Podio in Grecia per Conti. Quanto conta davvero?

22.05.2024
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Neanche il tempo di disfare le valigie, di passare almeno un paio di giorni a fare il papà con la sua bellissima bambina che Valerio Conti deve già ripartire, alla volta del Sestriere per un ritiro in altura con 5 compagni per preparare i prossimi appuntamenti. Ma questa volta il corridore laziale lo fa con un nuovo spirito, rinfrancato dal podio conquistato nella classifica generale del Giro di Grecia, che ha ridato ossigeno (anche dal punto di vista dei punteggi Uci) alla squadra.

«La stagione, già prima della trasferta ellenica non era stata male – afferma il corridore del team Corratec Vini Fantini – avevo colto buoni piazzamenti anche al Giro d’Abruzzo, ma questo risultato fa un po’ la differenza. Soprattutto perché premia quei miglioramenti che ho notato nel rendimento sulle salite lunghe, il che mi permette finalmente di puntare alla classifica generale delle corse a tappe».

Il podio finale in Grecia con Conti insieme agli austriaci Zoidl (1°) e Pernsteiner del Team Felt Felbermayr
Il podio finale in Grecia con Conti insieme agli austriaci Zoidl (1°) e Pernsteiner del Team Felt Felbermayr
E’ un passo in avanti per te?

Sì, per me e per il team, perché la classifica ti dà importanti punti Uci. Per noi in questo momento è importante raccogliere il più possibile per consentire alla squadra di entrare tra le prime 40 e rimanere nel panorama delle Professional.

Non essere al Giro d’Italia è stato da questo punto di vista un danno…

E’ un tasto dolente, ma abbiamo dovuto accettarlo. Oltretutto rientrare nella classifica ci dovrebbe spianare la strada alla partecipazione nel prossimo anno, quindi è un obiettivo comune. E’ chiaro che il Giro ci avrebbe dato più punti, noi dobbiamo impegnarci di più andando in cerca di risultati un po’ dappertutto, ma questo ci dà anche la carica.

Il podio finale in Grecia con Conti insieme agli austriaci Zoidl (1°) e Pernsteiner del Team Felt Felbermayr
Già in Abruzzo il romano si era ben comportato, finendo 11° assoluto
Com’è l’atmosfera in squadra?

Non nego che fino a un paio di settimane fa il clima era un po’ teso, proprio per la mancanza della corsa rosa unita a qualche risultato mancato. Ora però i buoni riscontri hanno riportato il sorriso. Io poi ho sempre ribadito come in questo team mi trovi davvero bene, è quello giusto per svolgere questo lavoro, per avere un rendimento più costante.

Questo però potrebbe portare anche a leggere il tuo risultato in maniera diversa: non essendo al Giro, in un contesto come quello greco di livello sicuramente inferiore, può quasi sembrare che il podio finale sia il minimo sindacale…

Capisco che lo si possa pensare, ma bisogna fare alcune considerazioni. Innanzitutto in corse come queste limare è più facile, ma se parliamo di lottare per la classifica, diventa tutto più difficile. Io sono consapevole che un 3° posto in Grecia può equivalere a una Top 10 in una corsa professionistica italiana, ma io vedo i valori miei e degli altri, posso garantire che nelle tappe di montagna sono comunque molto alti. Nelle continental ci sono corridori che hanno valori importanti, che magari hanno un passato nel WT dove non sono rimasti proprio perché lì limare è più difficile, qui c’è più libertà.

In queste corse limare in gruppo è più facile che nelle prove con team WorldTour
In queste corse limare in gruppo è più facile che nelle prove con team WorldTour
Infatti i due che ti hanno battuto nella tappa di montagna che alla fine ha fatto la classifica hanno un passato nel circuito maggiore…

Esatto, ma dirò di più. Non voglio assolutamente peccare di presunzione o mancare di rispetto nei confronti dei velocisti (il nostro Mareczko in primis…) ma fare un piazzamento in volata, proprio per il discorso di come stare in gruppo, è più facile che lottare per la tappa secca di salita e quindi per la classifica. Non è un caso ad esempio se in certe gare vincono sempre le stesse squadre.

Com’era la tappa in questione?

Dura, con una salita di 40 minuti con una pendenza media del 9 per cento. Zoidl che ha vinto è uno che vinceva tappe anche nel WorldTour, Pernsteiner che è giunto secondo è anche lui un reduce dalla massima serie oltre che avere un passato illustre nella mtb. Insomma, di gente forte la incontri anche qui… Per questo credo che il mio podio abbia un valore.

Conti con i compagni del Team Corratec in Grecia, dov’è arrivata anche una vittoria di tappa con Mareczko
Conti con i compagni del Team Corratec in Grecia, dov’è arrivata anche una vittoria di tappa con Mareczko
Ora che cosa ti attende?

Andrò al Giro di Slovenia dove so già che il livello sarà più alto perché è una di quelle gare dove vengono anche squadre WorldTour che alla fine hanno sempre una marcia in più. Io comunque nella mia nuova condizione punto a far bene e guardo alla classifica, per ottenere un altro piazzamento importante. Poi c’è l’appuntamento con il campionato italiano che è un po’ l’obiettivo di stagione, considerando che il percorso si attaglia alle mie caratteristiche. Non voglio peccare di presunzione, ma una maglia di campione italiano, per il nostro team, significherebbe avere l’invito per il Giro 2025 già in tasca…

Per la Corratec niente Giro. Frassi «Non ci piangiamo addosso»

23.01.2024
4 min
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Rcs ha oggi diramato le sue WildCard e chiaramente le più attese erano quelle per il Giro d’Italia, la corsa che può fare la differenza per alcune squadre. Specie quelle italiane: Corratec-Vini Fantini, Polti-Kometa e VF Group-Bardiani. Poi magari non è così per altre squadre, vedasi la Lotto-Dstny per esempio.

Il suo direttore sportivo Kurt Van de Wouwer ci ha detto: «La squadra è ancora piuttosto giovane, quindi abbiamo deciso di fare nuovamente due grandi Giri invece di tre. In quel periodo, maggio, possiamo programmare un ritiro in quota per preparare la seconda parte della stagione, dopo un periodo di riposo. Per il 2025 siamo fiduciosi che la squadra avrà acquisito maturità, il che ci fa guardare al futuro con ottimismo per correre di nuovo tutti e tre i giri».

Francesco Frassi (classe 1979) è uno dei diesse della Corratec
Francesco Frassi (classe 1979) è uno dei diesse della Corratec

La rosa migliore

Senza polemiche con il team belga, chiaramente. Che ha intrapreso tutt’altra linea e che tutto sommato se doveva venire in Italia per portare “a spasso” la bici bene ha fatto a rinunciare. Per la Corratec, diretta tra gli altri dal diesse Francesco Frassi, le cose sono ben diverse. La corsa rosa ha un valore senza pari. E la Corratec è stata la squadra italiana scartata. 

«Sinceramente – racconta Frassi in procinto di partire per il Tour of Sharjah, negli Emirati Arabi Uniti – un po’ di delusione c’è. Abbiamo lavorato tutto l’inverno con una squadra che sulla carta è senza dubbio la migliore delle tre italiane. Avendo dunque allestito una squadra di livello, di merito, pensavamo di essere dentro».

Il ranking UCI per squadre dice la Corratec è il 35ª team. Il terzo italiano dietro VF Group-Bardiani e Polti Kometa. Veniva da un 2022 durissimo, passato come continental ed è risalita di 71 posizioni al termine del 2023.

«Ma il Giro d’Italia per noi è ad invito e non possiamo che rispettare le scelte di Rcs. Ci toccherà dimostrare sul campo, sin da queste prime gare, il nostro valore e il buon lavoro svolto in questi mesi. Si guardano i punteggi? Bene, noi nel 2023 non ne abbiamo fatti molti, abbiamo cinque corridori che hanno vinto nel WorldTour: sono certo che abbiamo la migliore squadra tra le italiane. E non posso che essere orgoglioso dei miei ragazzi».

La Corratec-Vini Fantini in allenamento questo inverno. Una rosa ben più forte rispetto a quella del 2023 (foto Instagram)
La Corratec-Vini Fantini in allenamento questo inverno. Una rosa ben più forte rispetto a quella del 2023 (foto Instagram)

Morale così, così

La botta morale c’è stata ed è innegabile. Però non è stato un colpo di grazia. Le occasioni, tra Sanremo, Tirreno e molte altre corse ci sono. I palcoscenici importanti non mancano. Maggio è lontano, ma già si fanno i piani. Anzi, si lavora proprio…

«Il morale non è alto – continua Frassi – ma non è neanche la fine. Fare il Giro piace a tutti. Tutti i ragazzi vorrebbero farlo. Mentre per i team è importante per i budget e per gli sponsor: questo ci avrebbe dato più possibilità per il futuro. Guarderemo il Giro d’Italia degli altri, ma non staremo a casa».

E a casa non ci staranno sin da adesso. Anzi, gireranno per mezzo mondo. Emirati Arabi, poi Colombia e le corse francesi tra Marsigliese, Besseges. E ancora in Turchia… Tra l’altro proprio a Sharjah potremmo vedere una prima prova di forza nelle volate con il treno composto da Niccolò Bonifazio, Jakub Mareczko e Attilio Viviani. Una formazione molto, molto interessante.

Conti impegnato lo scorso anno al Giro. Valerio e compagni punteranno forte sulla Tirreno-Adriatico
Conti impegnato lo scorso anno al Giro. Valerio e compagni punteranno forte sulla Tirreno-Adriatico

Piano B, ricco

Si diceva che l’attività è molto elevata. Per la Corratec si parla anche di tripla attività. Lo stesso Frassi ci confessa che: «Da domani, quando atterrerò, so già che passerò due giorni davanti al computer per rifare tutte le squadre, rispondere agli inviti e insomma ridistribuire le varie formazioni nelle varie gare. Ma ce la farò e sarà un nuovo stimolo. La cosa più importante è che i ragazzi non sono abbattuti. Sanno che avranno molte possibilità e che alla fine lo scarto dalla corsa rosa non è dipeso da loro».

In effetti quando Frassi dice di non essere a casa a quanto pare non scherza proprio. Il maggio della Corratec-Vini Fantini sarà composto da Hellas Tour, Giro di Ungheria, Gp New York City e forse anche Quattro Giorni di Dunkerque.

«Davvero abbiamo tante corse in ballo – conclude Frassi – e una squadra molto buona. Quindi non ci piangiamo addosso».