseguimento a squadre ed uno europeo nella corsa a punti, ndr) perché l’intenzione è quella di migliorare su strada».

Tra i limiti da abbattere per Vitillo, c’è la capacità di restare concentrata in allenamento (foto Saccani)
Tra i limiti da abbattere per Vitillo, c’è la capacità di restare concentrata in allenamento (foto Saccani)

L’occhio di Zini

Per lei, come per tutte le sue compagne, sarà importante prestare attenzione alle direttive di Zini (i due sono insieme nella foto di apertura). «Walter mi sta aiutando tanto – dice – dandomi tante dritte. Mi sollecita parecchio per restare sempre concentrata in allenamento perché talvolta mi faccio influenzare. Quando sono sola non sempre ho la stessa motivazione che ho con la squadra. Devo lavorare tanto su questo lato di me però noto che sto già andando meglio».

Anche la sua maturazione fisica sarà un passaggio fondamentale. «Sono una passista-scalatrice. Devo lavorare di più sulla potenza – dice – per migliorare in salita. Nel 2021 ho sentito il passaggio. Nelle prime gare, in cui soffrivo tanto il freddo, prendevo mazzate demotivanti. Infatti per questo Walter mi ha dato da fare più palestra in questi mesi. Cerco di diventare il più completa possibile, senza obiettivi particolari. Voglio fare ancora più esperienza dell’anno scorso ed iniziare meglio anziché inseguire. Anche quest’anno lavorerò per Silvia, che è il nostro riferimento sia in allenamento che in gara. Poi spero di avere qualche possibilità in più di avere carta bianca».

L’estro del fotografo per mettere in mostra la nuova maglia by Re Artù (foto Saccani)
L’estro del fotografo per mettere in mostra la nuova maglia by Re Artù (foto Saccani)

Teolis, francese dal sangue italiano

Se la piemontese ha già fatto vedere i suoi spunti nel finale del 2021, una pedina tutta da scoprire sarà Jade Teolis, che ha un sangue italiano.

«Mio padre è originario di Cassino, nel Lazio – racconta la transalpina che studia economia nell’università di Lione in una apposita sezione frequentata solo da sportivi – ma il cognome dicono sia greco. Dai miei 6 agli 11 anni abbiamo abitato nel paese di mio padre, dove ho fatto anche le scuole. Laggiù i miei genitori avevano delle attività all’epoca prima di fare ritorno in Francia».

Jade Teolis, Giada per le compagne, ha origini italianissime (foto Saccani)
Jade Teolis, Giada per le compagne, ha origini italianissime (foto Saccani)

Dalla danza alla bici

Una ragazza che è arrivata un po’ tardi alla bici, ma che ha subito trovato un grande feeling con le montagne attorno a casa sua.

«Fino a 14 anni facevo danza classica – sorride – poi ho scoperto il ciclismo grazie a mio padre che pedalava per piacere. Ho iniziato con la Mtb, poi ho scelto quella da strada correndo già a 15 anni. Sono andata sempre meglio col passare del tempo, me ne accorgevo da junior con la squadra della mia regione (l’Auvergne-Rhone-Alpes, ndr). Mi piace la salita, ho fatto il Col du Galibier dalla parte del Telegraphe ed anche il Col de la Madeleine. Ma sono consapevole che devo lavorare ancora tanto per sentirmi bene nelle gare più difficili o al pari di quelle che vanno più forte di me».

Contatto all’Ardeche

Giada, così come la chiamano le proprie compagne, sarà alla sua seconda annata da elite. «Nel 2021 – racconta – ho imparato tanto da Sierra, Sperotto e Ragusa. Erano mie compagne e grandi atlete. Ho fatto tanta esperienza in tante gare internazionali come Strade Bianche, Gand-Wevelgem, altre classiche del Nord e il Giro di Toscana. Ho corso anche il Tour de l’Ardèche in cui sono andata piuttosto bene. E’ stato lì che è nato il contatto con la BePink. Ho accettato la loro proposta perché Walter è un grande maestro nel farti crescere. Devo imparare molto nelle strategie di gara».

La francese arriva dalla A.R. Monex, va bene in salita e sa di dover crescere (foto Saccani)
La francese arriva dalla A.R. Monex, va bene in salita e sa di dover crescere (foto Saccani)

Per la Teolis il 2022 sarà anche l’occasione di conquistare ancora una convocazione con la sua nazionale.

«Con la Francia ho disputato l’europeo junior nel 2020 – spiega – ma non è il mio assillo. Sono comunque in contatto con il cittì. Tutto passerà da quello che farò con la BePink. Se andrò forte con il mio club, la maglia della nazionale potrebbe essere una conseguenza. Adesso io sono qui per imparare, crescere e essere utile a Silvia (Zanardi, ndr). Mentre la aiuterò, cercherò di prendere spunto da lei e magari rubare qualche trucchetto del mestiere alle avversarie».