Garmin Edge 850, il device GPS accontenta tutti i ciclisti

Garmin Edge 850, il device GPS accontenta tutti i ciclisti

25.11.2025
7 min
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Garmin Edge 850 è il bike computer GPS al quale non manca davvero nulla. Porta in dote un’infinità di campi da configurare in base alle informazioni, dati ed eventuali analisi in corsa. Ricco, ma può anche essere customizzato come se fosse un dispositivo con funzioni basiche. Ha i tasti ed è anche touchscreen. E’ più piccolo rispetto ad un Edge 1050 ed è più grande di un Edge 540, con tutti i vantaggi che arrivano da un display (2,7”) a cristalli liquidi (a colori).

E’ facile da usare e come si sfruttano le sue potenzialità? A chi si rivolge un bike GPS del genere? 64 mega di memoria interna, non sono previste sim aggiuntive, sono sufficienti per un dispositivo così ben disegnato? Entriamo nel dettaglio del test.

Garmin Edge 850, il device GPS accontenta tutti i ciclisti
Nuovo Edge 850, un bell’oggetto per molti (tutti)
Garmin Edge 850, il device GPS accontenta tutti i ciclisti
Nuovo Edge 850, un bell’oggetto per molti (tutti)

Edge 850, piccolo e più potente

La nuova generazione Edge è entrata ufficialmente in un’altra dimensione da quando Garmin ha rilasciato il 1050. Cura estetica ed eleganza, completezza di funzioni e analisi immediate possibili, app Garmin migliorata e facilità di connessione con i dispositivi. Definizione di qualità elevatissima e decisamente superiore alla media nelle diverse categorie. E’ pur vero che l’Edge 1050 è grande, con le sue dimensioni tanto utili, quanto (a volte) ingombranti. Garmin mette sul piatto l’850, discendente diretto del 1050 in termini di funzioni e completezza, in fatto di modernità ed attualità, con dimensioni ed ingombri ridotti, un peso inferiore. Insomma il dispositivo perfetto per tutti, a partire dagli agonisti che non vogliono fare a meno dei dati (infiniti), fino ad arrivare all’appassionate che può spendere qualche euro in più (senza essere agonista) ed avere un bike computer GPS al quale non manca proprio nulla.

Nel mezzo c’è un Edge 850 per accontentare gli analogici che vogliono i tasti, le nuove generazioni che usano il computerino al pari di uno smartphone, grazie allo schermo touch. Edge 850, se aggiornato costantemente, con il bluetooth acceso e abbinato allo smartphone, usando la luminosità automatica, con 3 sensori connessi (power meter, fascia cardio e sensore della velocità) ha un consumo di batteria rilevabile in circa 8% all’ora (è sempre necessario considerare la qualità del segnale GPS, sfiorando comunque le 13 ore effettive). Sui rilievi, in quota ed in campo aperto, con una luminosità dello schermo al 30%, Edge 850 consuma meno (a parità di sensori collegati), scendendo anche al 5/6% ogni ora di attività. Significa andare oltre le 40 ore di accensione (non è poco a questo livello).

Tutto a portata di sguardo e di app

In precedenza, Edge 1050 ci ha insegnato che il nuovo corso dei dispositivi Garmin di nuova generazione parte dalla app. Il dispositivo è una sorta di finalizzatore, sicuramente un’interfaccia e quello che serve per avere i dati sotto controllo quando si pedala e si va a cercare la prestazione. Tutto prende forma dalla app. E’ un filtro ed una piattaforma di atterraggio dei dati, è un valido portale di analisi (gli ultimi aggiornamenti sono tanta roba anche per semplicità di lettura ed interpretazione) ed è in costante evoluzione. Tutto quello che si vede sulla app è traslato e tradotto sull’Edge.

Dalla app (oltre a tutto il resto) è possibile importare anche i diversi profili e attività precedentemente eseguite, in modo da creare uno storico direttamente sul dispositivo. Non è un fattore secondario, soprattutto per chi esegue costantemente del training specifico. E questo è solo un esempio.

Uno schermo con definizione spaziale

E’ uno degli aspetti che colpisce maggiormente e fin da subito. Lo schermo sembra un cristallo, ha dei contorni neri che occupano uno spazio minimo e la definizione dei colori, di ogni singolo campo e anche di tutta la sezione mappale è un vantaggio da sfruttare quando si è in movimento. In aggiunta, Edge 850 differenzia le attività (classiche) stradali, dalla navigazione mtb/off-road. Utile per la segmentazione dei dati nei diversi periodi dell’anno, ma anche per quello che concerne la specificità delle mappe/sentieri. Una funzione che riteniamo davvero utile e rivolta a tipologie di utenza varia. Inoltre il touch è sensibile, ma gestibile, immediato e bloccabile. Non subisce la pioggia.

Cos’è quella fessura che compare sulla scocca inferiore del dispositivo? E’ l’uscita per la piccola e potentissima cassa acustica dell’Edge e serve anche per la funzione “campanello”. E’ stata resa ancora più potente rispetto al 1050.

File.fit e Garmin Connect IQ

Oggi come oggi un formato File.fit di ogni singola attività occupa un ruolo marginale. Ormai ci siamo abituati a condividere le attività in modo automatico, senza più trasportare manualmente le attività al di fuori del dispositivo stesso (i casi sono rari). Un File.fit però, ancora oggi offre dei vantaggi non secondari perché contiene in modo funzionale lo spazio occupato dal file stesso e la memoria interna del computerino ringrazia.

E poi c’è il portale Connect IQ con accessibilità diretta dal bike device. E’ fondamentale (necessaria per scaricare app di terze parti direttamente sull’Edge e permettere la letture del relativo sensore. (nel nostro caso è stato utile per configurare il sensore di temperatura Core).

In conclusione

Il prezzo di listino del Garmin Edge 850 parte da 549,99 euro, che a nostro parere non è molto. Ben inteso che non è regalato, parliamo pur sempre di un esempio di tecnologia GPS fruibile, funzioni prese dagli alto di gamma ed integrate in un bike device dalle dimensioni compatte, si scrive di uno strumento al quale manca solo la parola.

Inoltre ha il valore aggiunto di essere un Garmin, universalmente riconosciuto, facile da associare a qualsiasi dispositivo e app di terze parti che il mondo social cycling conosce. Un fattore secondario? Chiedetelo a chi condivide la propria attività ciclistica quando ancora deve scendere dalla sella e vuole l’immediatezza della connessione e dell’attività eseguita.

Garmin

Quattro grandi novità in casa Garmin, dagli Edge ai power meter

13.09.2025
5 min
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Li aspettavamo e puntualmente eccoli qui. Sono due i nuovi bike device GPS della famiglia Edge, 850 e 550, ma ci sono anche due nuovi power meter (uno road e uno off-road), sempre sviluppati tenendo fede al progetto di integrazione al pedale.

Edge 850 è di fatto il discendente diretto di Edge 1050, per tecnologia, funzioni, soluzioni mutuate, ma adotta dimensioni più compatte ed un peso ridotto. Garmin Edge 550 ha qualcosa in meno (ed ha un costo inferiore), pur sempre completo e molto ricco nelle funzioni. Non porta in dote lo schermo touchscreen. Nell’ambito dei misuratori di potenza invece è stato completamente rinnovato il perno che caratterizza entrambi i prodotti, per il settore strada e per il fuori strada. Entriamo nel dettaglio.

I nuovi Garmin Edge

Edge 850 ha dimensioni ridotte ed un valore alla bilancia più contenuto, rispetto all’Edge 1050. Concettualmente è il fratello di quest’ultimo e vuole abbracciare anche un pubblico di agonisti spinti che pensano alla riduzione dei pesi, ma hanno la necessità di quanti più dati possibili a portata di schermo. E’ alto poco più di 9 centimetri, largo circa 5,5, con uno spessore inferiore di 2 ed un peso dichiarato di 113 grammi: numeri davvero interessanti per questa categoria di strumenti. E’ dotato di schermo touchscreen abbinato ai tasti, a colori e con cristalli liquidi, proprio come il 1050. Eredita le medesime funzioni, funzionalità e caratteristiche di Edge 1050, tra le quali anche la configurazione per il pagamento con carta di credito. Non manca nulla in termini di protocolli di trasmissione Ant+ e Bluetooth, oltre ad una memoria interna di 64 GB. Il prezzo della versione con il solo dispositivo è di 549,99 euro.

Edge 550 ha le stesse dimensioni del modello 850, ma non è dotato di schermo touch. Il valore dichiarato alla bilancia è di 110 grammi. Si arricchisce con lo schermo a colori, a cristalli liquidi e nella modalità risparmio energetico può arrivare fino a 36 ore di utilizzo. Non manca nessuna funzione, molto ricco in considerazione della categoria alla quale appartiene e alla sua fascia di prezzo, ma non è munito della modalità di pagamento. 550 si rivolge a differenti fasce di utenza, dagli “smanettoni“ agonisti, fino ad arrivare al ciclista della domenica che cura in ogni caso i dettagli e utilizza i diversi sensori sulla bicicletta. Il prezzo del solo dispositivo scende a 449,99 euro.

Power meter rinnovati

Sotto il profilo commerciale i Garmin Rally sono tre, due stradali e uno per l’off-road. I due road adottano la piattaforma Shimano e quella Look Keo, mentre il Garmin Rally dedicato al gravel e alla mtb è Shimano SPD compatibile. Tecnicamente, se pur il rinnovamento è stato importante e ha riguardato tutti i componenti, il design e lo sviluppo, la stragrande maggioranza del lavoro ha interessato il perno. Integra completamente l’elettronica del misuratore, ha la batteria ricaricabile al suo interno e può essere trasportato da un pedale ad un altro della nuova serie Garmin. Dal lato pratico è possibile smontare (facilmente) il perno montato sui Rally da strada e portarlo sui pedali Garmin off-road. Sono sufficienti pochi minuti, giusto un paio di attrezzi e poca manualità meccanica.

Il dettaglio “nuovo” da considerare, una bella innovazione da parte di Garmin. La nuova famiglia Rally è la prima che rende disponibile la funzione di lettura dei Nm. E’ un dato che amplia la lettura ed analisi approfondita dei dati, con un maggiore focus sulla forza espressa durante lo sforzo. Il valore dei watt e della qualità della performance ha un altro alleato.

Garmin Rally sono disponibili con la doppia rilevazione (entrambi i pedali) a 1.099,99 euro, quelli da strada, mentre per il modello off-road ci vogliono 1.199,99 euro. C’è la disponibilità anche della versione con rilevazione singola ed il prezzo di listino scende a 649,99 euro (749,99 euro per il modello XC a rilevazione singola). Molto interessante la confezione Bundle, che include la doppia rilevazione con una piattaforma da strada (a scelta) ed il corpo del modello Rally XC off-road.

Garmin

Il nuovo Garmin Edge Explore 2 è dedicato anche alle e-bike

22.07.2022
5 min
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Garmin Edge Explore 2 è stato sviluppato per essere intuitivo e facile da usare. E’ dotato di quel family design che lo rende accostabile agli altri device Garmin più in alto nella scala dei valori tecnici e ha lo schermo touch screen.

E’ disponibile nelle versioni Standard e Power, quest’ultimo disponibile con la staffa power mount che funge da ricarica e si collega all’unità elettrica della e-bike. Ma non finisce qui, perché oltre al nuovo device arriva anche la nuova fascia per la rilevazione cardiaca, la HRM Pro. Vediamo le caratteristiche principali.

Con il supporto Power Mount e il display collegato alla e-bike
Con il supporto Power Mount e il display collegato alla e-bike

Garmin Edge, ormai una console

Il bike computer, ovvero il Garmin, non è più solo il computerino da bici dove guardare la velocità e i chilometri fatti. Attraverso lo schermo del Garmin facciamo di tutto, controlliamo la nostra uscita in bici, i dati, lo stato di forma e di salute, vogliamo sempre più informazioni e le vogliamo dettagliate. Interfacciamo il telefonino per controllare i messaggi, le mail e le chiamate, continuiamo a pedalare rimanendo connessi.

Non solo. Utilizzato nel modo corretto e con i sensori radar attivati, un bike computer diventa anche un eccellente strumento a favore della sicurezza. Oggi, uno strumento come il Garmin Explore 2 è al pari di una console di controllo.

Versione Standard vs Power
Versione Standard vs Power

Design iconico Edge

Una forma iconica, che di fatto accosta il modello Explore 2 agli altri Edge di ultimissima generazione. Ad esempio, mettendo a confronto l’ultimo nato con il 1040 Solar (uscito poco più di un mese fa), vediamo che l’Explore 2 è leggermente più piccolo, questione di qualche millimetro per lunghezza e larghezza. Lo schermo ha una superficie più contenuta, ma si tratta di 0,5”, caratteristiche che nell’insieme lo posizionano ben al di sopra della media della categoria dei bike gps di fascia media. Ha un valore alla bilancia di 104 grammi (dichiarati) e ha la batteria ricaricabile con la porta USB-C posta alla base, dove ci sono anche i due bottoni per alcune funzioni. C’è il pulsante di accensione in alto a sinistra.

Il Garmin Edge Explore 2 è cartografico, supporta i dispositivi esterni Buletooth e Ant+, oltre a collegarsi alla rete Wifi. L’insieme di questi dettagli permette di avere uno strumento evoluto, che non entra nel dettaglio dell’analisi diretta dei dati del training (che si può ottenere tramite la app Garmin Connect), ma permette di sfruttare il dispositivo durante le sedute di allenamento, che siano outdoor e/o indoor. Integra il barometro che non era presente nella versione più anziana.

Due versioni disponibili

La colorazione bianca del perimetro lo rende ben identificabile ed è comune alle due versioni, Standard e Power. La differenza principale tra i due è la possibilità di alimentazione, tramite i contatti presenti (nella versione Power) sotto il gancio.

Significa che il device può essere costantemente alimentato e grazie al supporto Power Mount (dove alloggia anche un cavo libero) si collega con la centralina e/o con il motore della e-bike. Oltre ad un discorso di alimentazione, il Garmin riconosce l’unità elettrica della bicicletta e fa sue le caratteristiche principali, fornendo informazioni utili per l’utilizzatore.

Ad esempio si può controllare lo stato della batteria e l’autonomia con i vari gradi di assistenza. Gli stessi dati della batteria possono collimare con il percorso impostato, evitando di rimanere senza energia prima del termine. L’Edge che non è munito dei contatti è compatibile con il supporto Power Mount, ma non attiva nessuna funzione, ne di ricarica, ne di controllo della batteria della e-bike.

I prezzi di listino sono di 299,99 euro per la versione Standard, 399,99 euro per il Garmin Edge Explore 2 Bundle Power (che prevede il supporto alimentato).

La nuova fascia cardio HRM Pro

E’ completamente differente nell’impatto estetico, se la confrontiamo con quelle della generazione precedente. La zona di rilevazione è maggiormente integrata rispetto al passato e la parte che viene rimossa è solo il cap che chiude la batteria (non ci sono più le piccole viti). L’anello colorato esterno funge da sigillante, ma si può sollevare facilmente quando è necessario sostituire la batteria CR2032. Il valore aggiunto non è l’involucro, ma il “cervello” della fascia.

Oltre alla misurazione cardiaca, con le trasmissioni Ant+ e Bluetooth Low Energy, memorizza i dati mentre il dispositivo risulta fuori portata. Questo può essere utile per chi abbina il running e il nuoto alla bicicletta, oppure utilizza solo la fascia per le sedute in palestra e tiene conto anche delle “attività a secco”, ma valuta il training nel suo complesso.

Solo per l’allenamento? No, perché se indossata costantemente, offre con precisione anche il numero di calorie consumate nel corso delle attività quotidiane, diventando così uno strumento di precisione che va a vantaggio di un recupero ottimale. Il prezzo di listino della fascia Garmin HRM Pro è di 129,99 euro.

Garmin

Garmin Edge 1040 Solar e Varia RCT, l’apice dell’ecosistema

16.07.2022
8 min
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Il nuovo Garmin Edge 1040 Solar si dimostra un device completo e funzionale, non un semplice giocattolo, ma uno strumento di lavoro con un’autonomia “perpetua”. L’ultima versione del Varia invece integra una videocamera ed è un utile supporto nell’ambito della sicurezza stradale.

Insieme fanno parte dell’ecosistema Garmin, sempre più completo, facile da sfruttare e che si aggiorna in maniera costante.

Il binomio Garmin non conosce ostacoli

Il device è una sorta di icona del ciclismo moderno, al pari del power meter. “Il Garmin”, non è solo il nome del dispositivo, ma identifica una categoria di prodotti che diventano dei compagni di viaggio. Con il bike computer oggi si fa tutto: si controlla l’attività in bici, si utilizzano le funzioni mappali e ci si connette con il telefonino. Si creano dei gruppi di uscita dove nessuno (a meno che non lo voglia) è lasciato per strada (il riferimento è diretto alla funzione Group Track). Il device diventa di fatto anche uno strumento social. Il cumputerino può essere una distrazione, oppure uno strumento di prevenzione, tenendo ben presente che dipende sempre da come viene utilizzato.

La luce posteriore invece non è ancora entrata in modo ufficiale nella testa del ciclista, anche se i numeri ci dicono di un buon incremento di utilizzo. Non è considerata fondamentale soprattutto nei paesi latini, mentre nelle nazioni del centro e nord Europa è uno strumento utilizzato al pari del casco. La luce posteriore non è solo utile per essere visti, ma cattura l’attenzione dell’automobilista (o chi per esso) anche a centinaia di metri di distanza.

I due accessori messi insieme offrono dei vantaggi notevoli, soprattutto per quanto concerne la sicurezza, la prevenzione e diventano un potente deterrente.

Edge 1040 Solar, non finisce mai

Potremmo star qui delle ore a descrivere ed argomentare le decine di funzioni, che diventano centinaia se calcoliamo anche le tante possibilità di incrociare i dati forniti. Molte di queste sono mutuate dalle versioni precedenti, altre sono state migliorate ed aggiornate, alcune sono nuove. E poi c’è anche una app rinnovata e più ricca. Con quest’ultima e tramite il telefonino, ora è possibile modificare direttamente le schermate e di conseguenza i campi dati; quindi anche quando siamo in movimento e abbiamo necessità di customizzare uno o più dati.

Il gancio ora è in alluminio. E’ più robusto, se messo a confronto con il passato e offre la stessa interfaccia di alimentazione, ad esempio con una luce frontale montata sotto il supporto.

La funzione Solar, un valore aggiunto non da poco e per nulla banale, che si apprezza quando si sfrutta il Garmin al pieno delle sue potenzialità (infinite). Alcuni dati rendono l’idea del prodotto: con cinque sensori abbinati e accesi (power meter, sensore velocità e fascia cardio, Varia RCT e telefonino), in una giornata limpida e con un buon soleggiamento, dopo oltre 2 ore di attività l’Edge Solar ha consumato il 6% di batteria. Tradotto: abbiamo risparmiato più del 30% di autonomia standard ogni ora. Inoltre, se il dispositivo è spento e viene lasciato al sole, accumula energia utile ad aumentare l’autonomia.

I vantaggi

La funzione Solar limita il collegamento della batteria alla rete domestica. L’Edge 1040 Solar è un gran strumento in ottica endurance, bikepacking e viaggi in bici. Ha uno schermo grande e non è un peso piuma, ma quando c’è da guardare la mappa in movimento, da zommare e osservare i dettagli, tutto è più facile.

Grazie alla nuova app e alle funzioni di valutazione del training (pre, durante e post), il sistema è al pari di un virtual trainer di buon livello.

Le funzioni Power Guide e Stamina

La prima in particolare, che permette di avere un polso maggiore di come gestire la propria uscita, magari il classico allenamento di distanza dove vengono inserite delle ripetute. Oppure una gara endurance, dove la gestione dell’autonomia e il rispetto dei propri valori di soglia diventano fondamentali ai fini della qualità della performance.

Stamina invece dà l’idea di quanta energia stiamo consumando per mantenere il nostro motore a regime. Questo valore, combinato in modo corretto (per corretto intendiamo l’essere a conoscenza del consumo calorico che rientra nel range ottimale e soggettivo) con il consumo di calorie, diventa uno strumento eccellente, per capire quanta benzina abbiamo nelle gambe, quando alimentarsi durante l’attività e anche per migliorare il recupero.

Inoltre, queste due funzioni, combinate tra loro e con i diversi sensori esterni (power meter e fascia cardio), aumentano la qualità della valutazione dei carichi di lavoro, quelli esterni e quelli interni. I primi relativi principalmente al misuratore di potenza, i secondi connessi alla frequenza cardiaca.

Garmin Varia RCT

Rispetto al sensore Varia Radar tradizionale, la versione RCT con telecamera integrata è più spessa ed ha un ingombro maggiore. C’è sempre la luce e le sue modalità sono customizzabili. La memoria della telecamera è gestita da una MicroSD (compresa quella da 16gb), per video e foto; anche in questo caso le funzioni sono modulabili.

A cosa può servire una cam posteriore? Un occhio in più non guasta di certo, anche se, gli eventuali filmati ed immagini vengono immagazzinati e rivisti in un secondo momento. E può anche essere divertente rivedere alcuni video dopo l’uscita. Abbinata alla luce ed al radar, evita di girarsi indietro quando si pedala e aiuta a rimanere concentrati sulla strada.

Con la app, ma il controllo avviene anche tramite device
Con la app, ma il controllo avviene anche tramite device

App Varia per smartphone

E’ l’applicazione che gestisce direttamente il dispositivo Varia Radar con la telecamera (quest’ultima ha una visuale di 220° al pari di un obiettivo fisheye). Da qui si può controllare e personalizzare l’obiettivo, il radar (questa funzione si aggiunge e completa l’interfaccia radar con il Garmin), trasferisce i video e le immagini.

A nostro parere è molto interessante la modalità/funzione che attiva automaticamente la cam insieme al radar; ad esempio quando si avvicina un veicolo e rimane spenta quando il retro è libero. Per chi utilizza il verbo delle action-cam e delle app dedicate, è una sorta di app paragonabile alla famiglia Quick.

Il supporto specifico per l’utilizzo off-road
Il supporto specifico per l’utilizzo off-road

In conclusione

La luce e il radar sono strumenti dai quali non si dovrebbe prescindere, davvero importanti ai fini della sicurezza personale e utile anche a chi sopraggiunge da dietro. Il led posteriore stimola l’attenzione e permette di essere visti da lontano e oggi lo stesso traffico motorizzato condiziona in maniera negativa anche gli automobilisti. Garmin Varia Radar fa parte della sicurezza attiva che può sfruttare il ciclista e l’integrazione della cam può aiutare nel caso di incidente, magari ai fini assicurativi.

L’Edge 1040 Solar strizza l’occhio alle attività di lungo raggio, endurance e non solo, turismo e viaggio. Ha uno schermo grande, ampio e pienamente sfruttabile, con tanti campi e schermate da usare. Il dispositivo è comodo e facile da usare, molto diretto ed intuitivo. Proprio questa intuitività, mutuata anche per aggiornare la app Garmin Connect, gli permette di capire al volo anche le funzioni legate alla valutazione della performance, talvolta piene di numeri da interpretare.

Un altro passo in avanti è stato fatto nelle analisi dello stato di forma all’interno del workout, fattore che a nostro parere dovrebbe ricoprire il secondo gradino del podio, subito dopo la programmazione del training e dell’uscita. E poi non dobbiamo dimenticare che l’Edge 1040 Solar può anche essere utilizzato come un semplice bike computer gps con schermo touch.

Garmin Edge 1040 Solar, più funzioni e maggiore efficienza

09.06.2022
6 min
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Il Garmin Edge 1040 Solar non è solo un nuovo bike device gps, ma è un dispositivo che dà ufficialmente il via ad una nuova generazioni di prodotti. Ci sono tante funzioni e alcune di queste sono un ulteriore passo in avanti nella gestione dei dati relativi alla performance.

I profili delle attività sono customizzabili tramite la app Garmin, direttamente dallo smartphone e gli stessi profili vengono ripresi dai dispositivi Garmin personali già inseriti nell’account. Cambia la struttura dell’aggancio al supporto, che ora è in alluminio e poi c’è una enorme autonomia del dispositivo. Entriamo nel dettaglio.

La sezione frontale è molto ridotta
La sezione frontale è molto ridotta

Edge 1040 Solar sfrutta la luce

Il suffisso Solar ben identifica questo nuovo dispositivo dell’azienda canadese e proprio la funzione che sfrutta l’energia solare è solo l’apice di un prodotto con tante conferme, molte novità e davvero intuitivo. Lo schermo (PowerGlass) touchscreen dell’Edge 1040 è una sorta di pannello di accumulo che porta ad avere una capacità fino a 100 ore di utilizzo in modalità save o di risparmio energetico (utilizzando questa modalità in condizioni di luce intensa, si prolunga l’autonomia di 42 minuti ogni ora), fino a 45 ore nel caso di un impiego intenso al massimo delle potenzialità.

Anche la configurazione della app è stata cambiata
Anche la configurazione della app è stata cambiata

Power Guide, funzione interessante

Grazie all’insieme dei dati offerti e alla facilità di lettura, ma anche di interpretazione della funzione, Garmin Edge 1040 integra una sorta di preparatore e direttore sportivo. La funzione, previa impostazione dei dati di base corretti, permette di sfruttare e adattare la performance in base al percorso, gestendo al tempo stesso lo sforzo. Quale può essere il vantaggio? Si possono sfruttare al meglio i numeri a favore della prestazione, facendoli collimare con le sensazioni del corpo e con la reale condizione fisica. Vogliamo considerare questa funzione come un suggeritore? Sì è così e si riduce il rischio di dare merito “solo” alle cifre.

Anche la funzione Stamina

Possiamo categorizzare questa funzione come una sorta di carico interno e specifico del nostro organismo, capace di monitorare in tempo reale il livello di stanchezza. Stamina è di fatto un altro strumento che ha l’obiettivo di minimizzare il rischio di sovraccarichi di lavoro e overtraining.

Schermo touch e tre pulsanti integrati

Il classico pulsante laterale in alto a sinistra, per accensione e spegnimento è accompagnato da due bottoni alla base del device. Il primo a sinistra ha il compito principale di dare il “LAP” durante la seduta di training specifico, il secondo (a destra) è utile per azionare manualmente lo start dell’attività.

La porta di ricarica del cavo è centrale, in mezzo a questi due pulsanti (non è sotto la scocca) e adotta il cavo del tipo USB-C.

L’ecosistema Garmin si amplia

Se dovessimo elencare tutte le funzioni e le migliorie del Garmin Edge 1040 Solar, non basterebbe un solo articolo. Qui entra in gioco quello che chiamiamo l’ecosistema Garmin, che oltre al dispositivo comprende i sensori esterni: power meter, Varia Radar, Garmin app e sensori cardio e tutti quei dispositivi collegabili in Ant+, con tutte quelle funzioni che arrivano anche dal passato. E poi c’è tutto quello che riguarda la navigazione e la precisione delle mappe, aggiornate costantemente.

I numeri del nuovo Edge

Ha un peso dichiarato di 133 grammi con uno schermo di 3,5”. E’ alto poco meno di 12 centimetri per una larghezza di 5,9 centimetri. Lo spessore totale è di 2 centimetri. Il prezzo di listino è di 749,99 euro e comprende il supporto/staffa road classico, uno specifico per l’off-road (adatto anche al gravel). E’ disponibile anche una versione “non Solar” ad un prezzo di 599,99 euro (quella Bundle con sensore di velocità, fascia cardio e cadenza ha un prezzo di 699,99 euro).

Una volta montato anche con la Varia Light
Una volta montato anche con la Varia Light

Parola a Ross Stirling

Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare il responsabile del reparto ricerca e sviluppo di Garmin, Ross Stirling.

Per quello che concerne lo sviluppo del prodotto quale è il passaggio più complicato?

Tecnicamente non esiste un passaggio più complicato di un altro. Uno dei fattori più importanti è ascoltare e capire le esigenze dell’utenza, creare dei prodotti in grado di fornire sempre più informazioni, ma al tempo stesso facili da usare. Un sistema nella sua totalità e complessità deve essere intuitivo e fruibile. L’impegno di Garmin è anche questo e credo che l’Edge 1040 è anche questo.

Il 1040 è un esempio di semplificazione e chiarezza grafica
Il 1040 è un esempio di semplificazione e chiarezza grafica
Ci sono ulteriori margini di sviluppo nella categoria dei bike device, oppure stiamo raggiungendo l’apice?

Lo sviluppo di un device non è solo una questione di tecnologie, ma è anche di opportunità. Non credo che abbiamo raggiunto l’apice dello sviluppo, semplicemente perché le necessità dell’utilizzatore cambiano in continuazione e i processi di ricerca e sviluppo si adattano proprio alle richieste dell’utente.

Il ciclismo è diventato un mondo di numeri, non credi che questo fattore possa diventare un limite?

No, i numeri non sono un limite e la dimostrazione arriva anche da una serie di nuovi utenti che il ciclismo ha abbracciato nell’era del Covid e post pandemia. Di sicuro il ciclismo e la bicicletta sono un esempio di quanto la tecnologia è entrata nello sport e abbia cambiato il modo di muoversi, allenarsi e performare. Se i numeri usati nello sport sono una cosa relativamente nuova per le generazioni più anziane, dobbiamo pensare che saranno la normalità per quelle future.

Garmin

Garmin Rally, il power meter è parte di un ecosistema

30.04.2022
7 min
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I pedali Garmin Rally integrano il misuratore di potenza, ma sono anche uno strumento che fa parte di un vasto ecosistema. I bike computer gps con tutte le loro funzioni, senza dimenticare gli smartwatch, sfruttabili anche in ambito bicicletta. La app di gestione Garmin e i radar della piattaforma Varia, ma anche gli smart trainer Tacx, fino ad arrivare al power meter Rally: tutti strumenti che fanno parte dell’ecosistema Garmin.

Ecosistema, una parola che sentiremo nominare sempre di più in futuro che bene identifica il percorso intrapreso dal mondo della bicicletta. Ora ci focalizziamo sul primo punto di rilevazione dei watt, ovvero i pedali Rally.

Garmin Rally power meter

Al di la della natura dello strumento, il pedale con il power meter integrato è da considerare una leva di primo livello, ovvero il primo punto dove noi scarichiamo la potenza durante il gesto atletico. Inoltre, grazie alla valutazione degli appoggi, si può determinare anche la qualità della potenza espressa.

Le leve di 2° e 3° livello (i power meter posizionati nelle pedivelle e negli spider) non riescono a quantificare i punti di appoggio sul pedale. Questo fattore gioca un ruolo fondamentale anche per una valutazione estremamente soggettiva del posizionamento delle tacchette. Un power meter che sconfina nella biomeccanica di precisione? Decisamente si, Garmin Rally è anche questo.

La versione Garmin Rally, con corpo Shimano
La versione Garmin Rally, con corpo Shimano

Di cosa parliamo

Garmin Rally è stato lanciato ufficialmente nel corso del 2021. In un certo senso è l’evoluzione dei pedali e power meter Vektor, in realtà si tratta di un prodotto completamente nuovo, soprattutto per quanto concerne il cuore del sistema.

Il corpo esterno, quello che consideriamo il pedale è come un involucro, disponibile nelle versioni per Look Keo e Shimano road, ma anche in quella dedicata all’off-road sulla base SPD. Il centro di tutto però è il mandrino (quello che comunemente chiamiamo il perno del pedale), comune alle tre versioni. E‘ possibile utilizzare un solo mandrino e spostarlo a piacere, in base alle necessità.

La tensione avviene grazie ad una chiave a brugola
La tensione avviene grazie ad una chiave a brugola

Il misuratore di potenza, con i sensori è perfettamente integrato e annegato nell’asse, tant’è vero che il power meter non necessita dello zero off-set, ma solo della calibrazione (consigliata come per tutti i dispositivi di questa categoria) precedente all’utilizzo. Il corridoio centrale del pedale, quello che ospita l’asse, è completamente incamiciato. Significa che le viti di chiusura non tirano su zone filettate in plastica, con il rischio di rovinare il pedale.

Un altro aspetto da non tralasciare è il fattore Q, che è di 53 millimetri, uguale ad un pedale standard come ad esempio Look Keo. Il valore è comunque modificabile grazie all’utilizzo delle rondelle da posizionare tra la battuta della pedivelle e il pedale.

La batteria è sostituibile

La batteria viene inserita nel vano laterale, una per parte della famiglia CR1, oppure due (LR44) per parte e sovrapposte. L’autonomia dichiarata è di 120 ore, variabile in base alle condizioni meteorologiche. Garmin Rally comunica con i devices tramite il protocollo Ant+ (quindi, non solo i dispositivi Edge) e con lo smartphone in modalità Bluetooth.

Vantaggi e svantaggi

I vantaggi (tanti) sono legati ad uno strumento di lavoro che è anche molto divertente da usare al pieno delle sue potenzialità. Queste ultime trovano la giusta e completa espressione grazie alle funzionalità di un dispositivo Edge, legate alla dinamica della pedalata (e anche dopo, con lo scarico dei dati e la lettura tramite app).

Il bilanciamento è solo l’ultima di questa, perché con il Garmin Rally è possibile valutare quanto tempo si passa in piedi sui pedali. Oppure si legge la power phase, ovvero in quale punto del pedale si applica una maggiore potenza, ma ancora aiuta a vedere il punto off-set ottimale tra tacchetta e pedale. Quest’ultima funzione aiuta a capire eventuali anomalie generate in fase di montaggio del cleat.

Un power meter di questo genere è semplice da montare e smontare, facile da portare da una bicicletta ad un’altra e non ha bisogno di attrezzature sofisticate per il montaggio. Uno svantaggio può essere l’esposizione verso l’esterno della bicicletta e l’essere soggetto a prendere colpi, oppure toccare l’asfalto. E’ pur vero che il prodotto è stato sviluppato per essere duraturo e poco soggetto a subire le incurie di un utilizzo intenso. Il pedale si dimostra robusto e sostanzioso in ogni parte, anche quella legata al punto di regolazione della molla di tensione.

A confronto col passato

Se dovessimo fare un confronto con il passato, con i misuratori di potenza al pedale, il Garmin Rally è tutta un’altra storia. E’ perfettamente accostabile e comparabile con i misuratori “tradizionali” non a pedale. A prescindere dal campo di rilevazione impostato sul computerino (intervallo temporale per la rilevazione), il Rally ha una rilevazione fluida ed equilibrata, molto ben filtrata anche nei momenti di rilancio e di estrema pressione sui pedali. Non va quasi mai a zero, perché anche quando non si fanno rivoluzioni, un minimo di pressione è naturale.

La valutazione istantanea ed in movimento dell’appoggio sul pedale
La valutazione istantanea ed in movimento dell’appoggio sul pedale

Look oppure Shimano

Il nostro percorso di conoscenza del Garmin Rally è composto da vari step, tra questi lo sviluppo del lavoro grazie all’utilizzo delle due piattaforme di aggancio. Fra Look Blade e Shimano, non ci sono differenze in fatto di rilevazione e di approccio. Le variabili principali sono legate alle tacchette e alle differenze in fase di posizionamento, a parità di gioco laterale (abbiamo usate quelle fisse per entrambi).

In conclusione

Il Garmin Rally non è un compromesso, né per quanto concerne il pedale, né per quello che riguarda il sistema power meter. E’ uno strumento tosto, robusto e ben strutturato, tutti fattori che nell’insieme emergono in un eventuale contatto con l’asfalto, come nel nostro caso. Una riga, una limata, con il misuratore che rimane perfettamente efficiente, come se nulla fosse successo.

E poi c’è tutta la parte legata all’elettronica del pedale, quella che forse più interessa l’utente che acquista questa tipologia di prodotto, combinata con la app Garmin. Ecco che in questo caso abbiamo a disposizione uno strumento di valutazione di alta qualità, facile da leggere e da interpretare. Insomma, è un valido aiuto per tante tipologie di utenti. Questo, per certi versi diventa la porta d’ingresso a quell’ecosistema che abbiamo tirato in ballo all’inizio. Il Garmin Rally è, tecnicamente parlando, un po’ per tutti, per tutte le discipline e pur essendo un power meter prima di ogni altra cosa, diventa anche uno strumento di valutazione per un setting corretto e ottimale (giusto per fare un esempio).

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