Pozzato, dieci giorni dopo il bilancio della prima volta

27.10.2021
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Dieci giorni dopo la sua Veneto Classic, Filippo Pozzato è a casa riordinando le idee e immaginando a uno scenario possibile per le prossime edizioni. La collocazione a ottobre non lo ha convinto molto. E siccome il vicentino è perfezionista, piuttosto che dirsi che è andato tutto bene, ha ben chiaro cosa si potrebbe migliorare. E la data è il fronte più importante.

«Sono contento – dice – è stato un bell’inizio. Peccato per la data, appunto. C’è andata bene con il meteo, ma abbiamo avuto poche squadre. La collocazione perfetta sarebbe a settembre, per avere i corridori che preparano il mondiale e più team al via. Ma a settembre pare non ci sia posto e quindi ci sarà da ragionare bene».

Quattro giorni di ciclismo: Giro del Veneto, Serenissima Gravel, gran fondo e Veneto Classic: che bilancio fai?

Il Giro del Veneto me lo ha proposto la Regione e ho subito pensato che, avendolo sempre organizzato la Padovani, sarebbe stato brutto portarglielo via. Sono contento perché siamo riusciti a farlo insieme a loro. Non è semplice fare squadra con altre associazioni, ma è venuta bene, ci hanno aiutato anche nelle altre corse e penso che si possa ripetere.

Il concetto di squadra, se ne parla spesso…

E’ la mia filosofia. Da solo non vai da nessuna parte, giocando di squadra si fanno grandi cose.

La Serenissima Gravel?

Bellissima. Posti stupendi, che le foto e le immagini hanno valorizzato. E’ venuta bene, un bel vincitore, spettacolare, ma è stata un disastro sul fronte dei permessi. Si passava in parchi e riserve naturali, ognuno con il suo regolamento. L’ultimo permesso, quello per passare nel Parco del Sile, è arrivato alle 16,30 del giorno prima.

Nella GF VeneToGo, niente classifiche e traffico aperto: per Pozzato è stato un successo
Nella GF VeneToGo, niente classifiche e traffico aperto: un successo
La gran fondo?

Un bel momento di condivisione (in apertura, Pozzato con Davide Cassani, ndr). Sono stato contento e la formula senza classifica ha funzionato, credo sia piaciuto anche a quelli che normalmente partecipano pensando al risultato. Ho partecipato al Fiandre e a quella di Miami, si corre con il traffico aperto e rispettando il codice della strada. Credo sia stato il primo caso che in Italia si sia svolta una gran fondo con il traffico aperto. Ci siamo fermati ai ristori, siamo andati in bici tutti insieme.

E poi la Veneto Classic, la tua corsa…

Non è un mistero che sia quella in cui credo di più. E’ la mia idea di corsa, impegnativa e spettacolare. Quest’anno l’abbiamo fatta con pochi corridori buoni ed è venuta fuori molto bene, immagino che cosa potrebbe diventare con le squadre al completo. Per me è lei la corsa, ispirata ancora una volta al Belgio.

In ciascuna delle tre corse, podio minimal e grande scenario alle spalle…

Come ai campionati italiani l’anno scorso, con le mura di Cittadella alle spalle. Come al Tour, con l’Arco di Trionfo. A Padova abbiamo scelto Prato della Valle. A Bassano, il Ponte degli Alpini. A Piazzola sul Brenta la Villa Palladiana. E’ il modo migliore per valorizzare il nostro territorio.

Questo il team con cui Pozzato (al centro) ha realizzato i 4 eventi di ottobre
Questo il team con cui Pozzato (al centro) ha realizzato i 4 eventi di ottobre
Parli spesso di Belgio, il legame con Flanders Classics esiste davvero?

Thomas Van der Spiegel (Ceo di Flanders Classics, ndr) è un mio amico. E’ grazie a lui e alla mia mediazione che Vermiglio ha avuto la Coppa del mondo di ciclocross a dicembre. Le località che avevo sotto mano erano già impegnate con lo sci, ma nel 2023-24-25 probabilmente ci saranno altre sedi.

Durante tanto organizzare, sei stato contattato dalla FCI come possibile commissario tecnico: questo ti ha distratto?

In realtà no. Ho incontrato il presidente Dagnoni ai mondiali di mountain bike in Val di Sole, abbiamo fatto grandi ragionamenti, poi non s’è fatto più sentire. Ha espresso valutazioni sui nomi che giravano, sono curioso di vedere quali saranno alla fine le sue scelte. Da lì capiremo forse anche il resto.