L’Astana, Manzoni e un’utile lezione di vita

08.06.2022
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«Essere l’unica squadra WorldTour in corsa – ammette Boaro in maglia Astana – è un vantaggio e uno svantaggio. Tutti aspettano noi o vogliono farci lavorare. A me sta bene. In queste gare trovi un ritmo differente. E dato che sto riprendendo in vista del Giro di Svizzera, va più che bene. Se ci fossero altre WorldTour sarebbe diverso e magari non ci sarebbe spazio per queste continental».

Boaro in corsa dopo classiche e ritiro di preparazione, in vista di Svizzera e Tour (è riserva)
Boaro in corsa dopo classiche e ritiro di preparazione, in vista di Svizzera e Tour (è riserva)

L’unica WorldTour

La Adriatica Ionica Race volge al termine e nella tappa di ieri l’Astana ha lanciato Antonio Nibali all’attacco e ha tentato con Pronskiy di infilarsi nella lotta per la classifica tra Zana e Tesfatsion.

Essere l’unica WorldTour in gara non è semplice. Anche se la squadra kazaka è venuta al via con un gruppo di giovani in cerca d’autore, è chiaro che abbia avuto più da perdere che da guadagnare nel confronto con tante squadre più piccole. Eppure la sua presenza parla di rispetto per l’organizzatore e testimonia la voglia di far correre i giovani a un livello che più gli si addice.

Nella tappa di ieri, Antonio Nibali in fuga e Pronskiy a provare nella generale
Nella tappa di ieri, Antonio Nibali in fuga e Pronskiy a provare nella generale

Obiettivo vittoria

Sull’ammiraglia celeste viaggiano Manzoni e Maini e proprio qualche giorno fa, parlando col primo, era saltato fuori il discorso del rispetto delle corse, qualunque sia il loro livello.

«Penso sia un atteggiamento – ripete – che tutte le squadre dovrebbero avere. Magari i corridori non vivono tutte le corse con la stessa grinta, però il messaggio deve venire sempre dall’alto e quindi il direttore sportivo o comunque la squadra deve spingerli a onorare ogni corsa. Non è sempre facile, perché la stagione è intrisa di appuntamenti, però la gara dovrebbe essere sempre un punto di arrivo e un obiettivo da portare a casa».

Manzoni, diesse bergamasco classe 1969, è stato pro’ dal 1991 al 2004 (foto Astana Qazaqstan Team)
Manzoni, diesse bergamasco classe 1969, è stato pro’ dal 1991 al 2004 (foto Astana Qazaqstan Team)

Tutto da perdere

Corse, ritiri e un’agenda che ormai non concede più tregua. L’attività di un team è strutturata in modo così maniacale, che anche l’ipotesi di aggiungere un corridore in corso di stagione, come era stato ventilato parlando degli atleti Gazprom, costringerebbe la squadra ad aggiungere gare nel calendario per aver modo di far correre tutti i propri atleti. Garantendo a ciascuno un calendario decoroso e vedendo però aumentare i costi di gestione.

«Potevamo rimanere a casa da questa corsa – prosegue Manzoni – però se abbiamo accettato l’invito è stato perché pensavamo di portare a casa il risultato. Poi è chiaro che servano corridori e fortuna. Alla fine dipende da come la guardi. Hai più da perdere, perché se non vinci, non hai vinto. E se hai vinto, ti dicono che però eri l’unica squadra WorldTour. In ogni caso dobbiamo avere sempre un atteggiamento e un pensiero positivo, guardare il nostro e cercare di migliorare la performance, concentrandoci sui singoli. Uno come Gazzoli è un ragazzo che ha prospettive, ma deve maturare, deve migliorare e deve dimagrire. Però potrà darci soddisfazioni».

Per l’Astana, unica squadra WorldTour alla Adriatica Ionica Race, tanti occhi puntati
Per l’Astana, unica squadra WorldTour alla Adriatica Ionica Race, tanti occhi puntati

Senza rimpianti

Spesso si diceva nei giorni scorsi la differenza la fanno le motivazioni. E se alcuni corridori vivono la partecipazione a certe corse come una sfortuna, come quando il giornalista riceve un servizio minore e va a farlo con sufficienza, allora qualcosa si inceppa nel loro processo di crescita.

«Vieni qua e fai fatica perché quelli usciti dal Giro d’Italia hanno un’altra marcia», dice Manzoni, che di colpo lo scorso anno si ritrovò senza squadra e fu costretto a rimboccarsi le maniche. «Poi però – prosegue – vedi che i ragazzi della Gazprom riescono a vincere e bisogna fare un plauso a tutti loro. Perché si sono ritrovati senza squadra dall’oggi al domani e magari non prendono lo stipendio, però dall’altro punto di vista hanno trovato delle motivazioni super per dimostrare che meritano il loro posto in gruppo. Quando ti trovi in questa situazione, magari hai un atteggiamento mentale che non avresti in una situazione più tranquilla. Riesci a tirare fuori il meglio di te.

«Io non credo che un ragazzo che corre in bici possa essere svogliato, però è bene che i ragazzi sappiano che siamo dei privilegiati. Abbiamo la possibilità di dimostrare il nostro valore e questo nel mondo e nel lavoro è una cosa importante, da non sottovalutare. Glielo dico sempre che un giorno dovranno smettere e sarà bene che non abbiano rimpianti».

CeramicSpeed sistema OSPW

CeramicSpeed, i cuscinetti che fanno la differenza

14.04.2021
4 min
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In un ciclismo sempre più affollato di campioni, in cui si lotta su ogni tipo di traguardo, i dettagli possono fare la differenza e portare alla vittoria. CeramicSpeed è un’azienda danese che da sempre si concentra sul miglioramento delle prestazioni, cercando di ridurre gli attriti dei vari ingranaggi per guadagnare più watt possibili. I componenti del marchio danese sono usati dal Team Qhubeka Assos e dal Team Astana Premier Tech di cui fa parte Emanuele Boaro al quale abbiamo chiesto la sua impressione sui componenti CeramicSpeed.

Maggiore fluidità

La gamma di prodotti realizzati da CeramicSpeed comprende i cuscinetti ceramici per i mozzi delle ruote, le pulegge, il movimento centrale e la catena. L’Astana utilizza solo alcuni di questi componenti.
«In Astana usiamo la gabbia del cambio posteriore con le pulegge grandi e il movimento centrale – ci dice Emanuele Boaro – a casa per allenarci abbiamo la bicicletta senza i componenti CeramicSpeed, che sono montati solo sulle bici che usiamo in gara e devo dire che io la differenza la sento. Con i componenti CeramicSpeed si ha una sensazione di maggiore fluidità anche nella cambiata».

Emanuele Boaro Tirreno Adriatico 2021
Emanuele Boaro impegnato all’ultima Tirreno Adriatico
Emanuele Boaro Tirreno Adriatico 2021
Emanuele Boaro impegnato all’ultima Tirreno Adriatico

Si guadagnano watt

In effetti secondo i test effettuati dalla stessa CeramicSpeed, ci sarebbe un risparmio tra i 6 e i 9 Watt con l’utilizzo dei cuscinetti nei mozzi delle ruote, le pulegge e il movimento centrale. Questo guadagno aumenterebbe di altri 2-5 watt con l’utilizzo della catena UFO. Il totale guadagno si aggirerebbe così, fino a un massimo 14 watt.

E con il sistema OSPW

Un occhio particolare la rivolgiamo al sistema OSPW (Puleggia oversize CeramicSpeed), quello che utilizza anche l’Astana, che grazie al suo design particolare e ai materiali utilizzati permette di ridurre l’attrito del 40-60% rispetto alle pulegge tradizionali. In questo modo il vantaggio in termini di watt salirebbe ad un range fra i 10 e i 16 watt.

CeramicSpeed sistema OSPW
La gabbia con le pulegge oversize tipiche del sistema OSPW
CeramicSpeed sistema OSPW
La gabbia con le pulegge oversize tipiche del sistema OSPW di CeramicSpeed

Durevoli nel tempo

Un altro obiettivo di CeramicSpeed è di realizzare prodotti che durino nel tempo, grazie all’elevata qualità della ceramica che viene utilizzata.
«I cuscinetti di CeramicSpeed – ci dice Boaro – possono essere smontati e rimontati più volte, a differenza di altri che invece li devi sostituire ciclicamente. L’unico svantaggio è che richiedono un po’ di manutenzione in più, è per questo che non li montiamo sulle bici da allenamento. E’ normale che essendo prodotti molto racing richiedano un’attenzione maggiore».

Emanuele Boaro cronometro Tirreno Adriatico 2021
Boaro nella cronometro di Lido di Camaiore con il sistema OSPW
Emanuele Boaro cronometro Tirreno Adriatico 2021
Boaro nella cronometro di Lido di Camaiore alla Tirreno Adriatico con il sistema OSPW

Un’arma in più a crono

In effetti i prodotti del marchio danese sono pensati proprio per massimizzare le prestazioni e raggiungere quei famosi “Marginal Gains” di cui tanto si parla e che possono fare guadagnare dei secondi preziosi, soprattutto a cronometro.
«Penso che nelle prove contro il tempo diano il guadagno maggiore. Nelle prove in linea ci sono tanti fattori che entrano in gioco, mentre nella cronometro dove si è da soli e tutto è finalizzato alla velocità, il contributo dei componenti CeramicSpeed si fa sentire di più, anche perché con i rapporti lunghi si hanno i vantaggi maggiori».

Giacomo Nizzolo con BMC CeramicSpeed
Anche la Qhubeka Assos di Nizzolo usa CeramicSpeed
Giacomo Nizzolo con BMC CeramicSpeed
Anche la Qhubeka Assos di Giacomo Nizzolo utilizza i componenti CeramicSpeed

Sviluppo con i pro’

Un altro punto forte di CeramicSpeed è nella continua collaborazione e fase di sviluppo fatta con gli atleti professionisti.
«Nel ritiro di inizio stagione vengono i ragazzi di CeramicSpeed e ci fanno vedere i vari tipi di cuscinetti e ci mostrano la differenza con gli altri prodotti standard – ci racconta Boaro – in quel momento si fanno varie prove. Devo dire che anche quando li prendi in mano e li fai girare senti la differenza anche al tatto rispetto ad altri prodotti».