Lo scorso anno, parlando con Stefano Viezzi al via della Coppa del mondo di Benidorm, capimmo che la sua squadra dei sogni fosse la Alpecin-Deceuninck per fare come il suo idolo Van der Poel. Per cui il friulano vinse il mondiale juniores di cross e firmò proprio per il devo team della squadra belga con cui ha corso le ultime gare di cross nel 2025 e con cui inizierà la prima stagione under 23 su strada. Allo stesso modo, ci siamo chiesti quale sarà il futuro di Mattia Agostinacchio dopo l’identica vittoria nel cross.
Il valdostano ci ha raccontato che le prime persone che ha sentito dopo il successo iridato sono stati suo padre, presente a Lievin, la mamma e il fratello Filippo rimasti a casa e il suo procuratore. Stava parlando di Omar Piscina, collaboratore di Giuseppe Acquadro. E proprio con quest’ultimo abbiamo scambiato qualche parola per capire che cosa ci sia nel futuro prossimo di Agostinacchio.
Qual è l’interesse delle squadre WorldTour per un corridore che vince il mondiale juniores di cross?
E’ abbastanza elevato, soprattutto se vedono che va forte nelle gare più veloci di cross, quelle che somigliano più alla strada. Le squadre sono molto interessate ai giovani che fanno la multidisciplina.
E’ cambiato qualcosa nella valutazione di Agostinacchio prima e dopo il mondiale?
E’ normale che l’attenzione sia aumentata, però Mattia era nel mirino già da prima. C’erano tre squadre, erano anche di più però ho deciso di lavorare con queste tre, interessate a lui.
Squadre interessate a mantenere la multidisciplina o che alla prima occasione lo sposteranno soltanto su strada?
Per adesso sì, manterranno il cross. Poi, dopo 3-5 anni, si vede com’è il corridore e come si sviluppa. Penso che Mattia sia un corridore adatto alle classiche. Bisogna capire quale tipo, se le Ardenne, quelle del pavé oppure entrambe.
Agostinacchio correrà da junior nella Trevigliese: dobbiamo aspettarci che cambi squadra durante la stagione?
No, no, deve fare i due anni da junior, ma non escludo che magari durante l’estate potrebbe fare un training camp con la squadra per la quale deciderà di firmare. In questo modo, inizieranno a conoscerlo meglio.
La prospettiva secondo te è un devo team oppure subito il professionismo?
Penso sia sicuro che andrà subito nel WorldTour, con un contratto lungo per permettergli di avere un programma di gare molto leggero per i primi due anni e poi, man mano, crescere.
Nella trattativa si potrebbe inserire anche suo fratello Filippo?
Ecco, magari il fratello potrebbe andare nel vivaio della squadra dove firma Mattia per vedere come cresce anche lui.
In che modo sei entrato in contatto con lui?
L’ho visto l’anno scorso in due o tre corse su strada, le poche che aveva fatto su strada. L’ho osservato nei video, l’ho visto dal vivo e a quel punto ci siamo detti con Omar Piscina, che lavora per me come scouting in Italia e un po’ anche all’estero nell’Europa del Nord, di provare ad avvicinarlo. Omar ha avuto il primo contatto con i suoi genitori già l’anno scorso, prima che esplodesse. Perché quando sono minori, devi passare attraverso i genitori.
Quali sono le due o tre squadre in ballo per prenderlo?
Per adesso non lo dico, ma se ci risentiamo tra un mese, vi dico tutto. Non sarà una firma vera e propria, ma un impegno con i suoi genitori e poi, appena sarà maggiorenne, sarà lui a firmare.
Hai parlato di un contratto lungo: parliamo di tre, quattro o cinque anni?
Al momento con i più giovani pensiamo a tre o quattro anni, forse tre sono il numero migliore. Poi bisogna vedere come si inserirà, l’ambientamento nella categoria, perché può andare subito alla grande o avere bisogno di un periodo cuscinetto.
Durante questo anno con la Trevigliese i vostri rapporti con Mattia quali saranno?
La Trevigliese è una delle migliori squadre d’Italia. Lavora molto bene ma, come dicevo, penso che Mattia farà un training camp per la squadra WorldTour in cui correrà. E loro magari cominceranno ad affiancargli il preparatore in modo da conoscersi e impostare il lavoro assieme.
Cambiamo discorso: come farai senza Uran? Ed è vera questa sua voglia di darsi al calcio di serie A?
Dopo il suo ritiro, ho preso altri corridori, vediamo se fra loro ci sarà il nuovo Rigo (ride, ndr). Era forte e matto, ovviamente in senso buono. Quanto al calcio, ha detto che gli basterebbe giocare cinque minuti in serie A. Non credo che immagini una carriera da calciatore. Estroso sì, ma con i piedi per terra.